REMONDINA: A VERONA LA PARTITA DELLA VERITA’

CHE SPAL DOMENICA… Il tecnico non nasconde la preoccupazione per le continue assenze, soprattutto offensive: “Non abbiamo la possibilità di fare cambi e di far rifiatare ragazzi che sono appena rientrati. Con la Reggiana abbiamo speso tanto e c’è un giorno in meno per recuperare quindi sarà importante l’aspetto caratteriale. Il Verona ha tanta qualità e soprattutto tante alternative. In più c’è il Bentegodi che sarà pieno o quasi e conta parecchio”. Formazione praticamente decisa: “Vorrei confermare il 433 perché non dobbiamo farci chiudere”. Corsi favorito su G. Rossi. Sull’emergenza continua “Remo” spera di recuperare almeno Meelara e Fofana la prossima settimana. E sulla partita di domani: Noi ci giochiamo quasi tutto, non firmo per il pareggio. Le partite vanno giocate e sarà fondamentale restare in gara fino al termine oltre a concretizzare di più”.

La prima volta non si scorda mai. E la prima volta è stata domenica scorsa. Spal-Reggiana. Il derby. Vittoria numero uno di mister Remondina sulla panchina biancazzurra. Vittoria fondamentale aldilà della soddisfazione personale del tecnico. Vittoria che tiene accesa la fiammella dei playoff per la Spal. Vittoria ottenuta ancora in totale emergenza. Fin qui domenica scorsa, argomento che, ovviamente, affronteremo con l’allenatore in questa intervista. Ma il passato, banale ma sacrosanto, è passato. E quello che conta è il futuro. Che comincia domani. Stadio Bentegodi. Di fronte la principale candidata all’unico – e non è nemmeno detto – posto disponibile per i playoff. Un vero e proprio spareggio e una sfida nella sfida per lo stesso Remondina, ex di turno. La Spal ci arriva con il morale alto, con la consapevolezza che uscire indenni da quella bolgia infernale che è lo stadio dell’Hellas vorrebbe dire più di qualcosa ma anche con il consueto appello complicato alla voce abili e arruolabili. La settimana in corso, infatti, racconta che la morale è sempre quella. Mezza squadra è ferma ai box e il tecnico deve continuare a sfogliare la margherita per capire su chi potrà contare per questa gara non qualsiasi. Di sicuro non ci saranno lo squalificato Coppola e gli infortunati Cipriani, Fofana, Migliorini e Melara oltre a Cosner. Si deciderà, invece, all’ultimo per Zamboni che è comunque tra i convocati mentre Colomba è recuperato e, almeno in panchina, sarà della partita. Certo, se Remondina e i tifosi biancazzurri speravano di avere qualche bella sorpresa di Pasqua, magari anticipata, resteranno delusi visto che anche stavolta gli uomini sono contati. La speranza è che anche in campo il copione sia questo, e ci riferiamo alle sorprese, e che la sorpresa, quella vera, arrivi proprio domani pomeriggio. Ma andiamo per gradi visto che il ritorno alla vittoria con la Reggiana merita senz’altro un po’ di spazio.

Ricominciamo da domenica. La prima cosa che ha pensato al fischio finale…
“Finalmente! Era ora! A Gubbio c’eravamo andati molto vicino e ho ancora un grande rammarico perché poteva cambiare molto con tre punti in tasca. Dopo il derby abbiamo tirato un bel sospiro sollievo viste le tante assenze. Non assenze in generale, intendo, ma soprattutrto davanti perché li siamo corti”.

Ci racconta che cosa è successo nello spogliatoio dopo la partita?
“Abbiamo ovviamente festeggiato visto che non si vinceva da dicembre. Ci sono stati anche i pasticcini…”.

Due gol fatti, pochi rischi subiti, tanta voglia e altrettanta sostanza. Con la Reggiana si è vista una delle Spal più “remondiniane” fin qui?
“Mah, non so… le mie squadre di solito giocano in modo diverso, ora dobbiamo lasciare più possesso agli altri perché non abbiamo attaccanti per… attaccarli, appunto. Sono stati bravi i ragazzi vista l’emergenza a mettere sempre in campo concretezza”.

Nel dettaglio, che cosa le è piaciuto di più dei suoi nel derby?
“L’applicazione con la quale abbiamo affrontato la gara, avevamo studiato bene la partita e sapevamo che loro avrebbero avuto più possesso palla. Sapevamo anche dove e quando rubare palla e l’abbiamo fatto bene”.

Qualche appunto, invece, nonostante una vittoria che mancava da quattro mesi?
“Come sempre quello di non aver chiuso la partita. Abbiamo rivisto la gara e certe volte siamo stati poco concreti. La palla di Corsi, quella di Giovanni Rossi, un’altra di Smit… la finalizzazione nello sviluppo dell’azione, in gernerale. Bisogna essere più concreti, colpire per non rischiare. Quando il risultato è in bilico rischi sempre, quindi le partite bisogna chiuderle prima”.

Aldilà degli errori e di qualsiasi altro discorso, è presto per i rimpianti ma certo è che ci penserà spesso a che cosa poteva essere con qualche assenza in meno?
“Assolutamente. Sì. Insisto soprattutto sul reparto avanzato anche per dare un aiuto a Mendy. Qui è la vera assenza. Esempio: alla fine Mendy andava sostituito, aveva dato tutto ma non avevamo cambi”.

Settimana atipica, questa, visto che si gioca di sabato. Com’è andato il lavoro della squadra?
“Bene, abbiamo cercato di recuperare energie nervose e fisiche perché abbiamo speso tanto vista la posta in palio domenica scorsa. Certi giocatori non erano al top come Smit, quindi hanno faticato più del dovuto e speriamo di non pagare questa stanchezza domani visto che c’è stato anche un giorno in meno per recuperare”.

Però l’emergenza resta. Stavolta gli assenti sicuri sono Cipriani, Fofana, Melara, Migliorini e lo squalificato Coppola. Quasi tutto l’attacco e mezzo centrocampo…
“Sì, in più anche per Zamboni vedremo all’ultimo. Non voglio rischiare nulla perché ci sono altre partite e saranno importanti”.

L’interminabile lista di cui sopra quando potrà terminare?
“Io credo, e spero, già la settimana prossima, almeno per Melara e Fofana. Per Migliorini vedremo, deve ancora riprendere con la palla. Idem per Cipriani, il medico ha detto che è migliorato del settanta percento ma non è ancora a posto. Avevo detto che speravo di averlo per le ultime due gare e vedrete che mi sono sbagliato di poco”.

Le indicazioni e soprattutto l’infermeria lasciano diversi dubbi circa l’undici che affronterà il Verona a parte Zamboni che, in caso di forfait, sarà sostituito da Battaglia… Per il resto più coperti con Giovanni Rossi o più offensivi con Corsi?
“Rossi sta facendo molto bene soprattutto giocando più alto perché ha meno responsabilità. Però non dobbiamo partire chiusi. Poi a partita in corso potrebbe esserci spazio anche per Locatelli”.

Guardando la classifica a Verona che cosa vi giocate?
“Tutto. Perché è più importante per noi. Se loro vincono la questione playoff è chiusa”.

Al Bentegodi troverete un clima decisamente caldo e pure ostile nei suoi confronti. Come se ne esce?
“Facendo una prestazione come stiamo facendo ora. Con attenzione e stando in guardia perch ci sarà molto pubblico ed è facile innervosirsi”.

Anche lei l’aveva detto ma effettivamente la situazione del girone resta incertissima. Secondo lei con dieci punti si va ai playoff?
“Mah, non faccio conti e pronostici. Io posso solo dire che la squadra sta lottando e deve continuare così sperando di recuperare dei giocatori”.

Sinceramente, quella di domani è una partita particolare per lei visto il suo recente passato?
“Ci mancherebbe. Tornare a Verona è bello. Sono stato bene lì. Il primo anno abbiamo fatto una squadra di giovani, il secondo anno abbiamo provato a vincere ma il presidente ha deciso di esonerarmi… che ci vuoi fare? Il Verona è una società di tradizione, c’è tanta gente che segue la squadra, è un posto importante che porta ventimila persone allo stadio in rima Divisione!”.

Chiederà un regalo ai suoi?
“No, nessun regalo. I giocatori sono professionisti, fanno il massimo. Dobbiamo rendere la vita difficile agli avversari e basta. La prestazione è sempre importante”.

Mi scusi la brutalità. Ma lei ci crede ai playoff?
“Ripeto: ci credo se riusciamo a recuperare dei giocatori in più soprattutto davanti. Creiamo poche occasioni da gol, ce ne vogliono sei a partita. Ora chiediamo di più agli esterni ma è così, senza attaccanti si va poco lontano. Già con Melara e Fofana sarebbe diverso”.

Che squadra si aspetta di incontrare e che cosa c’è da temere maggiormente?
“Una squadra determinata e di qualità. Che ha attaccanti importanti, un centrocampo notevole. Li conosco bene e hanno doppioni in tutti ruoli. Possono fare diversi moduli e poi l’ambiente Bentegodi è sempre pericoloso. Se li mettiamo in difficoltà anche l’ambiente può cambiare. L’importante è rimanere in partita sempre. Quello è un campo dove bisogna restare concentrati perché le panchine sono lontane, c’è frastuono ed è difficile anche dare indicazioni”.

Giocate la vigilia di Pasqua, tempo di sorprese. Si accontenterebbe di trovare un punticino?
“Io dico che le partite vanno sempre giocate. Certo, con un punto rimaniamo in gioco”.

Insisto nel stuzzicare il Remondina versione titolista. Nelle ultime due interviste ci aveva dato il titolo, come si dice in gergo. Visto che pare porti fortuna ci riprovo. Stavolta farei Remondina, due punti, a Verona la prova della verità. Approva?
“Sì, sì, è la prova perché abbiamo speso tanto con la Reggiana soprattutto da parte di due, tre giocatori e con un giorno in meno per recuperare sarà una prova soprattutto dal punto di vista caratteriale”.

PROBABILE FORMAZIONE
SPAL 433

Ravaglia; Belleri, Zamboni (Bortel), Bortel (Battaglia), Ghetti; P. Rossi, Bedin, Smit; Volpe, Mendy, Corsi.
All.: Remondina.
A disp.: Capecchi, Vecchi (Battaglia), Pallara, Colomba, Locatelli, G. Rossi, Geovani.

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