CHE SPAL DOMENICA… Nel posticipo contro il Sutirol il tecnico predica prudenza: “E’ una partita decisiva e vitale per noi. Da qui dipende il nostro futuro perché ci sono ancora molte gare e tutto è possibile. Ma dobbiamo assolutamente vincere. Loro hanno pareggiato molto e si chiudono parecchio. Dovremo avere uno spirito e una mentalità simili agli avversari”. Sui punti persi a Gubbio “Remo” non usa mezze parole: “Queste partite vanno portate a casa in qualsiasi modo, a qualche ragazzo ho detto che occorre stare più attenti. Però siamo in crescita e anche come occasioni da gol siamo migliorati. Mi aspetto altri progressi anche come intesa nelle giocate”. Formazione: possibile qualche cambio in difesa. Modulo più verso il 433 con Melara e Volpe ad assistere Fofana.
La beffa è ancora lì. Il bruciore c’è ancora. Il rammarico resta vivo. Ma quella di Gubbio è un’altra storia. E nemmeno troppo dolorosa ampliando il discorso alla partita intera. Impossibile, poi, non tornare sull’argomento anche se in una settimana di argomenti spallini se ne sono aggiunti diversi e, soprattutto, l’appuntamento di lunedì è più importante di tutto. La Spal si gioca in un colpo solo, e davanti a tutta Italia visto che ci sarà il posticipo televisivo su Raisportuno, il suo imminente futuro. Da una parte la possibilità di riagganciare il treno per i playoff, dall’altra quella di allontanarsi dai playout. La missione da compiere as-so-lu-ta-men-te passa per gli inevitabili tre punti. Tre punti per sperare, tre punti per non tremare, tre punti per ritornare a festeggiare dopo una vita. Era il 19 dicembre 2010. Spal-Bassano uno a zero. Praticamente un anno fa. Da allora mai una gioia, mai i tre punti, mai un’esultanza liberatoria.
Ecco perché la gara contro il Sudtirol non vale doppio, ma triplo. Bisogna vincere e solo vincere. Nessuna alternativa. Per riuscirci, Remondina ha qualche carta in più dopo l’immensa emergenza cominciata nell’éra Notaristefano e proseguita anche dopo. Oggi i completamente indisponibili anche per la panchina sono “solamente” tre: Cipriani, Migliorini, Cosner. Quest’ultimo è finalmente rientrato nel gruppo e tra un paio di domeniche potrebbe essere abile e arruolabile. In più c’è Mendy, l’ultimo arrivato, che di sicuro garantisce un’alternativa reale al “corto” reparto offensivo. Tutto il resto sono i tradizionali argomenti settimanali. Che cominciano nel dopo partita di Gubbio e finiscono con la partitella del giovedì che ha fornito diverse indicazioni “nuove” anche se non sicuramente attuabili lunedì. A cominciare dal ritorno di Bortel al posto di Battaglia e da quello di Giovanni Rossi per Belleri con Ghetti nel suo vecchio ruolo di terzino destro. Possibili anche altri cambi e sensazione forte di una conferma dell’ormai solito modulo anche se più offensivo visto che oltre a Melara dovrebbe esserci anche Volpe a sostenere l’unica punta Fofana. A centrocampo, invece, probabile conferma per Paolo Rossi e Colomba di fianco a Bedin.
Tanti, comunque, e in ordine sparso, gli argomenti di affrontare con il tecnico: la prova (positiva veramente) di domenica scorsa, il ritorno al gol, le indicazioni, lo stato di forma e quello mentale, e poi allenamenti, infortunati, convocabili, titolari e panchinari, avversari. Solito menù, insomma, per una Spal in crescita e, speriamo, pronta per ritornare a far festa insieme con i suoi sempre presenti tifosi. Cominciamo proprio da qui, dall’imperativo. Vincere, cioè.
Mister, aldilà di qualsiasi considerazione passata e futura lunedì dovete vincere. Senza se e senza ma…
“Sono d’accordo, sì”.
Domenica scorsa si è vista una Spal ancora in crescita ma…
“Ma è mancato il risultato importante. Però ho visto cose positive anche se i tre punti bisogna volerli a tutti i costi e ci sono mancati”.
Quando è passato il rammarico per i punti lasciati a Gubbio?
“Il giorno dopo bisogna guardare avanti. Certo, dovevamo gestire meglio alcune situazioni perché preferisco prendere gol su azione. Così, invece, è un vantaggio non da poco che si dà all’altra squadra”.
A prescindere dal rigore, bisognava portarla a casa quella partita…
“Sì. Occorre stare attenti e senza mezzi termini a qualche ragazzo l’ho detto. A Battaglia ho spiegato che ci vuole più furbizia anche se quello non era un fallo plateale. Non possiamo dare agli arbitri la possibilità di fischiare, non dobbiamo concedere loro nemmeno il dubbio. E non solo sull’episodio del rigore ma anche su altre palle inattive. Bisogna essere puliti e non rischiare”.
Crede che la capacità di concentrazione e l’attenzione per tutti i novanta minuti sia una di quelle cose ancora da perfezionare?
“Penso di sì perché se stai lì per novantacinque minuti metti sotto pressione tutti, anche il Gubbio o il Pergocrema. Le partite sono tutte uguali, dipende sempre da te. E, insisto, bisogna sbagliare il meno possibile e proporre gioco”.
In generale, però, a Gubbio ha avuto parecchie indicazioni positive. Quali sono quelle che l’hanno convinta di più?
“Beh, l’atteggiamento all’inizio del secondo tempo. Si è visto subito che volevamo il gol. Ma anche le occasioni avute. Da questo punto di vista siamo in crescita anche perché ora abbiamo qualche attaccante. Senza dimenticare che abbiamo sfiorato la rete anche con i centrocampisti, con Colomba e Paolo Rossi, e l’abbiamo trovata con un esterno, Melara”.
E quello che invece non l’è piaciuto dell’ultima partita?
“La poca attenzione, ripeto. La partita, in questi casi e non solo, va portata a casa in qualsiasi modo”.
Che cosa ha detto alla squadra nel dopo partita di Gubbio e alla ripresa degli allenamenti?
“Ho detto che sono stati bravi e che però devono essere più attenti. Ho parlato chiaro con qualche giocatore ma non devono sentirsi offesi o toccati nell’orgoglio. Devono, invece, non ripetere gli errori fatti”.
A proposito di allenamenti. Questa è stata una settimana atipica per via del posticipo. Come sono andati questi giorni?
“Direi bene, i ragazzi hanno lavorato con alta intensità e mi aspetto miglioramenti in quanto a continuità e a intesa nelle giocate”.
Dal punto di vista dell’emergenza continua la situazione è migliorata. Può fare un punto?
“Beh, insomma… Abbiamo sempre fuori giocatori decisivi. Cipriani, Migliorini, Smit… concediamo ancora ragazzi importanti però abbiamo dato la possibilità di mettersi in mostra ad altri che hanno fatto bene”.
Contro il Sudtirol quali saranno i giocatori non ancora pronti nemmeno per la panchina?
“Cipriani, Migliorini e temo anche Smit e Locatelli. Valuteremo in questi prossimi giorni ma non avrebbe senso rischiare”.
Guardando alla partitella ci sono diversi cambiamenti. A cominciare dalla difesa, quasi nuova…
“Dietro ho provato diverse soluzioni ma non è detto che sarà questa”.
Riguardo al modulo, il solito 451 stavolta più offensivo visti gli interpreti o è possibile anche un 442 con Fofana e Mendy insieme?
“No, è ancora presto. Sarà un atteggiamento tattico come nelle ultime partite”.
Tra i vari ballotaggi, i più incerti paiono essere quelli tra Paolo Rossi e Coppola e tra Fofana e Mendy. Giusto?
“No. C’è anche un dubbio tra Volpe e Corsi e davanti partirà Fofana”.
A parte i singoli, quali indicazioni le ha fornito la partita in famiglia?
“Tutti i giocatori a disposizione sono in buone condizioni e hanno partecipato attivamente dopo vari allenamenti intensi. E questo è importante”.
Troverete di fronte una squadra che ha appena cambiato l’allenatore – e su questo la Spal non è molto fortunata e non da oggi –, che vuole fuggire dalla palude dei playout e che è senza tre titolari. Di che formazione si tratta e che partita si aspetta?
“Li ho visti diverse volte. Hanno pareggiato molto e anche con Verona, Reggiana, Bassano, Alessandria… Giocano molto chiusi, con quattro difensori, un centrocampista a protezione e una sola punta. Sono compatti e puntano sul contropiede. Dovremo stare attenti a non lasciare spazi e a scardinare la loro difesa lottando sempre e giocando anche sulle palle sporche che vagheranno per il campo. Dovremo arrivare prima”.
Ritornando ai singoli. Come sta procedendo l’inserimento di Mendy?
“Bene, anche oggi l’ho visto bene e l’ho provato di fianco a Fofana. Dobbiamo inserirlo gradualmente”.
Mancano sette partite. Ventuno punti in palio. Non sono pochissimi e la classifica è cortissima. Però avete partite dure, tra queste tre trasferte tostissime. La Spal deve crederci ancora ai playoff? E quanti punti crede che vi servano per arrivare al traguardo? Secondo me minimo quindici…
“Io, invece, dico che penso a questa partita che è decisiva e vitale. Siamo e dobbiamo essere concentrati sul Suditrol e basta. Poi ci sarà la sosta e avremo molte cose da sistemare oltre a recuperare qualche altro giocatore. Vedremo. Ci sono ancora tante partite, molti scontri diretti… Tutto è possibile”.
Anche a Gubbio i tifosi vi sono stati vicini. Da questo punto di vista il rapporto con la squadra pare assolutamente ricucito. E’ un aspetto che conta e che lei respira all’interno del gruppo?
“Sì, ovviamente sì e poi non erano mica pochi (ride). Io ho visto almeno un centinaio di persone, erano anche in tribuna. Non è poco di questi tempi e visti i nostri problemi. Fa un grande piacere a me e ai giocatori che hanno risposto sul campo perché questo vuole la gente: voglia di lottare e spirito giusto”.
Stavolta non le chiedo pronostici. Le chiedo, invece, per chiudere se è ottimista sul fatto di festeggiare, lunedì prossimo, la sua prima vittoria in bianco e azzurro?
“Beh, prima otteniamola e poi festeggiamo. Contro squadre che si chiudono ci vuole l’umiltà, ripeto l’umiltà, per farcela. Dovremo avere una mentalità come la loro”.
PROBABILE FORMAZIONE
SPAL 433
Ravaglia; Ghetti (Belleri), Zamboni, Bortel, G. Rossi (Ghetti); P. Rossi, Bedin, Colomba; Melara, Fofana, Volpe.
All.: Remondina.
A disp.: Capecchi, Battaglia, Belleri (G. Rossi), Coppola, Corsi, Geovani, Mendy.