Rieccoci. Sembra passata una vita dall’ultima partita dell’anno scorso. Una gioia attesa tanto, troppo tempo, e un briciolo di ottimismo in mezzo a un 2011 spallinamente parlando, e non solo, assolutamente da dimenticare. In mezzo ci sono state le feste e i soliti discorsi legati alla grave situazione societaria. Soldi non ne sono ancora arrivati, le trattative per la cessione del club proseguono ma nel frattempo tocca allenarsi e pensare al campo cosa che tutta la squadra, lo staff tecnico e anche le altre figure che gravitano attorno e dentro la Spal hanno fatto con grande serietà. Tra un comunicato e l’altro, Zamboni e compagni hanno fatto il lavoro dimostrando fiducia nella Dirigenza in attesa che qualcosa di importante succeda. Così, tra una preoccupazione e l’altra ma anche tra una convinzione e l’altra dovuta dall’ultimo successo in campionato, si arriva alla boa di ripartenza. Prima giornata di ritorno, trasferta a Pisa, ricordi ancora (purtroppo) vivi a simboleggiare una parte di stagione difficile e sfigata. In principio, infatti, fu quel colpo di mano di Perna, in seguito sono stati schiaffi spesso non meritati in campo e ancora meno meritati fuori dal campo. In attesa che la situazione societaria si definisca, rieccoci, scrivevamo, con questo primo appuntamento del 2012. Per sapere come ci arriva la Spal, psicologicamente e fisicamente, e per sapere tante altre cose visto che l’interlocutore è sempre sul pezzo e mai schivo, in questo rinnovato appuntamento con il tecnico biancazzurro Stefano Vecchi partiamo ovviamente dal contorno che poi tanto contorno non è.
Allora, Stefano. Faccio un breve riassunto peraltro ormai noto a tutto. Soldi non ne sono ancora arrivati, ora si aspetta che succeda qualcosa a metà mese e nel frattempo i dirigenti della Spal stanno trattando la cessione. Tu e la squadra quanto e come siete informati dei vari sviluppi e come fate a essere ancora ottimisti?
“Perché il Direttore Pozzi ci informa su tutto e la speranza è che si sistemi la situazione in fretta. Nel frattempo noi non dobbiamo perdere di vista l’aspetto sportivo. La società sa che le ultime promesse devono essere messe in pratica a qualsiasi costo altrimenti si rovina tutto”.
Approfitto della tua sincerità. A dirla tutta non è che ci fossero grandi alternative ma il fatto che voi, intendo squadra e staff tecnico, abbiate deciso di continuare come se nulla fosse, vi fa certamente onore. Ti chiedo se è stato difficile prendere questa decisione e che cosa significa, secondo te, avere più di venti ragazzi che decidono, tutti insieme, di continuare a fare il proprio lavoro.
“Di sicuro non è stata una decisione semplice visto che ci sono grosse difficoltà e non c’è ovviamente una giusta serenità. I ragazzi sono stati eccezionali mettendo avanti la loro professionalità e il rispetto per la città e i tifosi come hanno sempre fatto concretamente anche e soprattutto in campo. Come dicevo prima, adesso ci aspettiamo i fatti e mi sbilancio: l’impressione è che si sia vicini a una soluzione”.
Tra voi, nello spogliatoio, e anche con la società, vi siete confrontati a lungo. L’emergenza è tangibile, i problemi evidenti ma da fuori si nota uno spirito incredibile rispetto alle scorse stagioni. Penso a Orlandini che con tutto quello che ha da fare per il settore giovanile si è messo con grande professionalità a vostra disposizione, penso ad Annalisa Fenzi che lo aiuta, penso allo stesso intero Settore giovanile e poi, naturalmente, a voi. Che effetto ti fa, sinceramente, questa generosità? E credi che tutta questa situazione sulla carta insuperabile possa essere la molla per provare con convinzione a realizzare l’impresa che si chiama salvezza?
“Credo che potrebbe essere un bel punto di partenza una volta sistemate le cose. Come squadra ce lo sentiamo. Non ci manca nulla, come hai detto tu citando Orlandini e Annalisa, e aggiungerei i tifosi che incontriamo in giro per la città: tutti ci sostengono, ed è una cosa importante. Sono aiuti fondamentali per risalire una volta sistemate le cose più importanti”.
In questi giorni, l’abbiamo fatto anche noi sul nostro sito, si parla ovviamente di mercato. Un mercato per ora bloccato vista la (non) disponibilità economica. Personalmente ho scritto che la vostra strategia è quella di sfoltire la rosa di almeno due unità quindi di lavorare in quest’ottica: sei, sette partenze tra ragazzi giovani meno utilizzati ed esperti non titolari a fronte di tre, quattro arrivi. Un attaccante, un difensore esperto jolly e un paio di centrocampisti. So di metterti in difficoltà e mi aspetto una risposta evasiva ma ci provo lo stesso. A parte la situazione Teodorani, che in caso di partenza dovrà per forza essere sostituito, dico: i giovani Taraschi, Piras e Vecchi in prestito, Meloni e Paolo Rossi da valutare, Melara da scambiare. Obiettivi: Magallanes, Concas in un possibile scambio con Melara che altrimenti partirebbe solo per soldi, rescissione per Smit e poi un nuovo difensore. Tu che dici?
“Intanto che Teodorani nonostante tante cose che ho letto rimane, e tutto il resto sono voci. Ora di concreto c’è nulla, nemmeno richieste. Non ci possiamo certo permettere di allargare l’organico visto che siamo già in venticinque. Si stanno muovendo i procuratori, è ovvio, ma di richieste alla società ne sono arrivate zero, nemmeno per Arma e Melara anche se si scrive e parla molto di loro. Certo, se qualcuno partirà ci muoveremo. I nomi che hai fatto, comunque sono validi, anche perché si tratta di giocatori già trattati la scorsa estate”.
Ma Arma resterà, stavolta mi sbilancio io…
“Ci vuole poco ad associarlo a squadre importanti visto quello che sta facendo. E’ normale che per privarci di un giocatore così servono contropartite importanti. La sensazione che ho io è che Rachid resti e che gli faccia anche piacere restare soprattutto se sistemerà tutto”.
Nel frattempo tante altre squadre del girone si stanno rinforzando, a cominciare dal vostro prossimo avversario, il Pisa. In generale che girone di ritorno ti aspetti?
“Ancora più equilibrato come succede sempre. Qualcuno si rinforza, ma io preferisco mantenere il gruppo in linea di massima. Non ci nascondiamo: se la società sistemerà la situazione faremo qualcosa. Non credo che saranno molti quelli che si rinforzeranno sul serio, spesso c’è chi cambia e sbaglia. E io, ripeto, vorrei cambiare poco”.
Torniamo al campo. L’ultima partita dell’anno, cominciata con la prima contestazione alla società e finita con una vittoria bella e convincente, vi ha ridato un po’ di fiducia. Tu hai detto alla squadra che per evitare i playout bisognerà fare venticinque punti. Scusa la brutalità: ma è possibile farli in questa situazione e con questo organico?
“Se ritroviamo la giusta serenità e azzecchiamo qualche risultato che ci possa dare fiducia credo di sì. Magari ci sarà d’aiuto qualche innesto ma siamo una squadra che lavora bene e sta crescendo. All’andata ne abbiamo fatti quindici di punti ma ne meritavamo di più quindi credo di sì, che si possa fare”.
Il successo con il Foligno quanto e perché è stato importante soprattutto dal punto di vista psicologico?
“E’ stata data prova di grande maturità e spessore aldilà del valore dell’avversario che comunque arrivava da ottimi risultati. Mi è piaciuta la prestazione e la tranquillità che non era facile avere e trovare”.
Sempre contro il Foligno hai avuto delle indicazioni importanti da giocatori in grande ascesa. penso a Castiglia e Giovanni Rossi tra gli altri…
“Dici che sono andati bene? (il mister scherza perché è proprio insieme con loro). Sicuramente hanno fatto una buona gara ma tutti sono andati bene, è normale che durante un torneo ci siano alti e bassi”.
Durante le feste vi siete allenati in modo sistematico e puntuale. Come hai ritrovato i tuoi e quali sono le condizioni in generale?
“Stanno bene, si sono allenati bene. I dati tecnologici che abbiamo dimostrano che siamo cresciuti molto anche fisicamente, siamo più atleti rispetto all’inizio della stagione. Era un gruppo giovane e nuovo, all’inizio, e c’era la necessità di migliorare. Da questo punto di vista ci siamo, peccato che si sia perso un girone. Fisicamente stiamo bene, moralmente aspettiamo le famose notizie societarie”.
Che cosa hai detto alla squadra quando vi siete ritrovati?
“Che dobbiamo vincere otto partite da qui alla fine per salvarci. che nell’andata ne abbiamo fatte solo quattro di vittorie e che quindi tocca correre”.
Dal punto di vista degli infortuni quali saranno le defezioni per Pisa?
“C’è Alessandro Vecchi infortunato, ha un problema a un ginocchio ma è un’infiammazione, è fermo per precauzione e Bedin ancora alle prees con una fascite plantare. Per il resto c’è da valutare qualche acciacco ma è tutto a posto”.
Avete il pubblico interamente dalla vostra parte. L’anno scorso era il contrario. Credi che possa essere un fattore determinante per ottenere il traguardo, oggi quasi impensabile per i problemi economici di cui sopra, della salvezza?
“Ma l’abbiamo visto anche contro il Foligno! Sì, è un fattore che incide molto e ci fa piacere perché ci ha dato qualcosa in più anche quando non sono arrivati risultati forse perché si sono visti l’impegno, lo spirito e la voglia. Sempre”.
Vi aspetta, tanto per cominciare, una trasferta complicata a Pisa e poi una partitaccia in casa con il Taranto. Non è che persino tu comincerai ad accontentarti: meno spettacolo, più concretezza e se esce il segno ics può bastare…
“Il mio pensiero non è cambiato. Si gioca per cercare di vincere e poi se arriva un pareggio non lo buttiamo. Il fatto di impostare sempre le gare per ottenere tre punti è importante. A fine gara faremo i conti”.
Tornando a Pisa. Che partita di aspetti e che cosa c’è da temere maggiormente?
“Mah, una partita equilibrata, credo. L’ambiente e quello stadio preparano un clima caldo. Quando si ricomincia dopo la sosta ci sono sempre incognite dal punto di vista dell’aspetto mentale e dello spirito ma abbiamo finito bene l’anno e speriamo di ripartire così. Gli ultimi allenamenti mi hanno soddisfatto”.
L’ormai famigerata mano di Perna non è mai stata dimenticata. La mettiamo nel capitolo degli stimoli ulteriori per questa imminente domenica?
“Sì, sì. Sicuro”.
Parliamo di formazione. Facile pensare alla conferma del 4141 o 433 a seconda dei punti di vista. Mi vengono in mente soltanto tre ballottaggi. Per le maglie degli esterni bassi e per quella del secondo attaccante-esterno sinistro.
“Stiamo valutando, con il Foligno siamo partiti così e poi siamo tornati al 442. Siamo pronti ad adottare entrambi i moduli”.
Considerando la penalizzazione che arriverà presto, di fatto avete cinque punti da recuperare sulla prima avversaria diretta, la Reggiana, per evitare i playout e addirittura dieci, un’enormità, sulle altre. Non è un compito facile, anzi. Tre elementi, tra situazioni e giocatori, sui quali punti per riuscire a realizzare il miracolo?
“La sistemazione dei problemi societari, come detto, un paio di innesti e la convinzione che questo gruppo possa crescere ancora molto”.
L’anno scorso, anche se tu ne hai vissuta soltanto una parte, è stato terribile. Che questo 2012 contro ogni previsione possa invece regalare ai tifosi spallini almeno un po’ di serenità dentro e fuori dal campo?
“Lo speriamo tutti, davvero e di cuore, perché siamo i primi a essere coinvolti e vogliamo cambiare questo trend negativo”.
Buon anno, allora. E… Forza Spal!
“Anche a voi de LoSpallino.com e Forza Spal!”.
PROBABILE FORMAZIONE
SPAL (4141)
Capecchi; Cosner (Ghiringhelli), Zamboni, Pambianchi, G. Rossi (Canzian); Migliorini; Melara, Agnelli, Castiglia, Mendy (Laurenti); Arma.
All.: S. Vecchi.
A disp.: Teodorani, Beduschi, Ghiringhelli (Cosner), Canzian (G. Rossi), Fortunato, Laurenti (Mendy), Marconi.