La principale squadra della città di Massa, attualmente denominata Società Sportiva Dilettantistica Massese, ebbe i suoi natali nel 1919, e da allora è passata attraverso ben quattro rifondazioni.
Nel 1919 nacque la “S.S. Juventus Massa”, colori sociali bianco e verde, che svolse la sua attività fino a quando venne radiata dai ranghi federali per incidenti verificatisi nella partita con il Pietrasanta. Il calcio, a quel punto, era virtualmente sparito dalla scena cittadina, ma la compiacenza del regime fascista permise la costituzione di una nuova società sportiva, la “S.S. Angelo Belloni”, per onorare la memoria del terzino biancoverde morto per malattia in Libia. A metà degli anni ’30, durante la partita interna con il Siena, sul 3-1 per gli ospiti, l’arbitro cercò di placare l’ira dei tifosi massesi, inviperiti dalla sua direzione, concedendo un calcio di rigore inesistente. Questo suscitò l’ilarità dei presenti tanto da indurre a calciare platealmente fuori il rigore, dando il via a un’invasione di campo e alla caccia al direttore di gara e agli avversari. La squadra venne ricostituita un’altra volta dopo l’inizio del secondo conflitto mondiale, aggiungendo alla denominazione l’immancabile “fascista” e il nome di un massese caduto durante la guerra civile spagnola al fianco delle forze franchiste: Unione Sportiva Fascista Massese “Paolo Lorenzo Paladini”. I colori sociali, nelle intenzioni dei dirigenti, dovevano essere nuovamente il bianco e il verde, ma la ditta che doveva realizzare le maglie non aveva lana dei colori scelti e si optò per il grigio blu. Dopo un’altra sospensione forzata a causa della guerra, la società è ridenominata “Unione Sportiva Massese Juventus”. L’amicizia tra uno dei fondatori della società e l’allora presidente della Juventus di Torino, portò all’invio di materiale sportivo da Torino, tanto da far diventare i colori ufficiali della Massese il bianco e il nero, con la divisa a strisce verticali adottata a tutt’oggi. Capitava anche frequentemente, nel dopoguerra, veder indossata alla Massese la maglia nera con la grande J bianca che i campioni di Torino usavano come indumento alternativo alla maglia zebrata. Nella stagione 1969-70 la squadra conquistò una storica promozione in B, ma la permanenza in categoria durò solo una stagione, e da allora per la Massese furono solo campionati non oltre la serie C. Nel 2008 viene sancita l’esclusione della Massese dal campionato di Serie C1, e il sodalizio bianconero scende di nuovo nei dilettanti della Serie D. La nuova stagione inizia tra grandi difficoltà tecniche e di preparazione, e così per la formazione bianconera arriva, con diversi turni d’anticipo, la retrocessione in Eccellenza. La FIGC ha assegnato nel 2009 alla S.S.D. Massese il titolo sportivo della precedente società fallita. Nella stagione 2011-12 la Massese torna in Serie D dopo tre anni.
Le storiche rivalità sono con Spezia, Pisa e coi cugini d’oltre foce coi quali condividono la provincia, ovvero la Carrarese, squadra con la quale viene dato vita al cosiddetto derby delle Apuane o derby del marmo. La rivalità con questi ultimi è talmente forte che spesso, se il derby da disputarsi non rientra tra le partite ufficiali, viene addirittura annullato per timore di scontri.
Lo stadio della Massese, recentemente ristrutturato, è lo Stadio degli Oliveti, che può ospitare 11.550 persone.