UN CAMMINO IN SALITA INIZIATO NELLA NEBBIA. CONSIDERAZIONI SUL PRIMO PASSO DEL GIRONE DI RITORNO

Tornare dalle vacanze è sempre un po’ traumatico. Che sia a scuola, al lavoro o su un campo di calcio. Così almeno è stato ieri per la Spal che, tra le mura domestiche del “Mazza”, ha vissuto una partita positiva ma non meno tribolata. Non per la mancanza di voglia, anzi. Le premesse per un incontro ad altissima tensione c’erano tutte e la carica dei protagonisti era tangibile già da giorni. Nessuno, però, ha fatto i conti con la nebbia, quel prodotto tipico della città estense che ieri ha messo i bastoni tra le ruote al punto di indurre la sospensione dell’incontro a metà del secondo tempo, mandando tutti a casa con un nulla di fatto. Per trovare l’ultima partita sospesa anzitempo al “Mazza” bisogna riportare gli orologi indietro a domenica quattordici settembre duemilaotto, quando al diciottesimo minuto di Spal–Cremonese, Doveri di Roma, dopo essere stato medicato in campo, fu costretto comunque alzare bandiera bianca e interrompere il match per infortunio a una caviglia. Di tempo ne è passato, ma anche nella partita di ieri, contro il Mezzolara, il fattore arbitro è stato decisivo. Due sospensioni di gioco e diversi conciliaboli con capitani, allenatori e giocatori parevano non riuscire a convincere l’incerto Capasso di Firenze che la visibilità in campo fosse davvero troppo scarsa, tanto che al termine di ogni discussione l’incontro ha sempre ripreso regolarmente. Questo almeno fino al ventottesimo minuto, quando per il Mezzolara Akilo riporta il risultato sulla parità con un gol rocambolesco e, quasi istantaneamente arriva il triplice fischio che manda tutti a casa. A quel punto non sussistono più le condizioni per continuare. Tutto da rifare quindi, ripartendo dallo zero a zero. Ma solo a pareggio avvenuto. La decisione è meno rigida e lascia sicuramente meno conseguenze sul campo. Poco cambia rigiocare dallo stesso risultato di parità, ma lascia qualche dubbio però sui metri di misura forse poco omogenei usati per queste situazioni. Il pensiero va al “Garilli” di Piacenza dove, in condizioni di visibilità del tutto simili a quelle di ieri, si è giocato tranquillamente fino al novantesimo, vedendo la Spal portare a casa una pesante sconfitta nella partita più importante del girone d’andata. Rigiocare anche quella, di certo, non sarebbe stato senza conseguenze. Ad ogni modo Sassarini non può dirsi insoddisfatto della sua Spal di ieri, che ha mostrato un primo tempo di buon livello, con diverse occasioni e buoni spunti su cui lavorare. Braiati leone di centrocampo è una vecchia conferma ormai, mentre un Piras chiamato nuovamente in causa dopo settimane risponde presente, mettendo in campo tutta la sua voglia di giocare e di fare bene. Poi c’è la nuova sorpresa Rizzo, che al suo esordio ufficiale sfodera subito una prestazione niente male. Due sono i doni che il neoacquisto porta a Sassarini: una buona resa in campo e una giovanissima età, che, insieme a Del Mastio, consente al mister di tirare una boccata d’aria sulla questione under, avendo il modo di valutare tutta una serie di nuove possibilità di schieramento. Giornata non certo da incorniciare invece per Gianluca Laurenti. La sua prestazione è buona. Più che buona, come al solito. E segna pure quello che sarebbe il suo quinto gol stagionale. Ma la sospensione della partita annulla tutte le reti segnate, e cancella per sempre la sua prodezza dagli almanacchi regolari. Anche per lui, quindi, tutto da rifare. Le ammonizioni invece no, quelle contano. E il giallo rimediato da “Laure” tra le nebbie del “Mazza” si trasforma in squalifica vista la diffida che già pendeva sulla sua testa. La beffa dopo il danno insomma, e così l’esterno salterà la prossima partita, aggiungendosi a Marchini (la cui squalifica dovrebbe arrivare in settimana dopo l’espulsione contro la Giacomense) tra le fila degli indisponibili di lusso. Tutto questo costringerà Sassarini ad ulteriori valutazioni e sicuramente a rivedere i suoi piani. Ci sono diverse lunghezze da recuperare al Piacenza, e diversi contendenti da seminare lungo la strada. C’è da scommettere che il mister abbia passato buona parte delle sue vacanze a buttar giù un piano di battaglia. Ma ora dovrà aggiungere nuove variabili all’equazione, come gli squalificati, appunto. Come il fatto che il recupero infrasettimanale di quest’ultima giornata costringerà la Spal già la settimana prossima a fare gli straordinari giocando ben tre partite in sette giorni. E poi c’è da interpretare la situazione di una squadra che gioca bene ma spreca tante occasioni. Il paradosso di un attacco che funziona bene ma non segna. Il perfezionamento delle soluzioni tattiche in corso di partita, con attenzione particolare al capitolo cambi. Insomma, la salita appena iniziata si è già fatta ripida. E di lavoro ce ne sarà parecchio da fare per sedersi sul tetto del girone, dove la nebbia sarà solo un ricordo.

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