L’angoscia per le vicende societarie della Spal sembra essere ormai diventato un appuntamento fisso per l’estate dei tifosi biancazzurri, nemmeno si trattasse di un aperitivo consumato in qualche locale dei lidi ferraresi. Lo stato dell’arte è noto: il primo di luglio è arrivato e la Spal non ha ancora una proprietà. O meglio, ha una proprietà che ha già dimostrato con i fatti di non poterle garantire un futuro sereno e che da ormai due mesi ha allestito una bislacca commedia di cui avremmo fatto volentieri a meno. Tra i protagonisti principali – si direbbe quasi involontario, a questo punto – un ex campione del mondo come Vincent Candela che dallo scorso fine aprile viene accreditato come il principale acquirente della squadra biancazzurra. Non serve una memoria di ferro per ricordare come lo scorso sette maggio fosse stata annunciata un’improvvida “fumata bianca” sulla pagina facebook della (allora) Real Spal (https://archivio.lospallino.com/notizie-societarie/item/4477) e come addirittura il giorno tredici dello stesso mese Candela venisse presentato pubblicamente dal sindaco di Ferrara Tagliani come “il nuovo presidente della Spal” (https://archivio.lospallino.com/notizie-societarie/item/4494).
Quasi cinquanta giorni dopo non solo Candela non è ancora diventato il presidente della Spal, ma pare anche mediti di abbandonare i suoi propositi di scalata alla società biancazzurra dopo l’esito a sorpresa dell’assemblea dei soci dello scorso giovedì. La versione ufficiale racconta di un Candela irritato dalle implicite accuse di bluff formulate dai soci di minoranza della Spal, Roberto Ranzani e Matteo Mazzoni. Dopo mesi di silenzio e parole a denti stretti i due hanno esternato il loro malcontento, sfruttando il primo appuntamento ufficiale utile. Tuttavia non si capisce l’irritazione del francese di fronte a una richiesta più che legittima di chiarezza, giunta quando ormai le altre squadre della categoria guardano già al ritiro estivo. Della chiarezza, quattro giorni dopo l’assemblea, ancora non c’è traccia: allo stato attuale i soci di minoranza non hanno ancora ricevuto un documento che attesti i termini dell’offerta romana. Questo induce a pensare che la trattativa – se mai c’è stata –possa essere definitivamente tramontata, nonostante Marco Pontrelli e Giampiero Guarracino siano ancora a Ferrara.
Mentre Benasciutti è alle prese col rompicapo della cessione, i soci di minoranza lavorano per mettere ulteriormente alle strette Candela e l’attuale patron: martedì dovrebbe giungere a Ferrara Andrea Cani, rappresentante della società Wind4Win, ovvero il principale contatto di Roberto Ranzani per un’alternativa. L’imprenditore milanese ha già confermato l’interesse per la Spal e la volontà di sedersi attorno a un tavolo, pur facendo sapere che di tempo da perdere non ce n’è più. Secondo le ultime indiscrezioni la Wind4Win sarebbe disposta a corrispondere a Benasciutti una cifra non molto lontana da quella (ipoteticamente) offerta da Candela per il 90% delle quote societarie. La sensazione tuttavia è che non si tratti più di una questione di soldi, ma di orgoglio personale: il recente atteggiamento di Benasciutti – al di là delle dichiarazioni d’intenti – lascia pensare alla volontà dell’attuale patron di rimanere all’interno della società, prospettiva che in caso di insediamento della Wind4Win gli sarebbe ovviamente preclusa, alla luce dell’ormai insanabile frattura tra lui e Roberto Ranzani. Sul fronte delle alternative lavora anche Matteo Mazzoni, che da giorni assicura di avere dalla sua parte interlocutori credibili per rilevare la Spal. Il presidente del Consorzio non ha escluso di poter unire le forze con Ranzani, il che lo colloca inevitabilmente nel campo opposto a Benasciutti: ciò significa che anche in tal caso difficilmente si potrebbe pensare a un coinvolgimento del “Ben” in una futura Spal targata Mazzoni, a meno di clamorosi colpi di scena.
I POSSIBILI SCENARI
- Candela trova finalmente i soldi con cui chiudere la trattativa e si insedia ufficialmente come nuovo proprietario della Spal, con la gestione tecnica affidata a Pontrelli e Guarracino.
- Candela si defila, lasciando Benasciutti allo scontro con i soci di minoranza: a fronte del mancato gradimento delle alternative il patron sceglie di proseguire da solo per un altro anno, con le proprie risorse.
- Benasciutti prende atto dello stallo della trattativa con Candela e si siede al tavolo con i rappresentanti delle cordate alternative, scegliendo di archiviare definitivamente la sua esperienza al vertice della Spal.
In qualunque caso, si sarà perso troppo tempo: la programmazione tecnica andrà impostata frettolosamente, costringendo la Spal all’ennesima stagione di rincorsa in serie D. E ci sarebbe parecchio da sorridere (per non piangere) se i rappresentanti dell’amministrazione comunale si ritrovassero tra dieci giorni a presentare il secondo nuovo presidente della Spal nell’arco di tre mesi…