L’abito buono lo tengono per il pomeriggio, quando saranno presentati singolarmente al pubblico del Mazza con tutti gli onori che si riservano a chi deve rappresentare la Spal. In mattinata invece i giocatori e lo staff biancazzurro si sono dedicati al buon vecchio lavoro sporco che tanto piace a mister Leo Rossi: alle ore 9 del 22 luglio 2013 è iniziata un’altra stagione in via Copparo, la stagione del ritorno tra i professionisti.
La truppa è arrivata presto al Centro d’Addestramento, per prendere confidenza con l’ambiente e svolgere la prima parte delle tradizionali visite mediche. Alle 10.15 il primo assaggio del panno verde di via Copparo: tutti in campo con maglia bianca e pantaloncini blu, sul corpo l’inequivocabile scritta “SPAL” disposta in verticale. I palloni rimangono lontani, nel cerchio di centrocampo: prima ci sono da ascoltare le parole di Leo Rossi. Dieci minuti di discorso, una catechesi breve e intensa corredata da gesti eloquenti delle mani, pennellate leonardesche su una tela bianca a cui aggiungere l’azzurro.
Una volta sbrigata l’introduzione è tempo di far parlare i muscoli: i giocatori vengono affidati al preparatore Damiano Duina, che forse avrebbe preferito passare il suo compleanno su una spiaggia (a proposito: auguri!), ma c’è da una S.P.A.L. da costruire ed è vietato distrarsi. Corsa leggera, davanti a tirare il gruppo il bomber Massimiliano Varricchio, al suo fianco uno dei nuovi arrivi, Davide Di Quinzio.
Seguono qualche leggero scatto e un po’ di allunghi sotto gli occhi di Rossi e del direttore sportivo Davide Vagnati, giunto nel frattempo in via Copparo con la solita elegantissima mise. Sulla tribunetta i soliti habitué in quota Inps sfidano l’afa opprimente facendo il primo punto della situazione: interrogandosi sull’identità di buona parte della rosa, indicando nomi per il mercato e sfoderando vecchi aneddoti più o meno veritieri. Intanto la rosa si divide in due, da una parte i giocatori di movimento, dall’altra i tre portieri (Coletta, De Marco e Govoni) a disposizione prendono possesso di un angolo di campo assieme al preparatore Cristiano Scalabrelli per alcuni esercizi specifici.
Poco prima delle 11 i palloni nuovi di zecca col marchio della Lega Pro possono finalmente essere usati: mister Rossi si piazza al centro del campo e dà indicazioni sugli esercizi da svolgere, spesso eseguendoli lui stesso a scopo dimostrativo, malgrado sia perfettamente consapevole che non ce ne sarebbe bisogno. In questa scelta vi si può leggere la volontà di stabilire subito un contatto diretto con i suoi giocatori, l’espressione di un coinvolgimento totale che va oltre al ruolo dell’allenatore. Nei gesti il pragmatismo del Rossi allenatore, nelle parole la personalità forte e la buona dose di umorismo che non deve mai mancare.
Il sole picchia che non è un piacere, e le magliette diventano ben presto un grattacapo per chi si occuperà della lavanderia. Il mister ordina un piccolo break per dissetarsi, poi di nuovo sotto nella canicola di mezzogiorno a fare un po’ di fondo per mettere benzina nelle gambe.
Ne servirà parecchia di benzina per affrontare la stagione della riforma dei campionati, ma lo spirito è forte e le motivazioni non mancano. Per il resto appuntamento a oggi pomeriggio, dentro il Paolo Mazza, per almeno un’ora, si potrà tornare a sognare, ma soprattutto a gridare “Forza S.P.A.L.”.