SPAL, IL MAZZA RESTA UN TABU’

SPAL (4-3-1-2): Capecchi; Bortel, Zamboni, Ghetti, Cabeccia; Schiavon, Migliorini (dal 27′ st Bracaletti), Bedin (dal 1′ st Marongiu); Centi (dal 20′ st Cazzamalli); Bazzani, Cipriani. A disp.: Ioime, Lorenzi, Quintavalla, Laurenti. All.: Dolcetti.
PESCARA (4-4-2): Pinna; Zanon, Mengoni, Olivi, Vitale; Gessa (dal 38′ st Romito), Coletti, Dettori, Bonanni (dal 16′ st Tognozzi); Sansovini, Ganci (dal 29′ st Carboni). A disp.: Bartoletti, Medda, Zappacosta, Zizzari. All.: Cuccureddu.
ARBITRO: Corletto di Castelfranco Veneto.
Assistenti: Fortarezza e Pasquali Cerioli.
MARCATORI: 14’ pt Bonanni (P).
AMMONITI: Olivi (P), Bazzani (S), Ghetti (S), Marongiu (S).
NOTE: giornata gradevole e soleggiata, terreno in buone condizioni. Spettatori 4.000 circa, un migliaio dei quali provenienti da Pescara (paganti 1.957, più 1.937 abbonati, per un incasso globale di 42.700 euro circa). Angoli: 7 a 6 per il Pescara. Recupero: pt 2’, st 4’.

LA CRONACA. Terza sconfitta interna. Stavolta passa il Pescara (0-1 il risultato) con un solo tiro in porta o quasi

FERRARA – Spal e Pescara di fronte per la prima volta nella loro storia in terza divisione: le precedenti quattordici sfide, giocate tutte in serie B, vedono tre vittorie dei ferraresi (tutte al “Paolo Mazza”, l’ultima nella stagione ’80-’81), cinque pareggi e sei vittorie abruzzesi (l’ultima a Ferrara risale al 1979). Tra i padroni di casa fuori Meloni e Valtulina per infortunio a cui si aggiunge Lorenzi per scelta tecnica: al suo posto c’è Ghetti. La squadra si presenta con due punte per la prima volta in questa stagione con Bazzani e Cipriani alle cui spalle agirà Centi. Tra le fila degli adriatici non convocato il talentino Verratti per infortunio, torna Zizzari dopo un mese ma parte dalla panchina, tocca così ad Artistico accomodarsi in tribuna. Si gioca davanti a una cornice di pubblico da categoria superiore, il colpo d’occhio che riserva l’impianto ferrarese è davvero notevole: tifo assordante da una parte e dall’altra.

Comincia la partita e al settimo è il Pescara a rendersi pericoloso: traversone velenoso di Bonanni dalla trequarti sinistra, Capecchi non trattiene ma da due passi Ganci si trova a tu per tu ancora con il numero uno spallino che rinviene appena in tempo e riesce a fermarlo: l’estremo difensore spallino è apparso non irreprensibile nell’occasione. La Spal prova a ragionare (discreta la prova di Migliorini) e al tredicesimo è Bazzani ad avere sui suoi piedi l’occasione giusta per portare in vantaggio i padroni di casa ma la conclusione a botta sicura viene respinta da Mengoni in scivolata. Passa un minuto e il Pescara passa: Gessa dalla destra mette in mezzo un pallone che incoccia sulla difesa spallina sulla cui ribattuta Bonanni lascia partire una rasoiata che si infila alla sinistra di Capecchi apparso un po’ in ritardo sulla conclusione.
Ammutolisce il “Mazza”, fanno festa il migliaio di abruzzesi al seguito. Ventunesimo minuto, Schiavon dalla lunga distanza (l’unico a provarci sempre), para Pinna senza problemi a terra. Minuto ventiquattro: si scatena un parapiglia proprio sotto gli occhi della panchina biancoazzurra. Tutto inizia da un contatto tra Olivi e Bazzani a cui segue una sceneggiata di Centi che si butta a terra senza minimamente avere un contatto con Mengoni. Entra in campo anche la panchina spallina dimostrando un nervosismo oltremodo eccessivo: censurabile il tutto, come la decisione del direttore di gara che ammonisce sia Olivi, sia Bazzani dimostrando nell’occasione (ma anche nel complesso) di non averci capito granché. Al ventiseiesimo giallo in area pescarese: la Spal reclama con vigore un calcio di rigore per un contatto in area Olivi-Cipriani apparso, a nostro avviso, assolutamente innocente: il pubblico si inviperisce ancora di più, il nervosismo aumenta e a farne le spese è il gioco, assoluto assente ingiustificato della partita. Il Pescara amministra e aspetta, la Spal non ha idee e scarsa lucidità in fase propositiva, Migliorini non basta, Centi è avulso dal contesto e quasi irritante così Dolcetti manda a scaldare Marongiu. Al quarantunesimo padroni di casa che devono fare i conti con Olivi che salva di spalla all’ultimo momento su Bazzani: non ne va bene una. Trascorre un giro di lancette ed è Schiavon a provarci con un tiro a incrociare dalla destra ma Pinna non si fa sorprendere e blocca a terra. Confusionaria la manovra dei biancoazzurri di casa, Pescara solido, compatto e che da l’impressione di gestire a proprio piacimento l’incontro lasciando al contropiede le uniche armi offensive e affidandosi prevalentemente ai cross di Bonanni e alle folate di Sansovini e di Ganci senza però creare grossi pericoli dalle parti di Capecchi.

La ripresa inizia con un cambio tra le fila ferraresi: esce un Bedin lontano dalla condizione ottimale e apparso meno lucido rispetto alle ultime uscite, entra Marongiu con Centi che arretra a centrocampo. Undicesimo: Bazzani serve a Schiavon una palla d’oro al centro dell’area ma il padovano prova un pallonetto (l’unica cosa ma anche la più difficile che poteva fare nell’occasione) su cui Pinna recupera con un balzo felino. Un minuto dopo si fa vedere il Pescara con Sansovini che dalla sinistra lascia partire una staffilata maligna sulla quale Capecchi fa buona guardia e para senza problemi. Da questo momento gli abruzzesi arretrano il proprio baricentro, rinunciano a giocare e si ritirano prevalentemente nella loro metà campo: Cuccureddu sistema Ganci dietro a Sansovini e inserisce in campo Tognozzi per dare più sostanza e infoltire il centrocampo al posto dell’ottimo Bonanni. Gli adriatici ci provano con Ganci al ventiquattresimo ma la sua conclusione è debole. Trentesimo, punizione di Marongiu e Cipriani in girata prova a sorprendere Pinna ma l’ex portiere delle Salernitana para senza difficoltà. Occasione Spal al trentacinquesimo: Cazzamalli a botta sicura su corner di Marongiu dalla destra ma prima Mengoni e poi Pinna sulla linea dicono di no e strozzano in gola l’urlo di gioia degli estensi. Passano due minuti, azione travolgente di Bracaletti (entrato da poco al posto del dolorante Migliorini) sulla destra e cross per Bazzani che non riesce a coordinarsi a dovere e la palla finisce sul fondo. Trentanovesimo, ancora Spal: missile terra-aria di Cazzamalli e palla che finisce di poco alta sopra la traversa. La Spal preme, il Pescara arranca e corre ai ripari con Romito che prende il posto di Gessa. Palpabile il nervosismo in campo con i ferraresi che non riescono a trovare un pareggio che sarebbe comunque meritato vista la ripresa totalmente in mano alla squadra di Dolcetti.

In pieno recupero Cipriani ben lanciato da Bracaletti (tra i migliori dal momento della sua entrata in campo insieme a Cazzamalli) conclude sull’esterno della rete dopo essersi liberato dalla morsa di Olivi. Poi il triplice fischio sancisce la terza sconfitta in cinque gare sin qui disputate al “Paolo Mazza” e una classifica che si fa sempre più deficitaria. Aldilà della sfortuna, anche oggi compagna dei ferraresi, per quasi un tempo è mancato il gioco: meglio la ripresa quando, con gli inserimenti di Bracaletti (apparso in netto miglioramento) e Cazzamalli, la Spal ha cambiato volto votandosi esclusivamente all’attacco e schiacciando di fatto un Pescara che ha pensato solo a difendersi. Nove i punti in dieci gare (l’anno scorso dalla 15a alla 27a i biancoazzurri erano riusciti a fare anche peggio con dieci di punti in undici partite) e appena uno nelle ultime tre partite senza dimenticare un fattore casalingo totalmente negativo, che deve certamente far riflettere. Per la Spal il tunnel sembra non volere finire più.

LE PAGELLE

Capecchi 5.5 – Se poteva iniziare male la partita, la inizia anche peggio lasciandosi sfuggire il cross di Bonanni che poteva costare subito il vantaggio del Pescara. Sul gol non ci sentiamo di assolverlo in pieno: vero che la traiettoria era angolata, vero che poteva anche essere coperto ma è il suo palo e la conclusione non è per nulla irresistibile.

Bortel 6.5 – Non è un terzino o, meglio, è sprecato come terzino. Presentato ad agosto come centrale di difesa quale migliore occasione di oggi con Lorenzi in panchina per vederlo all’opera nel suo ruolo naturale? Non sfigura ma non ha il passo dell’uomo di fascia, tiene benissimo la posizione ma quando è il momento di saltare l’uomo e proporsi oltre la linea mediana non lo fa perché non ha il dribbling nel dna e non sa più cosa fare del pallone.

Zamboni 6 – Giornata tranquilla, Ganci e Sansovini sono molto fumo e poco arrosto e il centrale estense ha vita facile. Di testa non ne sbaglia una al contrario dei lanci lunghi dalla retroguardia alla ricerca di chissa chi e per chissà che cosa.

Ghetti 6.5 – Uomo ovunque, conferma la bellissima prestazione di Giulianova, perfetto negli anticipi, generoso sui recuperi, un falco quando c’è da ammaestrare un cliente difficile come Ganci. Imprescindibile.

Cabeccia 5 – Non si sgancia mai, non una verticalizzazione, non una sovrapposizione. Il terzino sinistro di solito queste cose le fa. Per fortuna Gessa non sfonda mai dalla sua parte altrimenti poteva essere una giornata ancor peggiore.

Schiavon 6.5 – Instancabile, corre per novanta minuti, tira in porta appena ne ha l’occasione, si tuffa su ogni pallone e si guadagna calci di punizione che poi sono i suoi compagni a non sfruttare a dovere. Si deve ripartire da giocatori come lui.

Migliorini 6 – A testa alta sempre e comunque, non importa che davanti a lui giostrino uomini di navigata esperienza in serie superiore. Gara precisa senza alti ma soprattutto senza bassi. Un paio di lanci lunghi interessanti per Bazzani e Cipriani ma la sensazione è che questo giocatore sia molto meglio quando si gioca palla a terra. Esce infortunato.

Bracaletti 6.5 – Entra e il pubblico mugugna, scottato dalle ultime prestazioni di certo non esaltanti e lui risponde con un paio di sortite offensive sulla destra di pregevole fattura che mettono nella condizione ora Bazzani, ora Cipriani di concludere a rete. Vivace e apparso in grande forma e con tanta voglia di dimostrare che il tempo di Bracaletti a Ferrara non è ancora finito.

Bedin 5.5 – Gioca solo il primo tempo e Dolcetti lo sposta persino in posizione più avanzata, lui che è una mezzala generosa e a cui non si può certo chiedere di impostare il gioco perché assolutamente privo della velocità necessaria per mettere in difficoltà la retroguardia abruzzese. Sbaglia molto, troppo per quello a cui ci ha abituati, probabilmente per colpa di una condizione ancora non ottimale.

Cazzamalli 6.5 – Un altro giocatore dal quale oggi la Spal non può prescindere. Sarà anche un trattorone ma quando il gioco si fa duro e c’è da fare a sportellate nell’area di rigore lui è sempre in agguato pronto a metterci la zuccata vincente. Lo fa anche oggi ma Mengoni e Pinna gli ricacciano in gola la gioia del primo gol stagionale. L’unico centrocampista muscolare e di centimetri della Spal è lui. E serve. Sempre.

Centi 4.5 – Mezzo punto in meno per la sceneggiata alla mezzora, da lui ci si aspetta ben altro, l’estro, la zampata, il tocco vincente, l’ultimo passaggio. Sbaglia tutto quello che può sbagliare ed esce fischiato sonoramente dal pubblico ferrarese.

Marongiu 6 – Ha dalla sua tutta l’incoscienza dell’età e piace per quel suo non tirarsi mai indietro, proporsi ai compagni e chiedere costantemente l’uno-due con Bazzani. Sbaglia due angoli e una punizione ma a diciotto anni già volerli tirare è segno che il ragazzo c’è e si farà.

Cipriani 6 – Generoso ma anche tanto nervoso. Lotta con Olivi (è una lotta impari a favore del difensore abruzzese) e ne esce spesso perdente e si arrabbia per un rigore non dato (non c’è). Fisico possente, tanto movimento ma in fase conclusiva è ancora lontano dall’avere quella lucidità giusta. Cerca il gol d’autore ma la Spal ha bisogno solo di gol non di eurogol. Non ha ancora i novanta minuti nelle gambe, così come la Spal non ha sostituti per cambiarlo e soffre fino alla fine.

Bazzani 6 – Ha due palle gol non da poco nel primo tempo ma prima Mengoni, poi Olivi gli rubano il proscenio compiendo interventi decisivi. Come sempre oltremodo generoso con recuperi importanti anche in difesa.

Dolcetti 5.5 – Non ha colpe nella sconfitta odierna: ma vorremmo sapere perché Bortel a destra e non Ghetti e perché Ghetti centrale e non Bortel, capire perché Bedin dal primo minuto e non Cazzamalli ma sono sottigliezze strettamente correlate al discorso odierno. La partita di oggi si poteva ampiamente pareggiare e anche i cambi sono stati azzeccatissimi. A chi gli rimprovera di aver dato troppa fiducia a Centi lasciando di fatto la Spal in dieci finché è rimasto in campo, va dato atto che rischiare un diciottenne come Marongiu contro cerberi di un certo livello come Olivi, Coletti, Dettori è cosa che sarebbe equivalsa a mandarlo allo sbaraglio e avrebbe fatto più male che bene soprattutto a lui e alla sua crescita. Una domanda sorge spontanea: con due torri come Bazzani e Cipriani non sarà più utile il gioco sulle fasce (prima va recuperato pienamente Bracaletti) con Laurenti e Cazzamalli e Schiavon a centrocampo? Una cosa è sicura: oggi è difficilissimo fare l’allenatore della Spal e non vorremmo trovarci nei panni di Dolcetti.