IL PUNTO – IL PESCARA C’E’

Il Pescara batte a domicilio il Taranto e conferma il suo grande momento ma il Verona non molla. Il caos Potenza intanto lascia aperte speranze di play-off almeno fino al decimo (!) posto. In coda situazione ingarbugliata: risorge il Marcianise, per il Giulianova è notte fonda.

L’ultima giornata di campionato prima della pausa ha confermato le ambizioni di primato del Pescara: la vittoria a Taranto (firmata Ganci) è il segnale che tutti si aspettavano per poter dire che la squadra di mister Di Francesco si è definitivamente rilanciata ed è ormai pronta al big-match di Verona (tra due settimane al Bentegodi) consapevole anche di dover usufruire con ogni probabilità dei tre punti a tavolino dalla sfida in sospeso da giocare contro il radiato Potenza. La questione lucana incombe. Entro sette giorni, dieci al massimo, potrebbe arrivare la sentenza che accorcerebbe di molto le pene che soprattutto in coda in queste ultime ore si stanno sprecando. Se Cavese, Pescina e Foggia sono pronte ad accaparrarsi l’intera posta senza batter ciglio, Andria, Spal e Lanciano si ritroverebbero di punto in bianco risucchiate in acque pericolose, pur avendo da calendario una partita in più da disputare. Insomma regna il caos più totale. Proprio in coda ieri il Pescina ha sfiorato il grande colpo a Ferrara: buona sorte vuole che Capecchi sia fenomenale nel respingere il calcio di rigore decretato al furbissimo Cipolla a pochi minuti dal termine e gli estensi restano a più tre sui marsicani e a più quattro dalla zona rossa. La Cavese pareggia a Cosenza grazie a super Russo che emula il collega spallino e chiude la saracinesca dagli undici metri a Stefano Fiore: i silani continuano a sprecare occasioni ghiottissime per agganciare i play-off che rimangono sempre a un punto di distanza. Spareggi promozione che in questo momento sembrano certi solo a una tra Verona e Pescara mentre le altre contendenti si fanno i dispetti tra di loro in una gara a chi sbaglia di più. Non va oltre il pareggio a Terni il Portogruaro deludendo e non poco le attese dei tifosi veneti così come la Reggiana in casa contro l’Andria (prima va sotto per mano di un colpo di testa di Sibilano, poi pareggia con Viapiana infine sbaglia il rigore della vittoria con Stefani). A due punti dalla zona promozione anche il Taranto del neo allenatore Passiatore che, come detto in apertura, bagna nel peggiore dei modi l’esordio allo Jacovone. Non cambiano paradossalmente le sorti neanche per Ravenna e Rimini (con i tre punti a tavolino toccherebbe proprio a quest’ultima il quinto posto oggi) a una vittoria dalla zona play-off: il derby va ai biancorossi di Melotti che, con un uno-due micidiale firmato Nolè e Tulli (Gerbino Polo non basta a illudere il Ravenna a inizio ripresa), superano i giallorossi di due punti in classifica e si candidano seriamente a conquistare quel posto al sole fino all’altro ieri insperato. Fino al decimo posto è ancora comunque tutto possibile. In coda il Marcianise ridimensiona definitivamente le ambizioni del Lanciano battendolo a domicilio grazie ai gol bellissimi di Romano e Manco a cui Masini risponde nel finale: i rossoneri confermano l’allergia al fattore casalingo e dopo questa sconfitta vengono risucchiati nelle zone paludose della classifica appaiati alla Spal contro cui però è in vantaggio, per il momento, nel computo degli scontri diretti che a mano a mano che ci avviciniamo alla fine sembrano avere sempre di più un peso importante ai fini della classifica. Niente da fare infine per il Giulianova al Bentegodi: durano un tempo gli abruzzesi prima di alzare bandiera bianca innanzi a Farias e alla squadra più forte del campionato. Per tutte le altre fino alla fine ci sarà da lottare sia davanti che in coda.

Ultimo stop dell’anno domenica prossima, si torna in campo sabato 3 aprile nel consueto anticipo di Pasqua. Big-match da dentro o fuori all’Adriatico di Pescara tra i padroni di casa e il Cosenza. Una vittoria degli abruzzesi darebbe ancora maggior risalto alla partita dell’anno del Bentegodi di Verona la settimana successiva contro la squadra di Remondina che a sua volta non avrà vita semplicissima sul campo della ritrovata Marcianise. Per il Cosenza un risultato negativo contro Ganci e compagni potrebbe voler dire dare definitivamente addio ai sogni di gloria: con la Reggiana impegnata, si fa per dire, a incasellare i tre punti a tavolino contro il Potenza, solo la Ternana resterebbe a portata degli uomini di Toscano qualora le fere non superassero in casa il Lanciano che lontano dal Biondi ha sin qui regalato a onor del vero le migliori prestazioni stagionali. Da tutto questo intricato budello bisogna vedere in che condizioni usciranno anche Rimini e Ravenna attardate di un nulla dai play-off: il Rimini ospiterà il Foggia, mentre il Ravenna a Pescina sembra rischiare di più contro la squadra di Cappellacci in serie utile da un mese che necessita di punti vitali per uscire dai bassifondi. Per le zone alte della classifica, per merito del caos Potenza, è tornata in corsa anche la Cavese: se batte il Taranto in casa potrebbe addirittura superarlo in classifica con i tre punti a tavolino ancora da incassare e non è affatto utopistico pensarlo vista la pochezza dei pugliesi nelle ultime settimane. La Spal a Portogruaro si gioca il primo dei sei round salvezza che la aspettano da qui alla fine della stagione: contro i veneti, probabilmente destinati a un posto negli spareggi, i ferraresi hanno l’obbligo di fare propria l’intera posta per non doversi trovare con l’acqua alla gola la domenica successiva in quel di Lanciano che si annuncia un vero e proprio scontro salvezza. Chiude il quadro delle partite il match tra Giulianova e Andria: agli uomini di Bitetto serve una vittoria per sperare di eludere la lotteria dei play-out che sembrano avvicinarsi inesorabilmente sempre di più domenica dopo domenica; i pugliesi d’altro canto non possono assolutamente più perdere terreno negli scontri diretti per non vedere incredibilmente vanificato il bellissimo girone di ritorno che Papagni ha regalato sin qui ai tifosi azzurri, riuscendo addirittura a trainare Sibilano e compagni dall’ultimo al quattordicesimo posto.

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