DEDICATA AI PESSIMISTI, AGLI ANTI DOLCETTI E A QUEI FORMIDABILI VENTI TIFOSI A TARANTO

Soltanto una doverosa, coerente premessa. Non cambia niente. Nel senso che la classifica non va ancora guardata, che siamo ancora all’inizio, che questa squadra ha bisogno di qualche altra partita per dimostrare il proprio potenziale e per far crescere la fiducia nei giocatori più giovani. Insomma, bisogna volare basso e non esaltarsi proprio come era da imbecilli demoralizzarsi prima. Però… Però ci godiamo la prima vittoria che non si scorda mai, meritatissima, a casa di una delle (ancora) favorite del girone.
Fossi un tesserato spallino mi sarei presentato in sala stampa, dopo il successo di Taranto, e avrei speso soltanto tre parole tre per commentare il successo. Avrei detto semplicemente che i tre punti erano “dedicati ai pessimisti”. Già perché, e qui mi levo il sassolino che mi pesa come un macigno, sono tre settimane, cioè dall’inizio del campionato o quasi, che ogni giorno è tutta una tragedia, che la squadra non c’è, che tizio non segna e caio non difende, che il mister è un perdente e via di questo (brutto) passo. Non è questa vittoria che deve far cambiare opinione a questo plotone di scettici e calcisticamente depressi così come non è questo risultato che fa stare sereni quelli che vedono, da sempre, il bicchiere mezzo pieno. Però… Però a Taranto Dolcetti ha dimostrato, e non è la prima volta, che alla faccia delle critiche (assurde e ridicole quelle sulla sua ipotetica, poca carica) lui e i suoi giocatori vanno a casa di una corazzata a giocarsela per vincere. Missione compiuta insistendo su una idea di calcio finora tanto contestata. Su quei due mediani e su quell’unica punta, cioè, e su uno schieramento con il quale si rischia di più, è vero, ma con la difesa che sta ritornando quella che conosciamo, questa è la strada giusta. Volevo intitolarlo “Lode a te Aldo Dolcetti” questo articolo ma poi ho pensato che, almeno per me, appunto, non è cambiato nulla. Credevo nel lavoro del tecnico, ancora di più dopo averlo visto lavorare da vicino in quel di Mezzano, e continuerò a crederci ora che ne ha azzeccate un altro po’ a cominciare dal ritorno di Centi titolare dopo una vita.
Per allargare il discorso, e per parlare della Spal squadra, potrei limitarmi a confermare quanto già scritto nei momenti meno belli. Gruppo giovane, gruppo ancora appesantito perché non ha quasi lavorato sulla velocità finora, gruppo che ha grossi margini di crescita, gruppo forte e unito come hanno più volte ribadito i dirigenti e i giocatori in questo inizio di stagione. La differenza, quest’anno, è che ci sono più rincalzi e ci sono anche delle belle scoperte oltre alle tante conferme. Da Bedin a Migliorini, da Bazzani al giovane made in Spal Laurenti, particolare da sottolineare con uno stabilo boss grande così, quest’ultimo. A Taranto i biancazzurri hanno fatto un gran primo tempo sorprendendo subito una squadra fatta per vincere il torneo. Per non menarla troppo suggeriamo di andare a rileggersi, su questo stesso sito, l’intervista a Dolcetti pubblicata venerdì scorso, alla voce “tipo di gara impostata”.
Il resto di questa bellissima settimana, alla faccia dei regolamenti e delle schedature che risolvono zero è la trasferta di una ventina di tifosi spallini a Taranto (come leggete in un’altra nostra rubrica). Chi con la macchina (Gigignho, Sicurezza e altri), chi in treno (il gruppo di PV) con una nota di merito per Claudio detto Red che ha accompagnato gli amici in stazione e poi è stato trattenuto sul treno dagli amici nonostante non avesse il biglietto e avesse, invece, i pantaloncini corti. Grande! A proposito di tifosi, siccome era una giornata di sciopero sempre per via di questa famigerata tessera del tifoso, un’altra ventina di tifosi di Poggibonsi è rimasta fuori dal Paolo Mazza nonostante i chilometri fatti per andare a vedere la partita con la Giacomense. Loro, coerenti, hanno scelto di restare fuori e hanno passato il pomeriggio alla Mutua con i tifosi della Spal. Ecco, per chi pensa che ultrà sia soltanto sinonimo di violenza e che tifosi di opposte fazioni debbano soltanto picchiarsi questa è stata l’ennesima, grande risposta. Il calcio che piace a noi, malgrado le televisioni e nonostante le leggi, visto da qui sembra esistere ancora. Ecco che anche in questa rubrica, oggi, festeggiamo una domenica trascorsa in compagnia e in nome della propria passione. Una domenica che, dal punto di vista del campionato spallino, sempre secondo me, sarà quella della svolta. Alla faccia dei pessimisti atto secondo.

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