IL PECCATO DI NON TENERE IN CASA I TRE PUNTI E L’ULTIMO SALUTO A MARCO, BIANCAZZURRO DOC

Peccato. Peccato perché c’erano tutte le condizioni per cominciare il campionato con una festa. Peccato perché un vantaggio stiracchiato a una manciata di minuti dalla fine va tenuto in casa con i denti, soprattutto quando arriva così, quasi inaspettatamente mentre lo zero a zero sembra ormai figlio di una calda prima giornata di campionato – parentesi: la serie A gioca alle 20.30, la lega pro quando calienta il sol: mah – destinata a replicare l’inizio della scorsa stagione. A questo proposito ci sta benissimo una battuta del presidente Butelli in un veloce commento telefonico nel dopo partita: “Preferisco pareggiare la prima piuttosto che perdere la penultima”. Ben detto.
Peccato, si scriveva, perché nonostante l’afa c’era un gran pubblico al Paolo Mazza, perché gli abbonamenti correvano veloce verso l’ottimo traguardo dei duemila tagliandi, perché cominciare vincendo fa sempre bene, al morale e alla classifica. Invece debuttiamo con un punticino casalingo imprecando contro la grande occasione di capitan Zamboni e contro l’euro gol che ci ha strappato due punti proprio sul più bello, un attimo dopo il vantaggio del solito Rachid Arma. Il girone B sarà spesso così, quest’anno. Si corre tanto, si pressa anche di più, si distrugge il gioco altrui ancora prima di costruire il proprio. Bisognerà abituarsi a domeniche del genere anche se bisognerà soprattutto sfruttare le occasioni rare che questa categoria offre e, insisto, chiudere le gare senza paura con tanto di palla in tribuna, malizia, rabbia, cinismo.
Archiviato il punticino e pensando positivo, ci mancherebbe altro, mettiamo l’evidenziatore fluorescente sull’entusiasmo che gira veloce attorno a questa nuova Spal. Entuasiasmo respirabile in città, nelle code per fare gli abbonamenti, al pub dei tifosi o a una storica enoteca del centro e nei vari altri luoghi di ritrovo di Ferrara. In Curva Ovest, domenica, c’era un frastuono degno dei tempi migliori, tanto per dire. L’ho già scritto diverse volte ma continuerò a farlo: è questa la base di (ri)partenza più importante, il punto chiave per ottenere risultati calcistici persino migliori di quelli dello scorso anno. E a proposito di ottimismo, anche i commenti dei giocatori a fine partita, seppur rammaricati per i due punti buttati in un nanosecondo, esaltavano questo spirito degno di una lunga, grande avventura.
Come dire: di partite ce ne saranno una marea, rimpianti se ne aggiungeranno purtroppo altri ma la Spal c’è e se la giocherà, domenica dopo domenica, fino alla fine. Già la prossima giornata il calendario dice Ravenna e si tratta di una partita affatto banale, anzi. Anche qui, meglio: lì, i biancazzurri andranno con una bella fetta di pubblico visto che quest’anno la maledetta composizione dei gironi impedisce una presenza costante in trasferta. Non a Ravenna, però, perché si tratta di una delle gite più vicine e pure la stagione favorisce la missione “sostegno spallino”. Sostegno che non mancherà mai, soprattutto nei momenti di difficoltà che per forza di cose potranno esserci, anche da parte di questo sito e del nostro omonimo giornale.
A parte il web, proprio in occasione di Spal-Cosenza siamo tornati nella versione più antica, quella cartacea. Non ce la suoniamo e ce la cantiamo ma vogliamo ringraziare per i complimenti e per le manifestazioni di affetto che ci sono arrivate prima di renedere l’ultimo, doveroso omaggio a un grande spallino che proprio domenica ha smesso di lottare. Marco, dopo trent’anni di Spal in casa e trasferta, da oggi tiene compagnia alla già purtroppo folta schiera di biancazzurri che guardano e assistono la nostra Spal al secondo piano della Ovest. A lui e ai suoi amici un grande abbraccio e tanta forza.

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