Una domanda, retorica, tanto per cominciare. Che cosa ci fa uno spallino a Roma la sera che la Spal, dopo una vita, gioca in uno stadio di serie A come quello di Palermo? Risposta: rosica. Soprattutto dopo aver ricevuto racconti immaginifici di una mattinata al mare siciliano, di un aperitivo infinito in centro a Palermo, di un viaggio destinazione il Barbera divertente e biancazzurro, di una giornata indimenticabile insomma. Così, uno non a caso, si deve accontentare, si fa per dire, della webcronaca del mitico Hughes su “Lo Spallino” e soprattutto deve ringraziare uno Spallinato del quale non ricordo il nome. Lo chiamerò il mio eroe. Si tratta di un mago del computer che nell’intervallo della partita di Coppa tra Palermo e Spal posta un link iracheno dove è possibile vedere gratuitamente il secondo tempo del match. Fantastico. Così, tra Hughes che scrive, e un telecronista (forse ceko?) che racconta la partita am par ad sugnar, sì, e am par d’essar al Barbera.
Seconda domanda retorica. Che cazzarola ci fa un telecronista ceko o slavo o austroungarico in un sito internet iracheno? Boh. Forse quello che ci fa uno spallino a Roma. Ma lasciamo perdere. Resta che il tempo più brutto tra i due giocati dalla Spal è abbastanza per essere soddisfatti della squadra di quest’anno, almeno per ora. Personalità, gioco, spinta… Rispetto a un anno fa questa Spal mi pare più coraggiosa e più votata a costruire e ad attaccare. Passare in vantaggio a Palermo e cadere soltanto davanti a un super Miccoli è resa onorevole, eccome. Il resto me l’hanno raccontato gli amici che la partita l’hanno vista, allo stadio e in tv. Amici che mi hanno detto di essere più che soddisfatti, anzi felici e contenti. Bene. Sono felice e contento anch’io perché con il passare delle ore ho catalogato alla voce ingenuità la brutta intervista che Arma ha rilasciato a fine partita. Intervista nella quale l’attaccante anche domenica fondamentale dichiara senza mezze frasi di voler andar via. Non si fa, Rachid. Continuo a pensare che il giocatore sia bravissimo e che possa arrivare molto ma molto in alto, credo che il ragazzo abbia anche la testa sulle spalle ma in questi casi, è un fatto di esperienza appunto, le parole da usare sono altre. Arma l’avrà già capito perché qualcuno, un Pozzi a caso, glielo avrà già spiegato.
Mi fermo qui perché questa settimana ci sono spallini importanti che raccontano meglio, essendo stati presenti, le sensazioni, la soddisfazione e la bellezza di questa giornata a Palermo. Mi resta soltanto un gigante in bocca al lupo da augurare a tutti in vista dell’imminente campionato. C’è subito il Cosenza, avversario che mi ricorda la triste, allucinante, scandalosa gestione Pagliuso. Un motivo in più per vincere subito. Dai che le premesse quest’anno ci sono tutte. Adesso tocca a noi. Forza Spal.