La pasta con i ricci, la spiaggia di Mondello, una gita a Palermo. Cose che fino a domenica c’entravano zero con le vicende spalline. E invece no, ora hanno a che fare eccome e tutto l’entusiasmo che c’è bisogna semmai contenerlo per evitare ritorni improvvisi sulla terra. Contenerlo sì, ma non calpestarlo. Perché una prova così, il passaggio del turno di Coppa Italia che ti porta a giocartela con una squadra di serie A, la gioia dei tifosi… sono tutti aspetti che servono parecchio in vista dell’obbiettivo principale, il campionato. Testa bassa, va bene, ma morale alto, assolutamente.
Tra i fortunati che hanno potuto assistere a Spal-Albinoleffe qualcuno ha paragonato la partita a un vecchio, esaltante Spal-Vicenza 3 a 1. Per chi non c’era si tratta di un confronto magari esagerato ma di certo carico di significati e di punti fermi per il futuro. Grazie a Hughes e alla sua webcronaca io, ho quasi respirato l’aria del Mazza. Il resto l’hanno fatto gli sms e le telefonate degli amici contenti come rarissime volte è successo. C’è un’immagine di Big Pesci che racconta bene l’aria che si è respirata domenica sera allo stadio. Ritrae il presidente Butelli con un sorriso grande così abbracciato a Zamboni. Ecco, alla fine il clima era questo. Baci e abbracci, esultanze una dopo l’altra, la squadra sotto la curva, i cori degli ultras e ora la possibilità di prolungare l’avventura in Coppa andando a sfidare il Palermo. Peccato soltanto che l’ennesima stronzata decisa dai padroni del vapore porti una squadra piccola come la Spal in trasferta quando il contrario avrebbe garantito una festa e uno stadio esaurito. Cosa che, evidentemente, non succederà in Sicilia il 15, il giorno di Ferragosto.
Ritornando alla partita fa impressione, positiva s’intende, sottolineare che la Spal ha eliminato una delle formazioni che ha sfiorato più volte la serie A nelle scorse stagioni mettendo in campo diversi giocatori che non hanno giocato nemmeno in B, addirittura un ragazzino come Laurenti e un altro, Meloni, che fino a pochi mesi fa stava tra i dilettanti. A parte il gioco, soprattutto dal secondo tempo in poi, è importante la voglia, l’entusiasmo del gruppo dei giocatori e quello dei tifosi e, perché no, anche le prove dei singoli. Le super parate di Capecchi a dimostrazione che non è stata una passeggiata, l’affidabilità ormai nota della difesa, la partita più bella fatta a Ferrara da Bracaletti, la conferma dell’armonia e della validità della coppia centrale Bedin-Migliorini, l’appuntamento con il gol del solito Arma e la condizione, difficilmente immaginabile appena un mese fa, di un Bazzani decisamente importante non soltanto quando c’è da fare a sportellate. La sensazione, peraltro già scritta, è che quest’anno Dolcetti abbia un gruppo di ragazzi più adatto alle sue idee pallonare e che gli stimoli e gli obbiettivi vadano tutti nella stessa, importante direzione. Una conferma, arriva dal numero degli abbonamenti destinato a salire e dal numero di persone che, magari in ritardo, corrono per acchiappare un tagliando. Le code, le attese, le lentezze burocratiche sono assai fastidiose, vanno dimezzate se non cancellate ma testimoniano un affetto che registriamo in crescendo da diverso tempo. E’ sempre stato, e può continuare a esserlo, uno dei punti forti della Spal, questo. Proprio le stagioni delle due promozioni fino alla B, la passione dei tifosi e quella dei giocatori, fece una signora differenza. Speriamo bene.
Adesso l’appuntamento è per il 15 a Palermo. La Spal ci va con la forza di non aver nulla da perdere. Non è poco anche se di fronte troverà una delle prime otto squadre del calcio made in Italy. Sarà importante prenderla come una gita e come un’altra occasione per crescere e migliorare. Sarà importante anche sapere che persino lì, addirittura in Sicilia, un piccolo gruppetto di tifosi biancazzurri risponderà presente malgrado l’esborso economico e i problemi logistici. Andate a prenotare un volo per un week end nel mare azzurro di Mondello e capirete. Oggi, però, il sacrificio si può fare. Di questi tempi la Spal può anche questo. Che conta più, molto di più, di un mediano qualsiasi o di una seconda punta qualunque. E’ questo, certo insieme alla squadra creata alla grande da Pozzi e amministrata benissimo da Dolcetti, il patrimonio gigante che va conservato con cura. L’idea di poter vedere la partita sulla piattaforma Sky e di guardare i gol, anche in differita (speriamo) della Spal in quel di Palermo sulle reti nazionali basta e avanza a iniettare, se è possibile, entusiasmo aggiuntivo a questo inizio di stagione spallino. E’ un sogno che si è già avverato ma va portato avanti. Per adesso godiamoci il biancazzurro contro il rosanero che non si vedevano insieme, nello stesso prato, da una vita. Da ventisette anni, per dire, l’Ars et Labor non arrivava così avanti in Coppa. Ventisette anni, una generazione. La Spal, alla Favorita, ci sarà. Qualche tifoso pure. Lo Spallino anche.