L’INTERVISTA. Il tecnico non vuole sentire parlare di paura rispetto al clima che la Spal troverà a Foggia ma non nega che la sconfitta con il Real Marcianise ha lasciato il segno: “Se in futuro vogliamo giocare in altre categorie dobbiamo dimostrarlo. Il contraccolpo l’abbiamo subìto ma i ragazzi sanno reagire e hanno voglia di mettere la parola fine a questo strano campionato che in fatto di episodi e non solo ci ha sempre dato contro”. Sull’avversario: “Più che qualità hanno un signor gruppo disposto al sacrificio. All’inizio ci aggrediranno e noi dovremo stare calmi e rispondere. Se andiamo per pareggiare finisce che perdiamo. Noi siamo una squadra che può amministrare”. Formazione: Zamboni non si arrenderà al dolore. La tegola è una sciatalgia per Smit, decisamente in forte dubbio. Rossi favorito come eventuale sostituto. Solita incertezza a centrocampo e altrettanto solito dubbio davanti tra Meloni e Bazzani con il primo che pare favorito.
Novanta. Più il recupero. Totale, novanta e passi minuti che per il popolo spallino tutto – dai tifosi ai dirigenti passando per i giocatori – dureranno più di una trasmissione condotta da Maria De Filippi. Novanta, allora, intesi come minuti. La paura non c’entra. Novanta minuti da vivere, ognuno come può, sapendo di dover sudare e soffrire. Tradizione, per chi tifa biancazzurro. Ma non ci si abitua mai, per fortuna. Adesso che il campionato è soltanto quasi finito (purtroppo riferito al quasi, s’intende) fervono sulla rete processi anticipati e sommari. Parentesi da aprire, questa, non per tirare la coperta