L’avventura è finita. Si prova in queste ore un misto di soddisfazione e delusione, voglia di riprovarci, già da subito, sapendo che tutto si è concluso senza lode e infamia ma il pericolo corso è stato consistente. Ieri sera i 640 chilometri che separano Foggia da Ferrara sono volati via fra cori e canti di gioia di un gruppo di ragazzi che sono stati una “vera” forza. Con loro tutti i collaboratori. Un collante unico che ha permesso alla Spal di superare indenne un campionato a dir poco difficile e stressante per le lunghe trasferte al sud. Anche per il clima particolare che si è dovuto accettare in certi stadi. Ma pure questo fa parte del calcio da sempre. Tante volte la squadra è stata avvolta dalle critiche sempre poi cancellate da prestazioni positive. Sì! Perché questa Spal interiormente è stata una squadra forte! Dal giovane calciatore al più vecchio. Passando dal massaggiatore con i capelli bianchi a quello con la chioma castana e la faccia da bambino. Tutti insieme una vera forza. Alle due della notte il pullman ha scaricato i sui protagonisti sotto le tribune del “Mazza”. Continuavano a cantare… Qualcuno era già stato perso ai caselli autostradali di Riccione, Forlì e Bologna Fiera. Posto malsano quest’ultimo per la presenza di sostenitori della “sponda” opposta… Ma Bazzani, Cipriani e Smit sono di vecchio stampo! Il campionato è finito e si può anche sorridere o ridere senza ritegno. La Spal era una squadra da sesto, settimo o ottavo posto in classifica generale. Così si è piazzata. Che il traguardo l’abbia raggiunto all’ultima giornata dopo un percorso travagliato e ricco di difficoltà poco importa.