L’INTERVISTA. A un passo dalla chiusura del mercato abbiamo contattato l’ultimo sogno (proibito?) della Spal. E’ l’esterno destro classe 1986, da tre stagioni alla Pro Patria, romano doc e tifosissimo laziale, cresciuto nel settore giovanile della Lazio. Ha esordito in Coppa Uefa giocando contro il Middlesbrough e ha fatto tutta la trafila delle nazionali azzurre giovanili. Giocatore dotato di buona tecnica e un discreto tiro, ma soprattutto di un fisico robusto e potente: sarebbe il rinforzo ideale per la Spal di Egidio Notaristefano.
Fabrizio, poteva esserci la Spal nel tuo prossimo futuro. La cosa è tramontata?
“No, qualcosa c’è, più di qualcosa. Io ho già fatto sapere a chi di dovere che se devo muovermi da Busto Arsizio lo faccio solo per cambiare strisce nella maglia e passare da quelle orizzontali biancoblu della Pro Patria a quelle verticali biancazzurre della Spal”.
Confermi che sei sul mercato quindi.
“Sono alla terza stagione qui e non mi trovo affatto male, sia chiaro, anzi a parte la prima stagione dove per poco non abbiamo sfiorato la B e poi purtroppo sappiamo tutti che fine ha fatto la società precedente, io non ho nessun problema. Sto bene, mi sono allenato benissimo, gioco regolarmente e c’è grande feeling con tutti i miei compagni e con l’allenatore”.
“Perché “Fofa” (Fofana ndr) mi chiama ogni giorno, mi manda messaggi in continuazione, mi dice cosa succede a Ferrara, mi racconta che sta bene e che gli piacerebbe che lo raggiungessi al più presto. Vi seguo, vedo le partite e scherzando gli ho detto di rendersi utile in qualche modo e anziché chiamarmi cominci a cercarmi casa lì! (ride). La verità è che ci lega un fortissimo rapporto di amicizia nato proprio qui a Busto due anni fa: cene tra di noi con le rispettive consorti, vacanze insieme e quando la moglie di Mohammed è rimasta incinta è stata mia moglie a prendersi cura di lei tanto che è andata anche a Ravenna dove nel frattempo “Fofa” aveva avuto il trasferimento. Ma ci vediamo ancora, quando possiamo e siamo liberi ci ritroviamo tutti insieme con le rispettive famiglie, l’anno scorso siamo stati a trovarlo ad Arezzo ed è lì che ho conosciuto anche Coppola, un altro amico che sento molto spesso. Poi c’è anche Migliorini lì che è stato con noi a Busto sei mesi ma con cui precedentemente avevo condiviso altre esperienze a livello giovanile con le selezioni azzurre”.