Stadio Paolo Mazza. Esterno giorno. Dentro l’erba assomiglia a quelle patate scherzose che se le metti nell’acqua sembra nascano sopra i capelli. Sono orrende queste, figuriamoci il prato di casa nostra. Fuori c’è la manifestazione di protesta contro la tessera del tifoso. A proposito: ho ricevuto parecchie mail sul tema che mi chiedono di prendere una posizione precisa, netta. Eccola: aborro, per dirla con Mughini, la tessera del tifoso. La considero anti costituzionale, becera, marchettara, discriminante, inutile e persino pericolosa. Non abitando a Ferrara ho la fortuna di poterla evitare senza soffrire per non poter assistere alle partite della mia-nostra Spal. Ma su questo la mia sofferenza ha un callo gigantesco. Non voglio nascondermi, però. Abitassi a Ferrara, infatti, comprerei ogni volta un biglietto, magari di tribuna, se il popolo curvaiolo deciderà di lasciare vuota la Ovest per tutta la stagione. La vedo così pur avendo il massimo rispetto per qualunque decisione prenderà in merito la parte ultrà ferrarese proprio perché sono perfettamente consapevole della difficoltà e della sofferenza di chi, per coerenza e per portare avanti una battaglia sacrosanta, domenica ha deciso di restare fuori e forse lo farà ancora. Quando frequentavo i centri sociali, ai tempi dei primi 99 Posse, si utilizzava sempre, pure troppo, l’espressione massimo rispetto. La ritiro fuori perché è il mio sentimento di tifoso lontano e (purtroppo) di cittadino italiano.