CHE SPAL DOMENICA. L’arrivo di Melara, le reali ambizioni biancazzurre, la partitissima in casa della favorita Cremonese, il passo falso con il Monza… Il tecnico spallino dice tutto: “Possiamo e dobbiamo migliorare molto. E lo faremo”. Formazione: Bedin per l’infortunato Migliorini. Probabile la rinuncia agli under. Melara dall’inizio con Smit terzino e P. Rossi esterno alto.
Ci sono situazioni, leggi partite, nelle quali le chiacchiere restano sempre a zero. Così come i discorsi, le raccomandazioni, gli appelli. Cremonese-Spal, super posticipo della terza giornata, rappresenta bene il discorso di cui sopra. C’è poco da stimolare quando giochi in casa della favorita numero uno per la vittoria finale. Ancora di più se l’avversario ha problemi di formazione visti i tre squalificati e la Spal arriva all’appuntamento con il morale buono nonostante il pareggino scialbo di domenica scorsa. Merito dell’aria che si respira in via Copparo e dintorni, potere del calciomercato che è finito con il classico botto che non ti aspetti. L’arrivo di Melara, infatti, in attesa che il corso delle cose del campionato decida che fare della regola sugli under 21, consegna al tecnico Notaristefano una squadra che non può fallire il traguardo playoff nonostante il Direttore Generale, Pozzi, in versione Pinocchio, continui a usare la parola slvezza come mantra poco credibile, appunto. No, oggi la Spal è inferiore a tre, quattro squadre e non di più. Poi, certo, i luoghi comuni possono ripetersi ciclicamente perché il torneo è sempre lungo e la palla è sempre rotonda. Ma gli spareggi promozione non si possono fallire. Lo dice la rosa, le scelte fatte, gli ultimi due giocatori acquistati. Per tutti questi motivi e non solo, ecco il posticipo che arriva al momento giusto. Facile immaginare che a Cremona i biancazzurri si giocheranno uno degli otto jolly che il regolamento sugli under prevede. Facile, cioè, ipotizzare una Spal con il nuovo Melara dall’inizio e con Smit terzino sinistro. Staremo a vedere lunedì e a sentire l’allenatore adesso su questo e altri temi.
Te lo dico subito. La società parla giustamente di profilo basso, Pozzi addirittura di salvezza… Se non mi dici che con questa squadra bisogna pensare ai playoff possiamo chiuderla subito questa intervista…
“Eh eh, no, dai… Beh, diciamo che siamo un buon gruppo, creato nel modo giusto. Ora vediamo gli altri e che cosa facciamo noi. Ma la squadra c’è”.
Magari a bassa voce, magari senza porre aut-aut ma Melara l’hai voluto a tutti i costi. Confermi?
“Lo seguivo da due anni, l’anno scorso prima di venire a Ferrara l’ho visto diverse volte. L’anno scorso non ha fatto bene come la stagione prima ma voleva cambiare squadra e non aveva più grandi stimoli. D’altronde tutta la Pro Patria non ha fatto bene. Hanno smembrato un gruppo e chi è rimasto magari non era più felicissimo. Così sono arrivati i problemi”.
Che cosa ti aspetti dall’ultimo acquisto?
“Mi aspetto che Melara metta in mostra le sue caratteristiche che sono importanti. Ha gamba, fisico, tecnica, è alto ma non è lento e ha i piedi buoni”.