Si dice che l’apparenza inganni. Non è sempre vero, ma a volte è proprio così. E nel caso di Giacomo Cipriani inganna alla grande. Perché lo vedi in campo, tutto muscoli, due spalle così, alto quasi un metro e novanta, testa rasata, che salta in campo sovrastando di un metro gli avversari, un passato in serie A e ti viene da tirare subito certe conclusioni. Sì, non andrebbero mai tirate conclusioni senza conoscere le persone, ma a volte scappa. Poi, invece, Cippo ti spiazza. Perché basta parlarci un po’ per mandare al diavolo tutte le impressioni precedenti. Quando dice che si sente legato alla Spal ti viene da credergli senza il minimo dubbio, quando parla del suo passato si intuisce l’amarezza frutto di anni di frustrazioni ma anche di riflessioni non da tutti, quando dice che non è mai contento di sé ti viene da dirgli che però per quel che ha fatto lunedì, almeno un pochino, non può per una volta essere soddisfatto di sé stesso?
“Che avessi segnato zero o tre gol per me il martedì era lo stesso. Era già passato tutto”.
Ma ti sarà rimasta addosso una sensazione positiva da quella tripletta di Cremona…
“Segnare tre gol non capita spesso, sia in serie A sia in serie C. Quindi per forza ti resta la soddisfazione per quello che hai fatto, anche se io sono uno che difficilmente resta contento dalla propria prestazione in campo. Non ho mai fatto tantissimi gol quindi sì, certo, farne tre in una partita sola è stata quasi una sorta di liberazione”.
E quando ti è riuscito quel terzo gol spettacolare di testa cos’hai pensato?
“Che culo! Ti dico la verità, stavo bisticciando da un po’ di tempo con il mio marcatore, non so se da fuori si è visto. Era un po’ scorretto. Eravamo alla fine, con un punteggio più che tranquillo e magari certe cose non ti viene neanche da tentarle. Invece, un po’ per fargliela vedere, io ci ho provato ed è andata bene”.