Il solito osservatorio sulle manifestazioni sportive (chissà che cosa osserverà, poi!) ha deciso per la vendita dei tagliandi ai soli residenti nella Provincia di Ravenna in occasione, appunto, di Ravenna-Spal in programma domenica prossima. Si tratta dell’ennesima, assurda, immotivata decisione che oltre a penalizzare i tifosi della Spal rende sempre più vuoto e povero e incredibile e svilito e brutto uno spettacolo, quello del calcio, già ammazzato dalle televisioni a pagamento. In questo caso, il divieto è totalmente incomprensibile perché basato sul nulla. Certo, era facile immaginare che la strada sarebbe stata questa dopo la messa in opera di quell’altra genialata che è la Tessera del tifoso ma a tutto c’è un limite. E questo limite è stato superato. Proibire una gita così vicina a casa e impedire a un cittadino di andare a vedersi la sua partita è addirittura anti costituzionale e a nulla vale la scusa che con la tessera di cui sopra nulla è vietato. E’ vietata la passione, invece. E questa è l’ennesima violenza a chi nel calcio non ha mai fatto plusvalenze, non ha comprato o venduto partite, non ha fatto fallire club, non ha dopato giocatori. Parliamo dei tifosi, ovviamente. L’unica parte sana, cioè, di questo mondo. Se poi in mezzo ai tifosi ci finiscono anche dei delinquenti si prendano i provvedimenti del caso ma non si può continuare a colpirne cento per educarne uno.