29 novembre 1964
SPAL-ALESSANDRIA 0-0
Un esordio con tanti sogni e speranze. Era una tipica giornata invernale, fredda e piovosa, quando Renato Bellei fece il suo esordio in prima squadra. Era arrivato a Ferrara due anni prima, proveniente dal Bomporto, dopo aver superato un impegnativo provino, giocando una partitella infrasettimanale contro i titolari e marcando Egidio Morbello. Ad onor del vero la prova non era stata esaltante e Bellei era convinto di doversene ritornare nella sua natia Bomporto e rimettersi agli ordini dell’allenatore Primo Sentimenti, meglio conosciuto come Sentimenti V°.
L’occhio attento ed esperto del Commendator Mazza aveva, invece, deciso diversamente infatti a casa, da solo, ritornò il suo accompagnatore, il papà di Ugo Tomeazzi, in seguito calciatore e allenatore a Ferrara. Dopo un campionato con la De Martino l’anno dopo andò, in prestito, alla Carrarese in serie C. Archiviato il brillante torneo con i toscani ritornò alla Spal mettendosi agli ordini dell’allenatore Francesco Petagna che, con particolare attenzione, ne seguiva la crescita tecnica e tattica. Non a caso, nell’undicesima giornata, complice un infortunio del terzino titolare Fochesato, quasi inaspettatamente, fu chiamato a giocare in prima squadra contro i grigi alessandrini.
Bellei non era un gigante, il suo 1,70 cm. non gli vietava, però, una buona elevazione e un buon colpo di testa. Era ottimo con il piede sinistro e nell’anticipo ma non era un mostro di bravura nel marcare l’uomo in quanto prediligeva, come si dirà molti anni dopo, fluidificare, cioè spaziare sulla fascia in appoggio all’attacco. Questa predisposizione naturale non gli permise una brillante carriera, costringendolo a lasciare la Spal prima e a giocare, anche se con bravura, per anni in C dopo. In quell’uggiosa domenica, però, disputò una buona partita, il suo diretto avversario, l’ala alessandrina De Cristoforo, non impensierì la difesa biancazzurra.