Enrico Astolfi, ferrarese, scrittore e ovviamente tifoso biancazzurro ha scritto questo racconto esclusivo per LoSpallino.com. Lo ringraziamo di cuore e invitiamo quei pochi nostri lettori che ancora non lo conoscono, a scoprirlo tramite questo suo blog e a leggere i suoi tanti, bei romanzi.
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di Enrico Astolfi
Forse si potrebbe pensare che legarsi una sciarpa al collo sia sempre legarsi una sciarpa al collo, che andare allo stadio tre ore prima della partita sia la stessa cosa che andare da qualche altra parte a perdere del tempo, tanto è domenica e di tempo uno ne ha, che bersi le consuete birre davanti alla Ovest sia come bersi le consuete birre in qualche bar del centro, che cantare e saltare sulle gradinate sia come cantare e saltare al carnevale di Rio, che un goal sia sempre un goal, niente di più. Non c’è nulla di eccezionale dunque? Curioso inciampare nella risposta, perdere l’equilibrio per qualche secondo per poi recuperare, velocemente, la posizione. E mentre mi riassesto lo stadio oscilla sotto ai piedi. Con chi giochiamo oggi? Con l’Alessandria. I lupi grigi, uno squadrone assurdo. Sono fortissimi, velocissimi, acrobatici. Hanno un portiere che è meglio di Buffon, un attaccante che segna solo di tacco, uno stopper che ferma la palla con il pensiero e riparte palleggiando. E’ mancino, inoltre. Non è una partita qualunque è una gran partita. Migliaia di mani al cielo, biancazzurro ovunque, cori su cori. Lo stadio è pieno come non mai. Del resto siamo una squadra fotovoltaica con giocatori fotovoltaici e un gioco fotovoltaico. E l’Alessandria avrà tra i pali il meglio portiere del mondo ma noi abbiamo Cipriani che salta due metri anche da fermo e Fofana che è più veloce di un giaguaro.