L’INDISCREZIONE. UNA BELLA LETTERA DEL PRESIDENTE BUTELLI ALLA SQUADRA

Voleva presentarsi al centro di via Copparo, oggi, e parlare alla squadra, il Presidente Cesare Butelli. Voleva, crediamo, dire che un pirla qualsiasi non può minare la forza, già ampiamente dimostrata, di un gruppo e di una società che tanto si stanno impegnando per costruire un sogno importante. Voleva inoltre, immaginiamo conoscendolo, dire certe cose a modo suo, il numero uno dell’Ars et Labor. Un modo originale e sicuramente efficace, quello del “Pres”, ovviamente ancora amareggiato per domenica scorsa ma anche, questa è una certezza, ancora incazzato. Un impegno di lavoro inderogabile ha però impedito a Butelli di raggiungere Ferrara e incontrare i suoi ragazzi. Così ha optato per una breve lettera che il tecnico Notaristefano leggerà oggi alla squadra. Una lettera che non è stata diffusa alla stampa, alla quale da oggi sono precluse anche le interviste, ma che ha un obiettivo preciso. Quello di ricominciare, di compattare l’ambiente minato – parere personale – oltre che da un comprensibile sentimento di ingiustizia, da troppe critiche al buio piovute sulla Spal e arrivate da chi non ha visto la partita di Monza ma ha comunque sparato nel mucchio e alla rinfusa. Da qui queste inusuali righe che Cesare Butelli ha spedito allo spogliatoio spallino per chiedere ai suoi di dimenticare tutto e tutti, di non ascoltare e leggere niente e nessuno, di incanalare questa rabbia per ottenere nuove vittorie perché al sogno, la società, crede come prima se non più di prima. E ha confermato con forza, Butelli, tutta la fiducia che il suo club ha nel tecnico e in tutti i giocatori. Con parole spontanee, modi originali, sentimenti forti. Crediamo che l’iniziativa del Presidente sarà decisamente apprezzata da tutto l’ambiente Spal e speriamo che tocchi le corde più interne dei vari protagonisti in modo da ricominciare, da domenica prossima, un nuovo, vincente campionato perché nulla è ancora impossibile. In quest’ottica, ma soltanto in questa, accettiamo il silenzio stampa imposto esclusivamente ai calciatori dalla stessa società biancazzurra. Una decisione che da sempre, e per sempre, da controparte quale dovremo essere, ci lascia perplessi perché la consideriamo inutile. Ma la accettiamo fidandoci della convinzione della società che non vuole lasciare nulla di intentato e crede fermamente che ora più che mai ci sia soltanto bisogno di lavorare e non di parlare.

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