CHE SPAL DOMENICA… In questa prima lunga intervista spallina del nuovo allenatore Remondina idee, convinzioni, metodi e impressioni del tecnico bresciano: “Onestamente mi aspettavo di trovare più entusiasmo ma è normale che il clima sia questo visti gli ultimi risultati. Non stravolgerò il lavoro fatto dal mio predecessore che certo non è uno sprovveduto. Senza Cipriani si va avanti con questo modulo magari chiedendo agli esterni d’attacco di spingere maggiormente. La qualità c’è e ai playoff ci credo eccome. Ho trovato un buon gruppo che prò deve dimostrare di esserlo anche in partita. Dobbiamo uscire dal campo sfiniti e superare questo momento con i risultati. Il problema principale è la testa. La formazione in linea di massima è quella della partitella di giovedì ma qualcosa potrebbe cambiare. Al pubblico dico che faremo sempre e di tutto per vincere”.
Una curiosità. Prima di mettere in stampa l’ennesima puntata di questa rubrica abbiamo dovuto cambiare lo spot che vedete in alto a sinistra perché c’era ovviamente la faccia di Egidio Notaristefano. Questa operazione grafica l’avevamo già dovuta fare un anno fa con Aldo Dolcetti e visti i chiari di luna, ora abbiamo deciso di mettere una foto della squadra perché anche alla Spal gli allenatori saltano come i canguri e c’è poco da stupirsi. Affari nostri (che però danno l’idea) a parte rieccoci all’appuntamento del venerdì.
Altro giro, altra corsa. Ora tocca a Gian Marco Remondina. E’ lui il terzo allenatore della Spal targata Butelli. Ed è a lui che spetta un compito sulla carta bello tosto visto che l’ultima vittoria della Spal risale a un vita fa e nelle ultime settimane le delusioni si sono accumulate. Ha pagato per tutti Egidio Notaristefano perché questo è il corso delle cose nel calcio e perché non si possono esonerare i giocatori o i dirigenti e neppure i giornalisti o i tifosi. A Ferrara sono stati molti quelli che hanno sempre messo in discussione l’ormai ex allenatore e sono ancora molti quelli che sono convinti che i problemi derivassero proprio dalla gestione Notaristefano. Non chi scrive, cosa trita e ritrita, ma questa è un’altra storia e oltretutto inutile. Quello che non deve essere inutile, questa è la speranza, è la svolta decisa dalla società e quindi il lavoro di mister Remondina.
Esperienza di campionati vinti, reduce da un paio di altalenanti avventure, il tecnico bresciano di sicuro si gioca una carta importante per la sua carrierà che verrà. Le motivazioni ci sono, la voglia pure e queste garanzie che hanno convinto Butelli e gli altri dirigenti dovranno dare una bella mano a un gruppo che più che spento si è proprio afflosciato nelle ultime settimane mettendo persino a repentaglio l’imprescindibile traguardo playoff. Impossibile parlare di sensazioni visto che Remondina è sin qui potuto stare pochi giorni con la squadra e, certo, le notizie che arrivano dalla sempre troppo affollata infermeria biancazzurra devono preoccupare anche lui. Lui che è atteso da un esordio facile ma soltanto perché lo sparring partner di domenica è in fondo, o quasi, alla classifica e perché il vero avversario spallino recente è fatto in casa e si chiama Spal. Una Spal irriconoscibile, una Spal sterile, una Spal che – l’ha detto anche in questi giorni al nostro sito il capitano Zamboni – deve darsi una svegliata. All’allenatore appena arrivato il compito di agevolarla, la svegliata di cui sopra, inculcando nei suoi nuovi giocatori un po’ di quel carattere che da mediano di terza serie Remondina aveva eccome.
Prima di tutto: benvenuto alla Spal. Che tipo di allenatore è Remondina e mi riferisco al carattere. Un sergente di ferro, uno che cerca il dialogo, un trascinatore…
“Mah, io cerco di avere tutte queste caratteristiche che reputo qualità. Saranno i direttori sportivi a dire meglio che allenatore e che persona sono. Sergente di ferro però direi di no, almeno per quello che viene considerato con questa espressione. Certo, la disciplina e il metodo mi interessano molto”.
Da giocatore era davvero un mediano instancabile. Ecco: la corsa, l’impegno, la voglia sono caratteristiche per lei fondamentali a sentire quello che ha già detto in sede di presentazione martedì scorso. Per quello che ha potuto vedere, da questi punti di vista la Spal come è messa?
“Beh, di sicuro deve ritrovare certe cose, ma non basta solo questo e cioè la corsa e la voglia. C’è qualità in questa Spal e non è un particolare irrilevante. Poi, la corsa, la sagacia tattica, la tecnica… è tutto necessario. Basta la mancanza di una di queste cose per far saltare tutto”.
Quale è stata la prima impressione dopo questi pochi giorni di allenamenti?
“Positiva per la disponibilità giocatori davanti a quanto ho prospettato loro. Va risollevato l’ambiente e la squadra. La testa è il problema vero: l’unica medicina sono prestazioni di livello e risultati”.
Che cosa ha detto alla squadra martedì, in occasione del primo incontro?
“Ho detto che per me sono buona squadra che può arrivare ai playoff, che di sicuro qualcosa è mancato e che il mio motto è impegno e lavoro e far rendere i giocatori al cento per cento”.
Ha avuto modo di parlare anche con i singoli giocatori?
“Certamente sì”.
Ha contattato il suo predecessore?
“Ho cercato di parlargli ma non l’ho trovato. Forse non è il momento, ci sono passato anche io e so cosa si prova. Purtroppo sono sempre i risultati a decidere e ci ci rimettiamo sempre noi allenatori. Io ho visto giocare la Spal di Notaristefano all’inizio della sua avventura e poi quest’anno e ho notato grandi miglioramenti, anzi dirò di più: mi fece un’ottima impressione. Cero, balza all’occhio la pesantezza dell’infortunio a Cipriani perché alla fine sono i giocatori che determinano tutto”.
Quest’anno ha visto la Spal diverse volte, due allo stadio e altre in tivù. Che spiegazione si è dato del momento di difficoltà estrema in cui versa la squadra a parte appunto gli infortuni?
“E’ difficile capirlo ora, devo vedere delle partite vere. Quando non vengono i risultati il morale incide e determina parecchio. Però io l’ho vista giocare bene questa Spal. C’è da capire perché si sia spenta la luce e questo cercherò di valutarlo meglio nelle prossime settimane. Di sicuro visto che i problemi fisici di Cipriani non si risolvono in due giorni dovremo cercare anche delle varianti tattiche”.
Dal punto di vista fisico come ha trovato i giocatori?
“Il fisico dipende anche dalla testa. Non puoi essere esplosivo in questo momento, con questi risultati. Io ho stima del lavoro fatto da chi c’era prima di me e non lo dico per dire”.
E moralmente come le è apparsa la squadra?
“Il discorso è simile al precedente. I risultati sono davvero fondamentali. Io analizzo la questione tecnica e vedo che manca Cipriani. Il resto lo vedrò cammin facendo ma i mezzi ci sono e a volte basta poco per riconquistare il pubblico e per fare punti”.
La società le ha chiesto i playoff. Lei che cosa ha risposto e perché ha accettato un contratto così breve?
“Firmo sempre contratti di un anno visti i chiari di luna in Lega Pro e non solo. E’ giusto così tanto se lavori bene non c’è mai problema. Ai playoff, è vero, ci credo fermamente”.
Si dice che lei abbia impressionato positivamente la dirigenza proprio per la fiducia nei confronti di questo organico e per la voglia di riscatto personale…
“Mi fa piacere. Sulla mia voglia posso garantire e aggiungo che considero Ferrara un’occasione importante. Ho fiducia e sono convinto”.
Nella sua carriera ha sempre preferito il modulo 433, un modo di giocare che almeno sulla carta pare difficilmente ipotizzabile alla Spal. Già durante la confernza stampa si è capito che non è un integralista.
“Assolutamente. Le squadre si allenano in base alle caratteristiche dei giocatori, il modulo dipende da loro che vanno utilizzati nelle posizioni giuste e che prediligono. Quindi non cambierò anche se metterò qualcosa di mio e qualche variante”.
In rosa c’è una sola seconda punta, poche mezzali, parecchi esterni e un trequartista. Tornando alla domanda di prima l’impressione è che abbia già capito che sarà difficile scappare da moduli come il 442, il 4411 o il 4231…
“Appunto. Non ci sono esterni attacco rapidi per il 433 e non ci sono tre centrali di un certo tipo per giocare a tre in mezzo. Quindi…”.
Se dopo questi primi passi in biancazzurro dovesse scegliere un solo motivo per descrivere la crisi della Spal quale sceglierebbe?
“La mancanza dei tre punti e non è una frase fatta. La vittoria cambia tutto ma bisogna meritarsela”.
Non aveva mai allenato alcun attuale calciatore spallino. Quali giocatori, invece, già conosceva e c’è qualcuno che l’ha impressionata positivamente?
“Conoscevo tutti perché ci siamo incontrati spesso da avversari. Le caratteristiche dei singoli le sapevo già. Quello che non conosco sono le doti caratteriali che sono fondamentali. La mia verifica sarà su questo. Il carattere si vede in questi momenti”.
Su che cosa si baserà per decidere la prima formazione?
“Su quello che ho visto in settimana e anche sulle ultime partite che ho visto perché Notaristefano non è certo uno sprovveduto”.
La formazione che schiera nella consueta partitella del giovedì è indicativa delle idee che riguardano la partita della domenica?
“No, posso cambiare qualcosa e decido sempre all’ultimo. Soprattutto ora che sono appena arrivato. Da lunedì prossimo sarà diverso perché avrò visto una partita vera e dalla panchina che è tutta un’altra cosa rispetto alla televisione o alla tribuna”.
La formazione che ha schierato ieri sarà quella che vedremo domenica?
“A grande linee sì ma, ripeto, posso cambiare qualcosa in questi ultimi giorni”.
E il modulo? Viste le assenze opterà per un 4411?
“Io credo che sia una scelta obbligatoria ora. Vedremo semmai sugli esterni di alzare maggiormente quelli d’attacco”.
Quando comunica la formazione alla squadra?
“Prima di andare allo stadio durante la riunione tecnica”.
Domenica le tocca un debutto sulla carta agevole. C’è necessità assoluta di ritornare subito a vincere. Che cosa metterà di suo per provare a invertire la recente, pessima china?
“Io prima di tutto toglierei la parola agevole perché avete appena visto che cosa è successo a Pagani. Non ci sono partite facile in questa categoria e nemmeno gare impossibili. Si possono vincere tutte o perdere tutte. Dipende da noi, mi interessano poco gli altri. Noi dobbiamo pensare a dare il massimo, a fare una partita sopra le righe. Dobbiamo uscire dal campo sfiniti”.
E quanto del suo recente lavoro pretende che si veda già in campo contro il Pergocrema?
“Spero si veda qualcosa. Mi aspetto un’inversione di tendenza sotto l’aspetto mentale. In questi giorni abbiamo fatto buoni, e anche intensi, allenamenti. I giocatori sanno che cosa devono fare”.
In attacco c’è ancora una situazione d’emergenza. Quando pensa di avere veramente a disposizione Cipriani?
“Eh qui la storia mi sa che è un po’ lunga. Deve stare fermo una settimana e dovrenmo vedere giorno per giorno. Non serve farlo provare se poi si riferma e sente dolore. Credo che altri quindici giorni ci vogliano tutti ma con Cipriani siamo d’accordo: deciderà lui che mi aggiorna ogni due o tre giorni. A mezzo servizio non serve”.
A proposito degli infortunati. Volpe e Smit come stanno?
“Smit si è allenato col gruppo, Volpe ancora a parte ma vediamo anche domani”.
Domenica porterà in panchina un attaccante della Berretti?
“Vedremo anche qui. E sentirò Brescia”.
Da quello che si è letto in questi giorni è parso di capire che alcune cose della Spal non le piacevano. Per esempio la posizione in campo di Locatelli e Fofana e certi movimenti, e qui mi riferisco ai terzini. E’ solo un’impressione o è realmente così?
“No, è un’impressione. Fofana e locatelli hanno giocato come devono giocare. Per il resto mi piace giocare con difensori laterali che spingono ma, è ovvio, ci vogliono certe caratteristiche”.
Quando le cose vanno male, oltre a cambiare l’allenatore, si parla sempre di problemi di spogliatoio. Ecco, da questo punto di vista come le è sembrato il gruppo Spal?
“Ottimo, davvero. Ho visto un gruppo compatto ma bisogna dimostrarlo sul campo il concetto di squadra”.
Conosce bene la categoria. In particolare, per quello che ha potuto vedere, che idea si è fatto degli avversari diretti della Spal?
“Io credo ci siano tre posti per dieci squadre. Il Gubbio è lontano, il Sorrento è staccato ma non è detto, il resto è tutto da giocare e ci siamo anche noi ma fino al Verona sono tutti in gara. E poi si decide sempre tutto alla fine”.
Vuole dire qualcosa ai tifosi della Spal decisamente preoccupati per gli ultimi risultati?
“Devo solamente imparare a conoscerli. Ho avuto la fortuna di giocare contro la Spal al Paolo Mazza con Lecco, Verona, Reggiana e Brescello e ricordo bene la curva con quel suo secco “forza spal-forza Spal-forza Spal” – lo dice a mo’di coro, il tecnico – che mi impressionava e spero di risentire”.
Restando in tema ambiente. Farà qualcosa per ricucire il rapporto ultimamente difficile tra la squadra e il pubblico?
“Cercheremo di vincere. Però aggiungo anche che il compito è quello di convincere il pubblico che diamo tutto per vincere. La gente riconosce impegno. Ecco: faremo di tutto per poter vincere”
Sinceramente, pensava di trovare una situazione un po’ più semplice o no?
“Sinceramente sì, pensavo di trovare più entusiasmo però è logico che ora non ci sia visti gli ultimi risultati. Ora tocca a noi. C’è da lavorare, ci sono da fare certe prestazioni, c’è da vincere…”.
PROBABILE FORMAZIONE
SPAL 4411
Ravaglia, Belleri, Ghetti, Coppola, Zamboni, Bortel, Melara (P. Rossi), Migliorini, Fofana, Locatelli, Smit (P. Rossi).
All.: Remondina.
A disp.: Capecchi, G. Rossi, Bedin, Pallara, Colomba, P. Rossi (Smit), Corsi (Volpe).