FERRARA – Nel giorno del record negativo stagionale di spettatori paganti presenti al “Paolo Mazza”, appena cinquecentoventotto, la Spal, dall’importantissima sfida contro il Pergocrema ne esce con ogni probabilità definitivamente ridimensionata da quelli che erano gli obbiettivi di inizio stagione ma, soprattutto, profondamente umiliata. Ma andiamo con ordine: zero vittorie zero in queste prime sei gare del 2011 (i tre punti mancano da due mesi esatti, col Bassano), due appena i punti conquistati sui ventuno disponibili nelle ultime sette partite, quarta sconfitta nelle ultime quattro settimane e quattro sono anche le gare consecutive senza infilare mai la porta avversaria.
Non bastasse, la situazione si fa ancor più preoccupante se andiamo a contare le volte con cui i biancazzurri hanno centrato la porta avversaria e dove alla voce tiri in porta, gli uomini di casa nostra viaggiano ad una non certo esaltante media di due conclusioni a partita negli ultimi quattrocentocinquanta minuti, vale a dire cioè dall’ultimo risultato utile ottenuto (un misero 1 a 1 contro la Cremonese un mese fa). Spaventoso. Allucinante. Incredibile. Inspiegabile questo improvviso cambio di rotta che ha portato la Spal dalle stelle alla stalle in meno di sessanta giorni e a navigare in acque che iniziano ad essere quantomeno agitate se non le si vogliono definire, magari, anche pericolose.
Una cosa è certa: per mister Remondina esordio peggiore proprio non ci poteva essere e il fondo, nella gara di oggi, par esser stato definitivamente toccato benché sia innegabile che è dai secondi quarantacinque minuti della gara odierna che si deve ripartire, laddove un minimo di reazione, di orgoglio e di amor proprio questi ragazzi in campo l’hanno messo, a fronte di una prima parte di gara da ascrivere nel capitolo dedicato all’anticalcio. Senza voler concedere alibi a nessuno va però sottolineato che la squadra di Cesare Butelli di certo non ha la Dea Bendata al proprio fianco in questo suo surreale viaggio all’incontrario, iniziato in quel di Monza dopo l’Epifania e proseguito poi con Pavia, Lumezzane, Paganese e Pergocrema. Cinque sconfitte pesantissime tra l’altro perché quattro delle quali sono incappate contro le ultime quattro squadre che da questa sera chiudono la classifica del girone. Come a dire che adesso viene il bello, perché da domenica prossima il coefficiente di difficoltà delle avversarie aumenterà in maniera esponenziale domenica dopo domenica fino a maggio. A Monza galeotto fu il fischietto di Aprilia, oggi, a onor del vero, ancora una volta l’arbitraggio non ci è apparso dei più casalinghi visti a Ferrara negli ultimi anni, tanto che negli spogliatoi, lo sportivissimo allenatore del Pergocrema Agenore Maurizi ha affermato che se fosse nella Spal oggi, anche lui qualcosina da ridire l’avrebbe. Sia chiaro, tutto questo non può cancellare i primi quarantacinque minuti in cui i nostri sono rimasti a fare da spettatori non paganti all’incontro, dove le uniche emozioni vere sono figlie di errori di giocatori con anni di A e B sulle spalle. Commoventi sono i cori di incitamento dei pochi tifosi in curva, depressi tanto nella voce quanto nel ritmo e commovente (nel senso che fanno venir voglia di piangere) anche Belleri che fa rilanci con una sufficienza stucchevole per colpa…degli scarpini sbagliati, Bortel che svirgola un facile disimpegno in tribuna, Ghetti che regola involontariamente con una “stecca” in pieno sterno Ghidotti, Melara che va dritto per dritto tra le maglie avversarie senza alcuna logica e Fofana che gattona per il “Mazza”, in quello che è diventato da qualche settimana a questa parte il regno del caos più assoluto. Che manchi almeno un rigore è solare: la trattenuta di Zamboni sul finale del primo tempo grida vendetta e anche nella ripresa l’intervento di mano di Ghidotti lascia più di qualche dubbio benché la palla prima gli rimbalzi sul corpo e solo in un secondo tempo finisca sull’avambraccio: l’arbitro, che era lì, a due metri o poco più, ha optato per l’involontarietà scatenando le ire dei già frustrati giocatori spallini che sono andati ad accerchiare minacciosamente l’arbitro con Fofana che viene cacciato negli spogliatoi assieme a un indemoniato Remondina (che finché rimane in panchina proprio non vuol saperne di starsene dentro al proprio recinto di competenza). Dicono che la sfortuna abbia un occhio di riguardo per i tristi e allora, non bastasse il Pergocrema che va in gol nell’unico tiro in porta di tutto l’incontro (mentre la Spal trova prima i guantoni di Russo, poi si complica la vita da sola con Volpe in vena di show che ci prova prima di tacco e poi con una rovesciata inspiegabile da ottima posizione), ecco anche Locatelli che dopo un fortuito scontro di gioco con Romeo è costretto ad abdicare e alzare bandiera bianca a metà gara (sospetta frattura del setto nasale per lui). Detto di un secondo tempo incoraggiante e con una Spal che è sembrata dare timidi segnali di ripresa dove il gruppo nulla ha fatto mancare sotto il profilo dell’impegno, martedì alla ripresa mister Remondina dovrà lavorare in vista della trasferta di Salerno (dove in attacco ci sarà il solo Volpe arruolabile) anche sulla lucidità in fase di costruzione, sulle trame di gioco, sulla concentrazione e sul carattere di giocatori apparsi troppo timidi e impauriti per essere quelli che avevano portato la Spal in auge nella prima parte di questo torneo. In una parola bisogna ritrovarsi e in fretta. E perché no, iniziare a guardarsi anche alle spalle. Un po’ per scaramanzia e un po’ perché al peggio, si sa, non c’è mai fine.