IL SILENZIO, IL LAVORO, L’INCOMPRENSIONE E LA SALVEZZA

Un volo da Napoli a Verona con la coda fra le gambe. In silenzio e pensando alla bicicletta. Serve tapparsi la bocca e iniziare a pedalare. Pochi giri di parole con la consapevolezza che quanto sta succedendo era da tempo nei nostri pensieri. Impotenza allo stato puro. Invece si deve far quadrare una situazione che è diventata grottesca. Tanto che il cervello diventa un frullatore per la quantità industriale di pensieri. Ma non succede perché quello è ancora vigile e presente sugli ultimi sviluppi. Ci impone che è solo quella del silenzio e del lavoro la strada da mantenere, anche per cercare di capire quale possa essere il grimaldello da utilizzare velocemente per uscire da questa spirale negativa.
Dispiace pure veder piangere dei tifosi a settecento chilometri da Ferrara. Non vogliamo credere a un contraccambio di saluti poco “sereni” da parte di Vlado Smit. Anche perché lui smentisce e parla di tifosi in gradinata, in un settore vicino ai tifosi della Salernitana. Si era in una fase di gioco e stava battendo un fallo laterale. Allontaniamo ogni tipo di polemica e cerchiamo solo della “serenità”. Già i risultati sul campo sono un peso sempre più insopportabile… Anche per questo diciamo che si deve voltare pagina, ma questo libro deve pesare tonnellate, perché le pagine di questa storia che stiamo leggendo giorno dopo giorno non si girano mai! Con il passare del tempo si sta invece profilando all’orizzonte un esempio del passato. Una Spal che era partita con i favori del pronostico e invece si salvò per il rotto della cuffia all’ultima partita, negli ultimi minuti di quell’incontro, in una sfida disperata giocata al “Porta Elisa” di Lucca. Visto che questo esempio si sta materializzando sarà meglio cercare di cambiare direzione velocemente rispetto alle ultime sette gare che ci hanno consegnato solo la miseria di un punto. I numeri sono come sempre lapidari. In questa situazione deprimente ci si è parcheggiati dopo un girone di ritorno con quattro punti conquistati in otto gare. L’ultima vittoria è datata 19 dicembre 2010, in casa con il Bassano (prima giornata del girone di ritorno), mentre a seguire c’è stato il pareggio con la Cremonese (terza giornata del girone di ritorno), e poi cinque sconfitte consecutive. Non ci sono parole. Qualcuno parla di condizione fisica, di tattica e di altri problemi che non ci riguardano. E’ la testa che muove tutto. E’ quella che ti spinge a prendere una decisione, oppure a vivere stati d’animo diversi: di gioia o di dolore.
Quando si è “invasi” da qualche problema provate a pensare cosa succede dal punto di vista psicologico. Vi possiamo garantire che le gambe non girano… Per questo motivo è possibile ipotizzare che il problema di questa squadra nasca dalla testa. Si deve trovare l’entusiasmo che ora manca. In silenzio, lavorando e cercando l’applicazione giusta in campo, che è venuta a mancare negli ultimi due mesi. La Salernitana aveva capito che soffriva di questi disturbi a dicembre. Così nel mese di gennaio ha rifatto il volto alla propria formazione. Ora, se non ci sbagliamo, sono oltre trenta i giocatori nel loro organico. E chi alla Spal poteva pensare a una situazione simile? Si dovrà stringere i denti e cercare di tornare a far punti velocemente. Testa bassa e pedalare. Può essere normale per chi vive quotidianamente nelle difficoltà. Diventa difficile per chi conosce ora per la prima volta il pane “con le sette croste…”. Lotta e sacrificio. Anche nelle piccole cose o decisioni. Dovrà essere il collante di tutto. La Spal è scivolata in questa situazione per demeriti propri, ma non solo, e ora deve cercare di rialzarsi da sola… Ci sono due settimane per valutare, lavorare, e capire che con l’impegno questa spirale negativa di risultati finirà. Ora si dovrà soffrire per raggiungere velocemente la salvezza…

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