RAVAGLIA 6.5 – Il ragno nero torna sui suoi livelli di inizio campionato e confeziona una prova davvero convincente: attento nelle uscite, concentratissimo sui calci piazzati del funambolo brasiliano Togni su uno dei quali ci mette le tre dita salvando in angolo, dopo aver detto di no anche a Bonvissuto. Ordinaria amministrazione nella ripresa, un’uscita a valanga perfetta su Manco lanciato a rete e solo un’incertezza quando Lo Monaco per poco non lo beffa di testa ma nell’occasione era coperto da mezza difesa spallina.
BELLERI 5 – Tanta confusione, tanti passaggi sbagliati e qualche pericolosissima diagonale dimenticata che non aiutano un reparto già orfano di capitan Zamboni e lasciano spesso preda di nessuno la corsia di destra dove Manco ha vita abbastanza semplice. Anche nell’uno contro uno appare lento e compassato, neanche l’esperienza lo aiuta e alla fine è tra i peggiori di giornata se consideriamo quell’ostruzione galeotta a fine primo tempo su Bonvissuto, che poteva costare carissima.
BORTEL 7 – La più bella sorpresa di giornata è la prova eccellente del centrale slovacco che lascia le briciole a Paulinho. Lo soffoca anticipandolo costantemente e ringhiando sulle sue caviglie come un cagnaccio d’altri tempi. Pulito negli interventi, concentrato sulle palle alte che sono tutte sue, sbaglia niente e si permette il lusso di compiere una scivolata pericolosissima su Bonvissuto lanciato a rete da strappa applausi, la ciliegina per una delle più belle partite giocate da questo giocatore da quando veste il biancazzurro che non ha fatto rimpiangere capitan Zamboni.
BATTAGLIA 5.5 – Continua il periodo negativo del bel Francesco che si trova per sua disgrazia a doversi occupare a turno di Paulinho e Bonvissuto che hanno il brutto vizio di scambiarsi spesso posizione andando dritto per dritto dalla sua parte dopo aver capito che Bortel è una diga e che stavolta è Battaglia l’anello debole di giornata della coppia centrale spallina. Il risultato è che dalle sue parti c’è da tremare costantemente, rilanci a casaccio e troppo spesso saltato dai costieri a cui si sommano due angoli regalati.
GHETTI 6.5 – La solita gara ordinata e pulita di Guidone che si prende anche il lusso di venire spesso a dare manforte oltre la linea di metà campo nel tentativo di alleggerire la manovra dei rossoneri. A fine primo tempo si erge ad autentico protagonista su Togni andando ad anticipare il brasiliano in bello stile in calcio d’angolo salvando a tutti gli effetti un gol praticamente fatto che bastava solo spingere in porta.
MELARA 6 – Quotazioni in ascesa per “Gas” Melara. Primo parte di gara che lo vede come ai bei tempi infilzare costantemente il fianco sinistro della retroguardia campana tanto che De Giosa ha il suo bel daffare per contenerlo, lotta con grande ardore e abnegazione finché il fiato lo sorregge, un paio di begli spunti per Corsi mal capitalizzati dall’ex pescarese prima di sparire o quasi nella ripresa.
(G. ROSSI 6.5) – Appena quindici minuti ma l’impatto sulla partita è perfetto: Remondina gli chiede di mettere ago e filo e fare da raccordo tra centrocampo e attacco in un ruolo non prettamente suo e lui ricambia confezionando una buonissima prova. Due pericolosissimi cross su cui gli avanti estensi fanno a gara a chi arriva più in ritardo, una conclusione altrettanto complicata da pochi passi che mettono paura a Mancinelli e una punizione guadagnata con tanto di rosso decretato a Terra in pieno recupero. Prova di grande carattere dopo essere stato accolto con più di qualche mugugno dal pubblico ferrarese. Unico neo è il giallo che rimedia, che gli costerà la trasferta di Gubbio, perché la sensazione è che stia veramente bene.
P. ROSSI 6.5 – La solita generosità di Paolino, motorino perpetuo e instancabile che fa l’interno e la mezzala senza grandi grattacapi, con grande sacrificio, faticando e non poco ad avere la meglio tra le intricate maglie rossonere dove Nicodemo non gli lascia un grande campo d’azione limitando il suo a un compito di supporto piuttosto che di inventiva come è nelle sue caratteristiche. La sensazione è che da ala pura o, meglio ancora, in appoggio agli attaccanti, dia il meglio.
BEDIN 7.5 – Altra lieta sorpresa di giornata. Partita da gigante vero, monumentale in fase di interdizione, sin dai primi minuti fa capire a tutti che sarà lui a prendere per mano la Spal e, caricato come una molla, inizia a darle e a prenderle in mezzo al campo di santa ragione per tutti i novanta minuti. In costante ascesa fisica, corsa e grinta che non danno respiro neanche a Paulinho, vittima sacrificale di turno, davanti alla difesa erige un muro invalicabile. Bentornato!
COLOMBA 5.5 – Numero dieci d’altri tempi occorre dire, piedi infelici, generosità commovente ma alla fine è la confusione a prendere il sopravvento in una prestazione che non sa né di carne, né di pesce sia per quanto riguarda l’apporto, scarso, fornito in fase offensiva, sia per quanto riguarda l’aiuto, altrettanto deficitario, che concede a Bedin in fase di ripiegamento in mezzo al campo.
CORSI 5 – Partita imbarazzante, farcita di errori su errori in fase di ripiegamento ma soprattutto in fase di sostegno al povero Volpe che lascia colpevolmente sempre e troppo solo. Ai passaggi sbagliati, che fanno fatica a stare sulle dita di una mano, si sommano poi una carezza data al pallone con lo scalpo nel primo tempo su invitante cross di Melara e, nella ripresa, tutto solo davanti a Mancinelli, dà la sensazione di perdere l’attimo giusto regalando un tiro avitaminico che diventa facile preda della retroguardia costiera a portiere battuto. Troppo spesso, poi, dà la sensazione di non sapere cosa farne della sfera quando è tra i suoi piedi.
(ALBINI n.g.) – Dieci minuti in campo e l’esordio tra i professionisti. Peggio di Corsi era difficile fare lui, per quel che può, si fa anche valere con un paio di interventi in copertura interessanti.
VOLPE 5.5 – Gara lievemente insufficiente perché alla fine può fare pochissimo nel deserto dell’attacco estense, cerca sostegno che sistematicamente non trova e dialogare con se stesso è complicato quando ti trovi davanti il duo Terra-Lo Monaco. Aldilà del non tirare mai in porta (cosa gravissima se fosse un attaccante puro ma lui non lo è), fa specie che cerchi la giocata di fino anche nelle situazioni dove al tacco si preferirebbe la botta secca. Meno lezioso e più concreto. La strada deve essere quella.
(LOCATELLI n.g.) – Non al meglio e si vede, spiccioli di partita, in tempo per regalare a Giovanni Rossi una gran palla che costerà il rosso a Terra e una punizione che però va a calciare contro i gioielli di famiglia di un giocatore rossonero.
REMONDINA 6.5 – Non voleva entrare nella storia come l’allenatore delle sei sconfitte consecutive, cosa mai accaduta dal dopoguerra a oggi e ci riesce mandando in campo una squadra grintosa che dà tutto quello che può dare, innanzi a un Sorrento che in verità è ben poca cosa a dispetto di quanto non dica la situazione in classifica. I numeri non contano, 433, 4141, 451… è proprio nel camaleontico centrocampo spallino la chiave di lettura del match, capace di assediare con un costante pressing a tutto campo gli avanti costieri e lasciare sole le due bocche da fuoco Paulinho e Bonvissuto. Porta a casa un punto preziosissimo che tampona l’emorragia di sconfitte dell’ultimo mese e dà la sensazione che questa squadra anche moralmente, oltre che atleticamente, si stia pian piano lasciando alle spalle il periodo negativo. Aspettando i sei undicesimi della formazione titolare che oggi mancavano, è già questo un ottimo risultato da cui ripartire in vista della delicata sfida di domenica prossima a Gubbio.
SORRENTO
Mancinelli 5.5; Vanin 6, Lo Monaco 5.5, Terra 5.5, De Giosa 6; Carlini 6 (Corsetti 5.5), Togni 6.5, Nicodemo 6.5, Manco 6 (Sabato n.g.); Paulinho 5, Bonvissuto 6 (Pignalosa 5). All.: Simonelli 6