IL COMMENTO. SPAL-SUDTIROL

FERRARA –  Una delle partite più brutte dell’intera stagione regala alla Spal un pareggio tanto insperato quanto immeritarto, che riabilita solo parzialmente novanta minuti da dimenticare il più in fretta possibile. Ha il suo bel da dire il Presidente Butelli quando, a fine gara, ha detto che “non è ammissibile andare sotto contro una squadra di ragazzini”. Certo che non deve essere un caso se i due spauracchi della serata, El Kaddouri e Fischnaller, rispettivamente classe 1990 e classe 1991, siano costantemente monitorati in categoria superiore, tanto che il secondo è rimasto in comproprietà in Trentino nientemeno che dalla Juventus e il belga arriva dal Brescia dopo aver fatto le giovanili nell’Anderlecht. Insomma, avercene di ragazzini così.
Irriconoscibile la squadra biancazzurra che regala oltre un tempo ai comunque modesti altoatesini arrivati a Ferrara con il neo allenatore Pellegrino deciso a strappare almeno un punto. Imbarazzante la squadra di Remondina nei primi quarantacinque minuti. Dopo aver provato a imbastire una embrionale manovra offensiva la Spal soccombe innanzi ai ficcanti contropiede dei biancorossi (in nero per l’occasione). Più quadrata e compatta la formazione avversaria, apparsa più squadra e reattiva al punto giusto tanto da mettere in difficoltà a ogni sortita offensiva la retroguardia spallina, apparsa davvero imbarazzante e per lunghi tratti inspiegabilmente impaurita.
Inconcepibile il passo indietro della truppa di Remondina che, dopo le ultime gare disputate contro Sorrento e Gubbio, era sembrata in netta ripresa. Invece, quando meno te lo aspetti, ecco il brusco balzo a mo’di gambero. Schizofrenici i ferraresi, pesantemente fischiati e contestati dal proprio (poco ma generosissimo) pubblico durante e dopo la partita, incredulo di assistere a tutto tranne che a uno spettacolo di calcio. La gara del “Mazza” in effetti è davvero tutto quello che nulla ha a che spartire con il football, la confusione regna sovrana per lunghi tratti, gli errori da una parte e dall’altra la fanno da padrone ed è proprio su due (!) di questi che i trentini si portano sul doppio vantaggio con, appunto, un uno-due micidiale. Prima è Battaglia (il centrale che già arrivava da due prestazioni decisamente negative è stato inserito sorprendentemente nell’undici titolare ed è lecito chiedersi il motivo per cui Remondina non abbia concesso una chance invece a Bortel) a eccedere in sicurezza e a regalare a Marchi il pallone dello 0 a 1 dopo un innocuo pallone rimesso in mezzo da Martin dalla sinistra, poi è Fischnaller a battezzare Ravaglia con abilità nell’inserirsi tra le larghe maglie della difesa biancazzurra con Battaglia e Zamboni incapaci di intendersi dopo che anche Bedin si era perso il velocissimo numero undici in mezzo al campo. A quel punto la frittata sembrava fatta e il pubblico, a ragion veduta, ha iniziato a rovesciare addosso ai calciatori tutto il proprio dissenso.
Il secondo tempo inizia sulla falsariga del primo, Spal in totale balìa degli avversari fino a quando sembra toccare alla Dea Bendata scendere al fianco degli undici di casa ed ecco, infatti, il primo calcio di rigore (ineccepibile) della stagione, guadagnato da Ghetti, dopo un intervento a dir poco scomposto del pur bravo Odibe e trasformato dall’appena entrato Volpe (il migliore della Spal) al posto di un Fofana spettrale. I ferraresi sembrano crederci, il Sudtirol appare al contrario incapace di assestare il colpo del definitivo ko e alla fine ecco la sorpresa: Melara dalla destra mette in mezzo un traversone teso, Rossi prova a metterci la suola ma è dello sfortunato Nazari l’ultimo tocco che spiazza in maniera decisiva il proprio portiere. E’ il gol del pari accolto, a dire il vero, con neanche troppa soddisfazione da un pubblico frastornato da questo saliscendi continuo di emozioni che solo questa squadra sa dare. Poche, se non nulle, le indicazioni positive da questa serata, punto a parte che muove, si fa per dire, la classifica e consente ai biancazzurri di fare un piccolo passettino in avanti verso la salvezza. Finisce tra i fischi. Giusto così. Della Spal, invece, che meriterebbe questo pubblico, neanche l’ombra. Ora la sosta. Per Remondina la strada verso la salvezza è ancora tutta in salita.

 

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