IL PUNTO SUL CAMPIONATO – VENTOTTESIMA GIORNATA

LA NOTIZIA. Senza strafare, quatto quatto, il Verona di Mandorlini trova, con il minimo sforzo, l’attuale ultimo posto disponibile per cercare il salto di categoria attraverso i playoff. Basta un pareggio agli scaligeri, ottenuto nel derby del “Mercante” contro il Bassano e dopo essere andati per primi in vantaggio grazie a Martina Rini (poi equilibrato da La Grotteria), per scalzare il Lumezzane sconfitto dalla gara contro il Sorrento e balzare così davanti al lotto delle inseguitrici.
BASSANO-VERONA 1-1

IL PERSONAGGIO. Si chiama Mario Gambardella e, per chi non lo sapesse, è il Presidente del Sorrento, domenica presente negli spogliatoi prima e in sala stampa poi al termine della gara che ha visto i costieri prevalere sul Lumezzane con un gol per tempo. Sin qui tutto normale, niente di strano. Se non fosse che il patron mai in tre anni si era concesso ai microfoni dei giornalisti per parlare della sua creatura. Così, vinta la sua solita signorile riservatezza che da sempre lo hanno contraddistinto, ha adoperato qualche minuto per regalare sogni e speranze ai propri tifosi assicurando loro che il Sorrento farà di tutto per provare ad acciuffare il Gubbio in cima alla classifica.
SORRENTO-LUMEZZANE 2-0

L’ALLENATORE. Tanto di cappello al siracusano Pellegrino che appena arrivato sulla panchina del Sudtirol sfiora il grande colpo (che sarebbe stato meritato, occorre dirlo) al “Paolo Mazza” contro una Spal imbarazzante, riuscendo addirittura a portarsi sullo 0 a 2 dopo il primo tempo. Un rigore e una sfortunatissima autorete penalizzano oltremodo gli altoatesini e alla fine il punto non accontenta nessuna delle due contendenti.
SPAL-SUDTIROL 2-2

IL GOL. Un urlo liberatorio quello di Gianluca Temelin quando, al minuto novantuno, entrato da un quarto d’ora al posto di Guidetti, scaglia alle spalle di Servili, grazie a un perfetto cross dalla destra dell’altro neo entrato Maritato, un pallone che vale tre importantissimi punti per la Reggiana. La squadra di Mangone, benché priva di tre potenziali titolari, porta a casa la seconda vittoria consecutiva e compie un passo davvero decisivo verso la salvezza anticipata.
REGGIANA-ALESSANDRIA 1-0

L’EPISODIO. Un infortunio clamoroso. Un retropassaggio sciagurato. Una svista imperdonabile. Si può riassumere così un normale episodio di gioco che ha visto protagonista il giovane centrale difensivo del Ravenna Tagliani e l’estremo difensore dei romagnoli Rossi. Peccato che tra i due contendenti sia piombato come un falco sulla sfera il “soldatino” slovacco Herzan che ha fulminato, nella più classica delle occasioni da rete, il portiere ravennate e ha così regalato agli aquilotti spezzini tre punti che mancavano lontano dal “Picco” da oltre un anno (l’ultima affermazione esterna era datata quattordici marzo duemiladieci, quando i bianconeri si imposero per 3 a 1 sul campo del Rodengo Saiano).
RAVENNA-SPEZIA 0-1

LA COPERTINA. Undicesimo risultato utile consecutivo. Terza vittoria filata. Dodici punti conquistati davanti al pubblico amico nelle ultime quattro partite. Non ci sono ormai più parole per descrivere lo stato di grazia in cui versa il Como che da formazione data quasi per spacciata alla fine del girone di andata, dopo il 4 a 2 rifilato al Pavia, non solo si toglie praticamente di dosso la pratica salvezza ma, soprattutto, si candida seriamente a diventare una vera e propria mina vagante in questo finale di stagione. Anche i tifosi iniziano a sognare.
COMO-PAVIA 4-2

LO STADIO. In seimila sono accorsi all”Arechi” per trasportare i propri beniamini verso una vittoria che, come detto alla vigilia da mister Breda, avrebbe avuto un significato importantissimo, perché di fatto ha consentito ai granata di poter iniziare a sognare in grande. Non si è fatta attendere la risposta encomiabile del pubblico di Salerno e alla fine una buonissima Cremonese, che per prima si era portata in vantaggio grazie a una sfortunata autorete di Jefferson, si è dovuta inchinare anche al calorosissimo pubblico campano oltre che all’undici di casa che, nella ripresa, ribalta il risultato grazie a Ragusa (o meglio, a un infortunio dell’estremo difensore lombardo Bianchi) e a Carcuro.
SALERNITANA-CREMONESE 2-1

LA DELUSIONE. Una brutta partita, con una posta in gioco elevatissima e dove la paura di perdere alla fine ha preso il sopravvento sulla volontà di vincere. Si può riassumere così la sfida del “Brianteo” tra le ultime due squadre del girone. Il Monza, per l’ennesima volta stravolto dagli infortuni, non riesce ad avere ragione degli azzurrostellati mentre la Paganese porta a casa il punto che voleva da questa difficile trasferta che consente agli uomini di Capuano di mantenere il solito punto di vantaggio sui brianzoli di Verdelli per cui invece la retrocessione diretta sembra farsi di domenica in domenica un incubo sempre più reale. E la curva, prima, durante e dopo la partita, ha pesantemente contestato l’operato della dirigenza di casa, puntando il dito senza mezze misure su Clarence Seedorf, presente in tribuna e memrbo del comitato tecnico della società lombarda.
MONZA-PAGANESE 0-0

LA FIGURACCIA. Inizia a rallentare la propria marcia il Gubbio. In fondo, in attesa del rush finale, risparmiare le energie è il minimo dopo l’avvincente scalata compiuta a cavallo delle feste natalizie in quella che comunque resterà a tutti gli effetti una stagione da incorniciare che, salvo colpi di scena,  culminerà con il ritorno in B dopo ben sessantatré anni. Ma fa specie vedere la squadra di Torrente non vincere per la seconda settimana consecutiva, pareggiare e soffrire contro il pericolante ma affamato Pergocrema contro cui va persino inizialmente in svantaggio prima che tocchi al solito Gomez ristabilire gli equilibri. Niente paura, c’è da giurarci che il ritorno alla vittoria sia solo rimandato. Magari già tra due settimane quando, dopo la sosta, al “Barbetti” arriverà il Bassano, altra tappa di avvicinamento fondamentale alla serie cadetta.
PERGOCREMA-GUBBIO 1-1

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