La Spal è tornata a vincere. E questa sì che è una notizia. Perché si tratta del punto numero dieci nel girone di ritorno e allunga la serie positiva a cinque partite: se ancora non si può dire che questa squadra sia del tutto guarita, almeno la si può definire convalescente visto che solo Gubbio, Como e Paganese stanno meglio. Se poi fossero tutti disponibili gli effettivi in rosa, allora sì, viene da dire, che ci sarebbe da ridere. Schiacciare il tasto rewind, magari si potesse! Tornare indietro, cancellare quei maledetti trentasette giorni che vanno dal tredici febbraio al venti marzo, periodo sciagurato in cui la Spal ha perso per strada non solo punti importanti, ma soprattutto Cipriani, Smit, Fofana e Migliorini, in pratica tutto quello che, non ce ne vogliano gli altri, ha di gustoso il parco giocatori estense dalla cintola in su. Aritmeticamente i biancazzurri non potranno più emulare il girone di andata in fatto di punti ma, incredibilmente, il disarmante equilibrio verso il basso che regna sovrano in questo torneo, ripropone Zamboni e compagni per un obiettivo fino a ieri impossibile. Torna a pulsare nel cuore degli ultimi irriducibili tifosi (o meglio, sognatori) un piccolo, piccolissimo battito vitale. La tempesta sembra ormai passata, la bonaccia che ci aveva rimpinzato di pareggi par aver lasciato il posto a uno sferzante vento di burrasca che ha tutta l’aria di voler far prendere il largo alla caravella estense. Solo un’impressione? Può darsi, ma finché la matematica dice che si può allora occorre tentare fino all’ultima goccia di sudore: “Noi col tifo, voi col cuore…” recitava anni addietro uno striscione in curva Campione: questo e nient’altro di più si chiede per questi ultimi trecentosessanta minuti che ci dividono dal terzo rompete le righe della gestione Butelli.
Non mancano gli stimoli per questo finale di campionato, sia chiaro: giovani e più esperti in casa Spal si giocano nelle prossime quattro partite una fetta importante del loro futuro che non è detto sia così scontato essere lontano da Ferrara. Tutto dipenderà da loro, a partire dai primi ma… ultimi fondamentali novanta minuti che si giocheranno sabato prossimo al “Bentegodi” di Verona. Manco a farlo apposta, potrebbe essere il giorno della definitiva resurrezione proprio alla vigilia della Pasqua cristiana se i ferraresi torneranno a casa con in tasca i tre punti, il risultato più importante per continuare a respirare l’aria d’alta classifica: in caso di vittoria gli ultimi duecentosettanta minuti sarebbero da cuore in gola e con il quinto posto assolutamente a portata di mano, considerando le due gare in casa su tre contro Ravenna e Como e una trasferta, ad Alessandria, che potrebbe diventare meno aspra del previsto, qualora in Piemonte i playoff fossero già matematicamente garantiti a novanta minuti dal termine.
Impresa titanica, quella spallina? Forse. Anche perché ci sono gli avversari con cui fare i conti. Dato per scontato che Sorrento, Alessandria e Salernitana siano già agli spareggi, rimane la quinta piazza attualmente occupata dal Verona che occorre disarcionare senza remora alcuna. La Reggiana segue un punto sotto gli scaligeri poi, a ruota, il gruppone che comprende la Spal insieme a Como, Lumezzane e Bassano appaiate a quota quaranta. Sotto di loro ci prendiamo la libertà di mettere una simbolica riga orizzontale, difficilmente crediamo che una tra Spezia e soprattutto Ravenna (in caduta libera) rientrerà in corsa. Delle squadre citate il Como, come già detto, arriverà a Ferrara all’ultima giornata, presumibilmente già salvo e con alcuna intenzione di “ammazzarsi” di fatica: come dire che qui vincerà chi avrà più fame e allora sarà bene che la Spal tenga un posticino libero nella pancia per far un sol boccone anche dei lariani negli ultimi novanta minuti. Tutto o quasi però, passa dalla vittoria in terra veneta: vincere (il Verona non perde in casa dal sei febbraio e ha vinto le ultime quattro gare davanti al pubblico amico tanto per dirne una) vorrebbe dire scavalcare la squadra di Mandorlini e lasciarsela con ogni probabilità definitivamente alle spalle visto che poi avrebbe la grana Pavia da giostrare (in piena lotta salvezza) la domenica successiva, con Lumezzane in casa e Pergocrema all’ultima, sfide queste ultime francamente non impossibili. Non solo, la Spal andrebbe in vantaggio negli scontri diretti. Mica male. Non perdere non sarebbe da buttare via certo, ma a quel punto il destino dei biancazzurri dipenderebbe più dalle disgrazie altrui che da meriti propri. Meglio di no, visti i precedenti (la storia recente racconta di un Reggiana-Padova e Spal-Pergocrema all’ultima giornata di due anni fa con i ferraresi che dovevano vincere e sperare in una sconfitta dei biancoscudati con i granata già ai playoff: la Spal, pur vincendo, finì fuori dagli spareggi proprio per quel punto che il Padova si andò a conquistare al “Giglio”).
Vediamo in breve la situazione delle possibili sfidanti alla corsa al quinto posto.
La Reggiana è un’altra papabile sfidante per la lotta al quinto posto. E’ sotto negli scontri diretti (doppia vittoria biancazzurra) tanto per iniziare; vero che riceverà il Pergocrema sabato ormai rassegnata ai playout prima di andare a Bassano, ma dovrà anche ricevere la visita della Salernitana e chiudere la stagione a Pavia, con i lombardi che probabilmente dovranno ancora capire di che morte morire. Idem la sfida di Bassano, i giallorossi sono distanti un punto dalla Reggiana, ipoteticamente possono ancora ambire a un clamoroso quinto posto soprattutto in caso di risultato pieno a La Spezia.
Proprio la squadra di Jaconi sembra avere sulla carta il calendario più difficile del lotto: dopo la Spezia, il Bassano riceverà come detto la Reggiana prima di andare a Cremona alla penultima (grigiorossi che lottano per evitare i playout con il Pavia) e chiudere contro l’Alessandria all’ultima con la squadra di Sarri che potrebbe anche dover fare i conti con la difesa della terza piazza se la Salernitana avesse ancora possibilità di superarla in classifica (i grigi sono avanti sui granata negli scontri diretti ma per stare tranquilli devono arrivare all’ultima con un margine di tre o più punti di vantaggio).
Il Lumezzane andrà a Gubbio nell’anticipo pasquale e gli umbri vorranno senza dubbio accelerare il passo in vista del rush finale, anche perché la settimana dopo andranno a Sorrento e sarà bene mettere in cascina punti pesanti considerando che i costieri andranno a far visita a un Sudtirol in caduta libera. Per la truppa bresciana poi Sudtirol in casa, Verona al “Bentegodi” e ultima giornata in casa contro lo Spezia: la sensazione è che non sia un pericolo per la Spal, eventualmente, la squadra di Nicola.
Nemmeno il Como, probabilmente, lo sarà: dovrà vedersela contro la lanciatissima Paganese in casa (nelle mire degli azzurrostellati c’è la terzultima piazza), andare a Salerno la settimana dopo contro una squadra che cercherà la certezza matematica degli spareggi promozione, ospitare il Monza (e qui bisogna vedere se a novanta minuti dalla fine i brianzoli avranno già conosciuto il loro destino) prima di venire a chiudere il campionato proprio a Ferrara.
Insomma se qualcuno vuol iniziare a correre, faccia questa corsa solo sulla Spal che sembra essere buon arbitro del suo destino in questo finale di stagione. Vincere a Verona diventa basilare e fondamentale ( ma anche un pari potrebbe risultare utile…) e poi bisognerà lasciare più niente alle avversarie fino alla fine per avere qualche certezza in più. A quota quarantanove punti potrebbero materializzarsi i playoff, se poi ci andassimo con gli scontri diretti a favore con il Verona sarebbe ancora meglio (in caso di arrivo a tre invece, tra Spal, Verona e Reggiana i primi a essere tagliati fuori sarebbero proprio i granata e a quel punto ai ferraresi per avere la meglio anche sui gialloblu basterebbe non perdere al “Bentegodi”, ma vincere garantirebbe a Remondina di avere la meglio in qualsiasi circostanza qualora il fato decidesse di imprigionare nella stessa casella Spal e Verona).
Per chi non l’avesse capito non è ancora tempo di indossare sandali e infradito, non è tempo di castelli di sabbia, paletta e secchiello e neanche di gite fuori porta che non evochino nel breve Verona e/o Alessandria. Dice il testo di una famosa canzone: “Abbiam bisogno di sognare, abbiam bisogno di volare, abbiam bisogno di cantare, di andare un poco al mare, e non c’è mare senza sole”. Un sole di nome Spal e un mare, da conquistare, di nome Sorrento. Da Verona passa l’ultimo treno dei sogni dell’anno. Andiamo a vincere. E torniamo cantando più forte che mai: FORZA SPAL!