IL DIALOGO, LE DIFFICOLTA’ E LA CRISI

E’ finita! Finalmente! Il rischio è tanto grande. Quando la situazione varca la soglia della difficoltà permanente si deve mettere in conto anche il peggio. Quello che andremo a sviluppare sarà un discorso generale che riguarda tutto il movimento della Lega Pro. Da quanto scriveremo possono chiamarsi fuori solamente poche società. Contandole forse bastano le due mani per racchiuderle tutte: dieci in tutto. Per quanto riguarda il campionato della Spal diciamo che la gara di ieri è stata la fotografia di quello che è successo. Una parte della stagione da dimenticare (primo tempo di ieri e girone di ritorno), mentre l’altra è stata dignitosa con volontà (secondo tempo con il Como e girone d’andata), ma non ha portato a nulla. Ai posteri resterà la memoria complessivamente di un campionato da cancellare. Torniamo al ragionamento che abbiamo in precedenza abbozzato e che vogliamo ora sviluppare. Quello che vogliamo dire l’avranno capito in molti, oppure altri lo pensano, oppure per qualcuno sarà una stupidaggine. Certamente deve sempre essere rispettato il pensiero di chiunque. La crisi ha ridotto la stragrande maggioranza delle nostre società di calcio (aziende) in forte e profonda crisi economica. Sì! Aziende perché sono S.p.A. Per questo motivo sono, o perlomeno dovrebbero, essere gestite come qualsiasi altra azienda. Fanno del calcio invece che sedie, case o automobili. Essendo un lavoro di gruppo che non si basa su prestazioni manuali o mentali, ma su stretti rapporti umani quotidiani, diventa fondamentale il dialogo. Il calcio odierno, di queste latitudini, deve essere spiegato attentamente, perché sta scivolando verso il dilettantismo, e il dialogo è il grimaldello da utilizzare per lenire le difficoltà. Non vuole essere dispregiativo parlare di dilettanti, ma solamente l’esempio per dimostrare il divario ormai esistente con la serie A e B, per considerare il calcio di Lega Pro, figlio dello stesso mondo. Nel sistema di Lega Pro si deve ormai vivere alla giornata. E come è possibile continuare mese dopo mese? Ci si può riuscire, si rischia di scontrarsi sistematicamente con le difficoltà più disparate, ma si può fare con tanta volontà. Cosa si deve cavalcare? Semplicemente il buonsenso, il dialogo e il rapporto umano deve essere sempre di stima e rispetto con tutti. Ebbene, se qualcosa di queste qualità viene a mancare, tutto naufraga, e l’astio e il nervosismo vanno a contagiare la stragrande maggioranza dei protagonisti di ogni ruolo ricoperto di quella realtà calcistica. Pensare di perorare le proprie cause innescando un “muro contro muro” diventa letale. E’ difficile farlo capire, scriverlo come facciamo noi ora, ma più che altro metterlo in pratica. Questo perché ognuno di noi deve risolvere i propri problemi e diventa egoista. Ma in un lavoro “di squadra”, come è il calcio, ci si dovrebbe comportare pensando al plurale. Lo devi fare quando scendi in campo e lo devi dimostrare anche durante gli allenamenti e la vita di gruppo. Questo vale per i vari collaboratori che possono variare dai magazzinieri allo staff medico, passando per gli impiegati o lo staff tecnico. Il calcio di queste categorie è ormai questo. I contratti economici stanno diventando delle chimere, in quanto la materia prima (soldi) non sono più a portata di mano come in passato. Coloro che governano il calcio stanno pensando ad alcune forme di riforma del campionato di Lega Pro, ma se aspettano ancora un po’, non sarà necessario. La decimazione delle squadre sarà naturale. Ecco perché il rispetto dei ruoli, ma più che altro il rapporto umano deve già essere la qualità da mostrare sempre, coltivando il rispetto degli altri. La buona parola e la disponibilità verso gli altri diventa fondamentale. Non vogliamo fare della morale, ma se affiorano tanti problemi ci deve essere questa predisposizione, altrimenti… Ognuno poi, si comporti come meglio crede… Comunque dialogo e sempre dialogo. Se non ci sono i soldi, o se ci sono, è sempre determinante. Determina il salto di qualità. Il nostro pensiero si conclude qui. Oggi abbiamo solo sfiorato il discorso Spal… Abbiamo cercato di volare alto per sfiorare tasti più importanti che riguardano il collettivo generale. La Spal da ieri ha chiuso i battenti del campionato. Resta qualche umile allenamento o amichevole da svolgere nei prossimi giorni. Arrivederci alla prossima stagione. Personalmente se ci sarò ancora ci ritroveremo, altrimenti resterà una bella esperienza che porterò con me. Il calcio e la Spal è sempre una realtà che rispetterò.

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