Andrea, siamo alla vigilia della tua terza stagione alla Spal: che campionato sarà e, soprattutto, che Migliorini vedremo quest’anno sul terreno di gioco?
“La squadra è cambiata tanto, ci sono tanti giovani ma ambiziosi. Cammin facendo scopriremo noi dal campo e voi dagli spalti che campionato potremo fare, in questo momento azzardare pronostici o avventurarsi in giudizi è totalmente fuori luogo. Per quanto mi riguarda spero di portare a termine un campionato intero, cominciare il ritiro sin dall’inizio con la Spal è già un buon segno visto che nelle passate stagioni arrivavo sempre con qualche giorno di ritardo. Ho pagato e non poco l’infortunio patito negli ultimi due mesi dello scorso torneo, ormai il momentaccio è passato e ho solo tanta voglia di ripartire”.
Lo scorso trenta maggio le percentuali di una tua permanenza a Ferrara erano ridotte al lumicino. Poi, cos’è cambiato?
“La Spal ha sempre fatto di tutto per farmi rimanere e da parte mia ho sempre detto che la Spal e questa città sarebbero state le mie uniche destinazioni gradite in questa categoria. Le mie perplessità sono sempre state quelle legate al contratto, lo sapete: per la mia carriera vorrei che al più presto si decidesse non solo a quale squadra apparterrà il mio cartellino ma in quale squadra giocherò consapevole che su di me si crede, come uomo e come giocatore. Mi serve saperlo per la mia tranquillità. Voglio togliere un vincolo che sono convinto, se rimarrà, non mi aiuterà a crescere come calciatore”.