Appena usciti i gironi inevitabile sentire il commento del Presidente Butelli. Soprattutto perché il numero uno del club ferrarese, in gran segreto, nelle scorse settimane aveva scritto personalmente a tutti i colleghi per concordare una strategia comune che difendesse l’interesse dei club e la passione dei tifosi. Un’iniziativa partita da Butelli che ha scritto di suo pugno, e a modo suo, ai presidenti di Prima Divisione cercando appunto una strada comune per far presente ai massimi dirigenti di Lega Pro che la divisione Nord-Sud era e resta l’unico criterio sensato per comporre i gironi in questi anni di crisi totale e generalizzata. Come è andata a finire lo potete vedere nell’articolo sui gironi. Il pensiero-presidenziale, invece, è tutto qua in poche ma chiare parole.
Non avevamo scritto nulla di questa iniziativa proprio per rispettare la tua volontà e aspettare che i tuoi colleghi rispondessero. Spiega tu come è andata?
“Male. Male è andata. Mi ha risposto un solo presidente, quello del Viareggio. Avevo preso carta e penna perché, almeno a parole, mi sembrava che il discorso economico e il rispetto per i tifosi tutti fosse una priorità comune. Evidentemente non è così. Ho fatto una sorta di appello e sinceramente provo un senso di frustrazione grande. Si parla tanto ma si fa nulla. Ora non voglio sentire lamentele delle varie società, però…”.
E così la Spal si ritrova in un girone che, aldilà dell’aspetto tecnico, non ha alcun criterio geografico.
“Sì, sotto certi aspetti, è giusto dirlo, poteva anche andare peggio. Noi dobbiamo pensare a salvarci quindi non guardiamo a chi è più forte ma a chi è più debole. Personalmente ho qualche trasferta vicino a casa mia e mi fa piacere ma aldilà della battuta abbiamo un paio di “gite” in più al Sud e anche altre trasferte lontane ma, ripeto, sono abbastanza contento di evitare certi trasferimenti in Sicilia. Diciamo che sono moderatamente insoddisfatto”.
A inizio estate era scontata una divisione Nord-Sud. Poi si parlava di un taglio Est-Ovest. E invece…
“E invece non c’è un criterio vero. Li chiamerei gironi a macchia di leopardo. Come vedono tutti, insito, non c’è una logica precisa. D’altronde l’unico criterio sulla carta preciso era appunto quello di un girone formato da squadre del nord e di un altro con club del Sud. Questo per i costi, per la sempre troppo sottovalutata logistica e per i tifosi ai quali non si pensa mai. Ma se ti dico che un solo presidente su quasi quaranta mi ha risposto che altro vuoi che ti dica?”.