SPAL-GIACOMENSE: LA VIGILIA. BIANCAZZURRI TONICI NELLA RIFINITURA AL MAZZA. TUTTI CONVOCATI, A DISPOSIZIONE ANCHE PAOLINO ROSSI. VECCHI: VOGLIAMO VINCERE

Corso Piave, ore dieci e dieci. La città, si vede, un po’ è ancora mezza assonnata dall’ennesima serata dedicata agli artisti di strada, un po’ (poco) è ancora in vacanza. Ci sono ampi spazi vuoti lungo le strade che perpendicolarmente si inseriscono su quella che, per ogni tifoso spallino che si rispetti, è la via principale del piccolo universo cittadino, il castrum biancazzurro è tutto qui: corso Piave, via Cassoli, via Ortigara, via Montegrappa. Il palcoscenico è questo: qui due domeniche al mese e per quasi tutto l’anno, si consumano personali drammi sportivi, tragedie epiche di gruppo e sfide annose che hanno per protagonista la nostra Spal e i suoi tifosi. Ed è sempre qui che, molto probabilmente, mister Vecchi porrà le tende dell’accampamento militare estense ogni sabato prima di ogni partita interna: sarà al “Paolo Mazza” che la truppa guidata da Marco Zamboni preparerà la rifinitura. Rigorosamente a porte chiuse. Già, una novità questa, magari neanche tanto ben accetta da tutti ma in questo particolare momento storico sembra che lo staff tecnico, d’accordo con la società, preferisca lavorare lungi da sguardi indiscreti, per evitare di essere clamorosamente spiata come già successo, tra l’altro, l’anno scorso in più di una occasione.
Il corso è libero, vuoto, macchine zero, l’unico rumore che arriva da fuori è quello del calcio al pallone, del fischietto del mister qui e là intervallato da qualche urlaccio dei suoi come un “ti devi svegliare!” che fa sempre bene o un bel “sono quaranta giorni che facciamo le stesse cose e ancora non hai capito niente?”. Il mister è questo, una macedonia perfetta, diciamo così: c’è un po’ di Dolcetti, un po’ di Notaristefano e un po’ di Remondina e c’è, soprattutto, che si nota alla perfezione che abbiamo davanti un allenatore che, se non altro, al ventisette agosto, ha le idee chiare. Molto chiare. Prima di entrare c’è il tempo di assistere alla sottoscrizione di quattro abbonamenti, al solito “vinzègna admàn?” di chi con l’inseparabile bicicletta percorre su e giù la splendida e assolata Ferrara e richiama l’attenzione di un amico di vecchia data in “coda” al botteghino. Perché la Spal è la Spal, la si ama e basta. Senza se e senza ma. E domani c’è la Giacomense, un derby che derby non è e lo dice la storia ma è pur sempre una gara sentita però, più a Masi San Giacomo che a Ferrara ovviamente, ma è una di quelle partite in cui sbagliare è vietato. In palio c’è qualcosa di più di tre punti spiccioli da incasellare per la Coppa Italia di categoria. C’è anche da vendicare, scritto tra virgolette, la sconfitta patita tre stagioni fa, per mano della sempre vivace e temibile formazione costruita da sempre ad arte da patron Mattioli.
Il sabato è speciale: non porta con sé la fretta di doversi sedere il prima possibile in tribuna stampa per scrivere le formazioni e nemmeno quell’inspiegabile adrenalina che accompagna i mille pensieri che ti fai (pardon, che tutti gli spallini si fanno) prima che i tuoi beniamini varchino quel tunnel che ogni domenica, alle quindici precise, si fa sempre più lungo e più stretto del solito. Per questo c’è il tempo di fermarsi, di sentire ma anche di vedere quello splendido tributo che c’è in alto, una scritta rossa su marmo bianco, all’entrata della tribuna d’onore che giova sempre allo spirito ricordare: “A Paolo Mazza, che in trent’anni di ininterrotta presidenza ha portato la Spal ai massimi livelli del calcio nazionale, valorizzando i giovani e proponendo lo sport come scuola di vita”. Un orgoglio davvero essere quei figli illegittimo, sportivamente parlando, di questo piccolo spaccato di sport di casa nostra. Chiamiamola pure, fierezza spallina.
Poi, finalmente, il campo: un’ora e cinquanta di seduta, due formazioni sovrapposte con i “panchinari” a studiare i movimenti dei titolari in casacca arancione, ogni reparto, ogni uomo, ha il suo alter ego. Non c’è spazio per improvvisare, Vecchi non lo tollera e al primo errore ai suoi fa sentire il bastone. Per un attimo si teme per Migliorini che va in panchina zoppicando: una botta, si dirà, niente di grave, ma si teme il peggio per come il giocatore si muove dinoccolando verso lo staff sanitario. Si lavora e tanto con la palla, si gioca, si confrontano varie situazioni di gioco, si studiano le palle inattive, si oliano quei meccanismi che tra qualche settimana dovranno essere nelle corde dei nostri portacolori come ridere. Si chiude poco prima delle dodici, un veloce passaggio di borracce in panchina, poi tutti sotto la doccia.
In sala stampa si presenta un rilassato mister Vecchi che non nasconde le proprie ambizioni per la sfida di domani: “Dobbiamo e vogliamo vincere, mi interessa passare il turno per dare modo a tutti di giocare e crescere. Domani scenderà in campo la stessa squadra di Bassano, probabile il solo inserimento di Migliorini per Bedin in mediana, dobbiamo avere una continuità di squadra, mercoledì invece a Rimini ruoterò tutti gli uomini che ho a disposizione e darò modo di mettersi in mostra anche a chi, fino ad oggi, ha giocato meno. La Giacomense? La conosco poco, praticamente nulla, leggo i giornali, dalla gara contro il Treviso che hanno giocato in settimana ho avuto veramente poche indicazioni di rilievo, li conoscerò direttamente in campo domani. Immagino che giocheranno alla morte però. Sappiamo quanto bene ci tengono a fare bene contro la Spal. Noi siamo pronti, dopo Bassano ho visto un lento e costante miglioramento che mi lascia fiducioso, abbiamo recuperato definitivamente Paolino Rossi che figura, come tutta la rosa del resto nell’elenco dei convocati”. Bene così, appuntamento a domani quindi: Spal-Giacomense, ore diciassette. Stadio “Paolo Mazza”. Non mancate. LoSpallino.com ci sarà con la tradizionale webcronaca e a seguire con interviste, commenti, pagelle e fotografie.

PROBABILE FORMAZIONE
SPAL (442):
Teodorani; Ghiringhelli, Zamboni, A. Vecchi, Canzian; Melara, Agnelli, Migliorini, Laurenti; Marconi, Arma.
All.: S. Vecchi.
A disp.: Capecchi, Pambianchi, G. Rossi, Cosner, Bedin, Taraschi, Mendy.

Attualmente LoSpallino.com raggiunge un pubblico che non è mai stato così vasto e di questo andiamo orgogliosi. Ma sfortunatamente la crescita del pubblico non va di pari passo con la raccolta pubblicitaria online. Questo ha inevitabilmente ripercussioni sulle piccole testate indipendenti come la nostra e non passa giorno senza la notizia della chiusura di realtà che operano nello stesso settore. Noi però siamo determinati a rimanere online e continuare a fornire un servizio apprezzato da tifosi e addetti ai lavori.

Convinti di potercela fare sempre e comunque con le nostre forze, non abbiamo mai chiesto un supporto alla nostra comunità di lettori, nè preso in considerazione di affidarci al modello delle sottoscrizioni o del paywall. Se per te l'informazione de LoSpallino.com ha un valore, ti chiediamo di prendere in considerazione un contributo (totalmente libero) per mantenere vitale la nostra testata e permetterle di crescere ulteriormente in termini di quantità e qualità della sua offerta editoriale.

0