I RIMPIANTI DI BATTAGLIA: E’ STATA UNA STAGIONE PENALIZZATA DAGLI INFORTUNI. APPENA ARRIVATO ALLA PRO VERCELLI HO MANDATO UN MESSAGGIO A ZAMBO…

Questa intervista ti tocca in nome della tua amicizia con il Direttore del nostro sito.  Mi ha raccomandato di dirti che se “non ti concedi” sarà costretto a spaccarti il naso! Peccato che tu ti sia già arrangiato da solo due volte…
(Ride)… Ti ha detto proprio così? Accidenti… In effetti è successo: rottura del setto nasale, un bel guaio. Di recente, durante un’amichevole, ho preso una testata sul naso e ho temuto il peggio. Invece è stato solo un falso allarme”.

Scherzi a parte… il profilo è tornato a posto?
“Sì, è tornato tutto come prima per fortuna”.

Facciamo i seri e parliamo di calcio. Cosa ha fatto o detto la Spal, un anno fa, per convincerti a venire a Ferrara?
“Non è stato difficile convincermi. Sicuramente ha influito la mia grande amicizia con mister Notaristefano, lo conosco da anni e tra noi ci sono grande stima e fiducia. Ferrara poi è una piazza molto ambiziosa con una grande storia, la città è molto bella e la gente tiene veramente tanto alla squadra. Come vedi le premesse c’erano tutte”.

Che stagione è stata quella spallina?
“È stata una stagione a due facce, per me come per tutta la squadra. L’inizio del campionato è stato scoppiettante, dopo siamo inciampati in alcune sconfitte che hanno azzerato il morale della squadra. Ci sono stati degli infortuni importanti come quello di Cipriani che sicuramente hanno penalizzato l’andamento del campionato. Diciamo che c’è stato un calo fisico ma soprattutto mentale generale”.

Qualcosa di bello e qualcosa di meno bello che ti è successo a Ferrara…
“Di bello c’è stato sicuramente il mio primo gol tra i professionisti, una grandissima emozione. Di meno bello direi i fischi del pubblico. Credo di essere sempre stato corretto e professionale e so bene che nel calcio capita di essere fischiati ma… quando è capitato a me ci sono rimasto male, un episodio che mi ha toccato molto. Nel calcio c’è un detto che dice “il miglior professionista è sordo la domenica e cieco il lunedì..”.

A Ferrara sei rimasto poco. Sei riuscito a creare dei legami importanti?
“Direi di sì, delle belle amicizie. Sento ancora Melara, Fofana e ovviamente Zambo. Marco è un gran simpaticone, fuori dal campo ma anche nello spogliatoio, difficile non sentirlo!  Mi ricordo ancora quando gli ho mandato un sms dicendogli “la mia prima gomitata in campo sarà dedicata a te…”.

Hai detto che avevi bisogno di andare via da Ferrara. Perché?
“Perché non c’erano più i presupposti per rimanere. Dopo alcune annate deludenti la società aveva voglia di ringiovanire la squadra. Così quando abbiamo fatto i colloqui singoli con la Presidenza è stato subito chiaro che le prospettive per alcuni di noi erano altrove. Ma non è stata una doccia fredda, in più ho trovato subito un nuovo ingaggio che di questi tempi…”.

Si dice che potenzialmente tu sia da serie B…
“Questa voce l’ho sentita spesso ma non essendo molto ottimista di natura, preferisco sempre volare basso e poi eventualmente ricredermi. Ci sono tanti colleghi più aggressivi e sfacciati e questo loro atteggiamento li ha sicuramente aiutati a crescere. Ma io sono fatto così…”.

Quest’estate ti ho visto a Milano Marittima insieme alla premiata ditta Ceccarelli, Guidone e Fantini, con i quali da anni trascorri le vacanze in riviera. Gira voce che siete bravissimi a fare vacanze parsimoniose. Ci sveli il vostro segreto visto che in pochi, me compresa, ci riescono a Milano Marittima?
“(Grande risata)
Diciamo che l’unica cosa su cui veramente riusciamo a risparmiare è l’affitto dell’appartamento, siamo in quattro e quindi possiamo dividere la spesa. Per il resto hai ragione tu, a Milano Marittima costa anche l’aria che respiri!”.

Raccontaci di questa vostra convivenza perfetta da far invidia alle coppie più affiatate…
“Condividiamo le nostre vacanze da tre anni, conoscevo il Cecca dai tempi del Pavia, gli altri due sono arrivati dopo. Ogni tanto si aggiunge qualcuno ma il gruppo storico è formato da noi quattro. Andiamo d’accordo, ci divertiamo, siamo organizzati, ci sono i turni per la spesa, la cassa comune… Però quello che si sbatte più di tutti in casa sono io, poi c’è il Cecca ma gli altri due…un disastro totale!”.

Ma quella santa donna della tua ex non si stanca mai di aiutarvi nelle faccende domestiche?
“Dovresti chiederlo a lei. Sai bene che nel nostro appartamento le donne non possono assolutamente entrare, lei è l’unica che ha questo privilegio. E’ una grande concessione e quindi un piccolo pegno da pagare c’è…”.

Cosa fai nel tempo libero?
“Quest’anno voglio assolutamente imparare l’inglese, devo ancora decidere se fare un corso o prendere lezioni private. Leggo poco, un po’ di cinema, televisione e shopping conto corrente permettendo”.

Un sogno nel cassetto?
“Il sogno di ogni calciatore: cioè calcare i grandi palcoscenici del calcio e giocare nella squadra del cuore, che nel mio caso è il  Milan. Non male come sogno, eh?”.

Ti sei accasato alla Pro Vercelli…
“Sì e mi trovo molto bene. Mi sono integrato nel gruppo, la squadra è piuttosto giovane, frizzante, c’è voglia di fare, di vincere e poi il mister è uno che ha le idee molto chiare e che giustamente pretende. Per quanto mi riguarda venendo a Vercelli mi sono anche avvicinato a casa, essendo anch’io piemontese. I primi tempi non avendo un alloggio tutto mio ho fatto avanti e indietro da casa dei miei ma da ieri finalmente ho il mio nido”.

L’intervista è finita. Vuoi salutare i tifosi della Spal e i lettori de Lo Spallino.com?
“Alla Spal auguro di potersi riscattare al più presto e chissà… di ritrovarci a giocare in una categoria superiore. Resta ben inteso che noi della Pro Vercelli vi daremo del filo da torcere quando ci incontreremo sul campo. Ai vostri lettori un saluto affettuoso”.

Arrivederci al Paolo Mazza e poi a Milano Marittima, allora…
“Sì, certo… ovviamente il caffè è pagato!”.

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