Brividi. Credo che non sia venuta solamente a me la pelledoca domenica allo stadio Paolo Mazza mentre il capitano Zamboni e tutta la squadra si recavano verso la curva a depositare un mazzo di fiori alla memoria di Giuseppe Campione. A diciassette anni dalla scomparsa, la società ha voluto ricordare una vita che si è spezzata troppo presto in una notte di settembre alle porte di Ferrara. Per chi è spallino, e segue la Spal da sempre, non si possono proprio dimenticare quei giorni dopo l’incidente e soprattutto l’atmosfera che c’era allo stadio alla prima interna dopo la tragedia quando la Spal ospitò (e battè, ma è un particolare trascurabile) lo Spezia in una partita che rimane nella memoria di tutti i presenti. Ferrara conserva sempre nel cuore Giuseppe Campione.
Dopo questa cerimonia neanche il tempo di iniziare la partita e, come alla prima col Pisa, torna la pioggia. E’ veramente singolare che in un settembre particolare dal punto di vista delle temperature con clima afoso in cui di acqua non se n’è quasi mai vista una goccia, le uniche due giornate di precipitazioni e temporali abbiano coinciso con le due partite interne della Spal! Nonostante questo, nonostante le avversità, nonostante un campo che si faceva sempre più pesante e difficile col passare dei minuti, si è vista ancora una volta una Spal tutta grinta, tutta entusiasmo, tutta cuore e voglia di vincere. La squadra ha condotto la gara e fatto la partita per larghi tratti, ha sì… rischiato anche qualcosa soprattutto nel secondo tempo ma non ha mai smesso di credere fino in fondo di potere portare a casa i tre punti. E il gol di testa di Arma a cinque minuti dalla fine è il giusto premio a questo atteggiamento. Avanti così.