“Se perdo porto le paste”. Massimo Pedriali alza la posta nella partitella d’allenamento con i suoi Berretti, a cui prende parte nel ruolo di attaccante. Finisce in pareggio, la spesa per i deliziosi dolci è scongiurata con somma delusione di tutti i ragazzi in campo, Edo Braiati compreso. Il mister si concede per la tradizionale intervista dopo l’ultima seduta utile prima della sfida di campionato contro la Carrarese.
Il vittorioso esordio contro il Pisa che indicazioni le ha lasciato?
“Direi soddisfacenti, la squadra ha mostrato un buon comportamento e lo spirito giusto, seguendo le indicazioni che avevo dato. L’avvio di partita è stato un po’ timoroso, ma il gol di Albini ci ha sbloccato e permesso di gestire la partita. Anche sotto il profilo della condizione fisica ho visto ottime cose, fino alla fine i ragazzi andavano in sovrapposizione. Significa che stiamo lavorando bene e che da agosto abbiamo fatto costanti progressi”.
Domani arriva la Carrarese e sarà la prima in casa, per quanto si giochi a Vigarano Mainarda.
“Il campo in cui si gioca conta molto relativamente, l’importante è che la squadra scenda in campo con il giusto atteggiamento e giochi sempre palla a terra perché i risultati si ottengono attraverso il buon gioco. Già da questo incontro vedremo se c’è la mentalità giusta per fare un campionato di alta classifica”.
A proposito di mentalità giusta: in settimana abbiamo riscontrato quanto sia penalizzante per i piccoli club la riforma dei campionati Allievi. C’è meno competitività e questo potrebbe influire negativamente sulla formazione dei giocatori. Lei come la pensa?
“Di sicuro c’è che si tratta di un’impostazione voluta per agevolare i grandi club. In federazione hanno visto che l’anno scorso gli Allievi del Milan battevano il Renate o il Lecco con quattro, cinque gol di scarto e allora hanno pensato di metterli contro avversari alla pari. Però ignorano il fatto che i ragazzi del Renate o del Lecco imparavano tantissimo anche da quelle sconfitte. Per quanto riguarda i giocatori della Spal non sono così preoccupato: ad allenare le selezioni Allievi ci sono due ottimi tecnici come Arbusti e Albiero, che fanno del lavoro settimanale il cardine del loro lavoro. Per questo sono sicuro che i ragazzi cresceranno preparati e competitivi”.
Durante l’ultima settimana Albini e Izzillo hanno partecipato agli allenamenti della prima squadra: quanto è importante per loro?
“Sono esperienze utili perché così si possono adattare a un ritmo di gioco più veloce e si trovano di fronte giocatori più prestanti fisicamente. A livello psicologico sono chiamati a svestire i panni dei protagonisti per indossare quelli dei gregari, devono quindi dimostrare umiltà. In generale mi fa piacere che vengano presi in considerazione, l’attenzione da parte della società per noi è importante: lo prova anche la presenza del presidente sabato scorso a Pisa. Durante la amichevoli spesso è stato presente Stefano Vecchi e per i ragazzi è certamente uno stimolo essere osservati dall’allenatore della prima squadra”.
Per la partita di domani rientrano dalla squalifica due “veterani” come Casalnuovo e Maestri. Questo crea l’imbarazzo della scelta nel fare la formazione?
“Per niente, perché con me vale semplicemente il principio che giocano quelli che stanno bene. Non sono uno da ‘squadra che vince non si cambia’ e i miei giocatori lo sanno. I due che hai citato sono sicuramente giocatori importanti che possono darci un pizzico d’esperienza in più, ma bisognerà valutare anche se hanno o meno il ritmo partita nella gambe”.