Che noia, che sfiga, che nervoso. La Spal ci prova e non ci riesce proprio. Ma Arma non ha tutte le colpe e contestare Pozzi è come ripararsi dalla pioggia urlando governo ladro. Siamo seri. Venendo a Rachid dico che quelli non sono i suoi gol, lui con la velocità e le diagonali non ha mai brillato. Quelli di ieri erano i gol per uno come Meloni casomai. E se in ogni partita questa situazione si ripete vuol dire che il gioco della Spal quelle occasioni crea e non altre. Se i cross non arrivano mai o una volta in tutto l’incontro, mettere al centro dell’attacco Arma è assurdo quanto toglierlo dal campo a cinque minuti dalla fine. Ma forse non è stato incidentale quest’ultimo episodio… Vecchi sa quel che fa. Aspettiamo anche Meloni, allora, e speriamo che la cifra di cross e le condizioni per crearne, come sovrapposizioni e pressione sulla fascia, lievitino man mano. Perché Meloni e Arma pare siano i terminali giusti per questo gioco. Lasciamo poi il tempo al mister di capire che Miglio e Agnelli insieme non si possono regalare all’avversario tutte le domeniche, che Laurenti deve svariare liberamente e operare da fantasista (il taglio per Arma di ieri racconta che il suo vero soprannome è Laurentinho e non zanzara che nulla ci piglia) e che Rossi è la sua alternativa naturale ma insieme sono un po’ troppo. Che Giovanni Rossi in tribuna nella Spal dei giovani è una bestemmia e che ieri era partita da buttar dentro la spregiudicatezza di Cosner per le fasce anche rischiandolo al posto di Rossi.
Brucia perdere quando un primo tempo sul 3-0 avrebbe raccontato la stessa identica partita ma per crescere servono anche partite così. Scusa Ameri… restituisco la linea.