I RIMPIANTI DI GIANNI DE BIASI: SE LA SPAL MI AVESSE DATO FIDUCIA AVREI POTUTO FARE COME A MODENA

Giovanni De Biasi, per tutti Gianni: ultimo allenatore vincente sulla panchina biancazzurra…
“Spero tanto di non essere l’ultimo… Quella con la Spal è stata un’avventura molto bella e, nonostante siano passati più di dieci anni, rimane sempre un’ esperienza che ricordo con piacere”.

Durante la sua avventura, la Spal ha disputato due stagioni diverse: la prima entusiasmante, la seconda un po’ meno…
“La seconda stagione non è stata proprio deludente visto che per due punti non siamo entrati nei playoff. Le motivazioni possono essere tante o poche, sono le variabili del gioco del calcio, sicuramente siamo stati penalizzati da una serie di infortuni importanti capitati a giocatori di base”.

E’ per questo motivo che è saltata la sua panchina?
“Sì, sicuramente il risultato dell’ultima stagione ha incrinato il rapporto tra la società e il sottoscritto. Quando ho accettato di allenare la Spal mi avevano proposto un progetto a lunga scadenza, un lavoro impegnativo ma purtroppo la società non mi ha dato la possibilità di portarlo a termine”.

Lei ha detto che la Spal ha significato una tappa importante e incancellabile della sua vita professionale. Perché?
“Perché a Ferrara ho vinto ben due titoli e questo, nella vita di un allenatore, non è cosa da poco. E poi perché aver interrotto il rapporto con la Spal mi ha permesso di andare a Modena e di fare quello che avrei potuto fare a Ferrara se solo me ne avessero dato il tempo. Come si dice… i casi della vita”.

Come le sembra la Spal quest’anno?
“Mi sembra una squadra ben costruita, peccato per quei due punti di penalizzazione che sicuramente sono un bel fardello. La società ha fatto diversi cambiamenti rispetto alle scorse  stagioni, la squadra è stata svecchiata e si è cercato di alleggerire il bilancio. Purtroppo in questa categoria o si hanno tanti soldi o si deve essere bravi a gestire al meglio le proprie risorse, facendo delle scelte a volte anche poco felici”.

Continua a seguire i risultati della Spal?
“Certo che li seguo, alla televisione sempre, in campo meno perché sono impegnato a fare dell’altro. Il mese scorso, in occasione della festa del Pd a Pontelagoscuro, ho pranzato con Pozzi e Vecchi”.

E’ rimasto in ottimi rapporti con Roberto Ranzani…
“Roberto è un grande amico, una persona molto seria e preparata. Lo sento sempre con grande piacere. Per il resto a Ferrara ho pochissimi amici, bisogna essere capaci a mantenere i contatti con le persone quando non si vive nella stessa città o ci si vede poco”.

Tornerebbe ad allenare la Spal se glielo proponessero?
“Assolutamente sì…”.

Quanto è cambiata la figura dell’allenatore rispetto a quando era lei a giocare?
“E’ cambiato tutto! Tanto per cominciare lo status dei calciatori, da patrimonio della società sono diventati padroni del proprio cartellino. Sono cambiate le motivazioni e anche l’impegno. Un tempo quando c’erano delle difficoltà in campo i calciatori ne parlavano con il mister, addirittura al presidente. Adesso cambiano direttamente club.  Anche il ruolo di chi allena non è più quello di un tempo. In una squadra ci sono tante teste, tanti umori, tante esigenze, non è per niente facile stare dietro a tutti e soprattutto riuscire a farsi ascoltare”.

Com’è essere un allenatore… oltre confine?
“Rispetto all’Italia c’è una considerazione diversa dell’allenatore. All’estero chi allena conta tantissimo e ha il rispetto di tutti, presidente compreso. Qui in Italia invece questa figura è spesso messa in discussione. Ed è un grosso sbaglio perché per fare un buon lavoro è fondamentale avere la stima di tutti e soprattutto avere la libertà di fare le proprie scelte in campo senza essere sempre messo in croce quando le cose non vanno bene”.

Una domanda alla Marzullo: è l’allenatore che si adatta ai giocatori o i giocatori che si devono adeguare al modulo del mister?
“E’ l’allenatore che si deve adattare ai giocatori. Deve essere inflessibile, avere le idee chiare ed essere capace di creare un modulo di gioco adatto a tutti per non creare inutili malcontenti”.

In questo momento non allena, continua a fare l’opinionista televisivo?
“Sì, a Mediaset Premium”.

Programmi per il futuro?
“Vorrei sicuramente ricominciare ad allenare una squadra ma non ho fretta e soprattutto non voglio fare scelte a caso. Ho appena rifiutato la panchina del Gubbio e di un’altra squadra di serie B, della quale però preferisco non fare il nome. Per il momento un lavoro ce l’ho, poi se arriva qualche proposta interessante sarò ben lieto di accettare”.

Un saluto ai lettori de Lo Spallino.com e ai tifosi della Spal….
“Un grandissimo saluto a tutti! Vi auguro di vedere realizzati tutti i vostri sogni”.

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