IL CONSIGLIERE GESSI SCRIVE PER LOSPALLINO.COM LA TRADIZIONALE RUBRICA LA VOCE DELLA SPAL. SCUSE E FUTURO: UNA LETTERA APERTA

Siamo estremamente rammaricati per non avere potuto ottemperare all’obbligo di pagamento degli emolumenti entro la scadenza del 14 novembre. L’effetto, come è noto a tutti, è una penalizzazione che danneggia la squadra, la perdita dei contributi di Lega a danno di chi gestisce il club, un complessivo appannamento di credibilità di cui siamo ben consapevoli. Comprendiamo il disorientamento e anche la rabbia dei tifosi, ai quali chiediamo scusa.
D’altronde i problemi di liquidità della società sono noti da tempo, poiché la società stessa li ha resi pubblici in piena trasparenza, nel rispetto della città, dei tifosi stessi, delle istituzioni, di tutti coloro che con Spal intrattengono rapporti. Già un mese fa il presidente Cesare Butelli ha rappresentato al sindaco l’impossibilità di condurre la regolare gestione societaria da solo e in assenza degli attesi anticipi dei crediti derivanti dal fotovoltaico.
Per ottenere la somma necessaria ai pagamenti previsti per ieri, la società ha fornito a Carife la disponibilità di garanzie reali, attingendo al patrimonio immobiliare del presidente Butelli. Altrettanto era pronta a offrire all’imprenditore Gianfranco Tomasi. Purtroppo non è bastato.
Il problema vero di questa travagliata fase è esclusivamente la flessibilità di cassa, ossia la mancata corrispondenza temporale fra entrate e uscite. L’attuale situazione debitoria rientra negli ordinari parametri delle società di calcio e i debiti sono quasi integralmente coperti dall’ingente massa di crediti vantata tuttora dalla Spal (e ciò, ovviamente, senza considerare i 35 milioni che Spal attende nei prossimi anni dall’operazione fotovoltaico). Persino il Comune di Ferrara, che pure tanto si è prodigato a sostegno della società, in particolare nelle figure del sindaco Tagliani e dell’assessore allo Sport Luciano Masieri, ha con la Spal, da oltre un anno, un debito riconosciuto di 41mila euro, che ancora tarda a saldare. Sono bruscolini certo, ma è solo per dare l’idea…
Insomma, evidentemente Spal non è l’unico soggetto in difficoltà a fare fronte ai propri impegni.
Per quanto riguarda, poi, contributi e sostegni di cui si sente favoleggiare è bene fare chiarezza.
Innanzitutto la questione fotovoltaico: non è assolutamente vero che il terreno sul quale sorge l’impianto sia stato regalato a Spal da Hera per l’intercessione di Comune e Provincia: quell’area è costata 3 milioni di euro!
Inoltre, la somma di 180mila euro che Spal riceve per convenzione dal Comune (l’importo precedente al 2008 era di 240mila, quello del 2012 sarà verosimilmente ridotto a 100mila) è assolutamente gradita, ma ahinoi risulta insufficiente persino per la gestione dello stadio e del centro di addestramento, stante il grave stato di ammaloramento delle strutture dovuto a decenni di inadeguata manutenzione.
Carife fornisce un apprezzato e fondamentale contributo, destinato al settore giovanile, di 140mila euro, inferiore però (specchio dei tempi) ai 240mila di due anni fa e ai 300mila corrisposti all’epoca della presidenza Tomasi… Di altre sponsorizzazioni di valore superiore ai 10mila euro c’è solo quella del Mercato dell’Oro. Questo per dire che sono momenti duri per tutti, che anche chi ci è amico è costretto a stringere i cordoni della borsa, che tutto è al ribasso. Tutto, tranne una cosa: le spese e i costi di gestione.
Noi siamo quotidianamente e spasmodicamente impegnati nella ricerca degli anticipi del fotovoltaico. Abbiamo in piedi varie operazioni, due delle quali sembrano prossime al traguardo. Ma per serietà non ci possiamo sbilanciare sui tempi, che non dipendono da noi. A chi ancora è disposto a prestarci fede garantiamo che tutti coloro che sono in credito con Spal riceveranno sino in fondo quanto è dovuto. Siamo in difetto, ci dispiace enormemente, non ci fa dormire la notte, ma non siamo delinquenti: siamo persone perbene. E chiediamo scusa a tutti per i problemi che stiamo causando.
Il giorno in cui arriveranno gli anticipi del fotovoltaico tutti i guai saranno superati, i debiti saranno sanati e la gestione potrà finalmente e davvero tornare virtuosa. Ma fino ad allora ci sarà da soffrire. Per questo il presidente Butelli ribadisce di essere pronto a fare spazio ad altri soci e per il bene della Spal si rende immediatamente disponibile anche a farsi da parte, di fronte all’eventuale interesse di imprenditori seri e seriamente interessati a rilevare la società e a gestirla con correttezza.

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