BERRETTI, E’ ANCORA IL PREPARATORE-PORTAFORTUNA DUINA A SUONARE LA CARICA: CON ATTENZIONE E CINISMO POSSIAMO CONTINUARE A VINCERE

Dalla scaramanzia non si scappa: Massimo Pedriali ha delegato l’intervista la prima volta ed è arrivato un punto nel derby, ha delegato la seconda ed è tornata la vittoria dopo sette partite a digiuno. Normale quindi che per il consueto appuntamento della vigilia con la Berretti si presenti di nuovo Damiano Duina, preparatore della selezione biancazzurra. Che però assicura, con ironia: “Dalla prossima il mister torna a parlare, a prescindere dal risultato, a meno di voler diventare come Ulivieri”.

Che fai, metti le mani avanti visto che domani arriva la Reggiana capolista e imbattuta?
(Ride) Assolutamente no, anche se mi rendo conto che si tratta di un impegno difficile, che bisognerà affrontare con la massima attenzione”.

Prima di parlare dei granata è d’obbligo chiedere: è finalmente finito il periodo di convalescenza grazie al ritorno alla vittoria?
Sì, anche se non direi fossimo in convalescenza, semplicemente faticavamo a raccogliere i risultati a fronte di prestazioni comunque buone. Il Viareggio ci ha un po’ agevolato il compito, loro sono scesi in campo timorosi e per i ragazzi il compito non è stato dei più difficili. Non voglio comunque sminuire il valore della vittoria, sia chiaro”.

Almeno avete festeggiato adeguatamente il ritorno ai tre punti?
È stato strano, perché al ritorno negli spogliatoi il mister ha visto i ragazzi particolarmente tranquilli e ha dovuto ricordar loro che avevano vinto la partita! Probabilmente sul momento non si sono resi conto del peso che la vittoria poteva avere. Però io e Massimo eravamo sicuri di un risultato positivo, perché durante la settimana li avevamo visti particolarmente bene”.

È tornata solo la concretezza sotto porta oppure nella partita di sabato scorso c’è stato qualcos’altro in più?
Si può dire sia così, anche se a livello di concretezza si poteva addirittura fare meglio e Pedriali l’ha fatto presente. Si poteva chiudere con un risultato ancora più largo perché ci sono state parecchie occasioni da gol. Segnare al primo minuto ha messo in discesa la partita fin da subito, ma ha anche fatto adagiare la squadra per almeno un quarto d’ora. Poi siamo tornati bene in partita e l’abbiamo chiusa, nonostante un po’ di leziosità sul 3-0”.

Insomma, al di là dei quattro punti in due partite, c’è ancora un po’ da lavorare.
Inevitabile che sia così. Poi è vero anche che ci sono alcune regole che penalizzano un po’ certe esigenze. Penso al fatto che ci siano solo tre cambi a disposizione per partita: questo da un lato aiuta ad avvicinarsi alla mentalità dei professionisti, dall’altro costringe alcuni ragazzi a un minutaggio ridottissimo e mi rendo conto che possa non essere un granché per loro. Soprattutto perché ci sono davvero alcuni elementi che meriterebbero di giocare un po’ più spesso”.

Contro il Viareggio si è vista anche una buona prestazione di Mattia Piras, che in prima squadra non trova quasi mai spazio.
Mattia è molto giovane e quindi sa di dover aspettare l’occasione giusta, ma ha buone qualità. Con noi ha faticato in alcune partite, ma sabato è stato effettivamente decisivo e ha dimostrato di essersi calato bene nella parte”.

Guardiamo avanti: domani arriva la Reggiana per quello che si annuncia uno scontro complicato.
Sappiamo che si tratta di una squadra solida, quadrata, che ha subìto pochi gol. Dovrebbero schierarsi con un modulo 433, prediligono il gioco palla a terra e non hanno un vero e proprio centravanti, quanto piuttosto giocatori rapidi. Insomma, avversari pericolosi che richiederanno una dose di attenzione extra nella fase difensiva. Ma bisogna anche stare attenti a non sconfinare in un atteggiamento attendista. Anzi, direi che ci aspettiamo una partita giocata a viso aperto”.

Potrebbe essere un’occasione per ritrovare la forza del fattore campo, i tre punti in casa mancano da troppo tempo.
Esatto, infatti è un dettaglio che sicuramente verrà richiamato nel prepartita. Ritrovare la vittoria in casa e per di più contro un avversario molto forte, in un derby, potrebbe dare una spinta decisiva nel morale ed essere il coronamento ideale del lavoro fatto in questo mese. Ma, come detto, non sarà semplice: vincerà chi saprà dimostrare attenzione e cinismo”.

 

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