IN ALLENAMENTO GRINTA E IMPEGNO RIMANGONO COSTANTI NONOSTANTE TUTTO, IN PARTITELLA A SEGNO FORTUNATO E PAOLO ROSSI. COL BENEVENTO 4141 O 442?

Se il proverbiale marziano avesse scelto di impiegare il proprio giovedì pomeriggio al centro sportivo della Spal difficilmente avrebbe potuto sapere, senza ascoltare gli spettatori presenti, che la squadra in campo per l’allenamento è in piena crisi di risultati (e di liquidità). Sul manto verde infatti si è visto il solito concentrato di grande impegno e spirito combattivo profuso anche nei giorni in cui l’orizzonte sembrava meno nebuloso. “Non molliamo” è il mantra di Zamboni e soci, e sembra essere qualcosa in più di un semplice proclama di circostanza per riempire i taccuini dei cronisti. Lo dimostra anche Stefano Vecchi, che ha sfruttato ogni singolo minuto di luce del pomeriggio per trovare la formula adatta a tirare fuori la sua Spal dalle sabbie mobili in cui è finita. La seduta di oggi è stata quasi totalmente incentrata su esercizi di possesso e circolazione del pallone, preferibilmente con manovre rasoterra. E i giocatori, malgrado le voci di smobilitazione a gennaio che si fanno sempre più pressanti, hanno dimostrato di volerci mettere la gamba sempre e comunque. Quantomeno un buon segno sotto il profilo caratteriale, un’ulteriore prova della grinta mostrata contro Foggia e Vercelli. Però i due incontri in questione hanno fruttato zero punti e quindi oltre alla grinta servono necessariamente i gol per tornare a galla. Non è sembrato perciò un caso  che la partitella si sia svolta con due formazioni incentrate sul modulo 442, almeno nella parte finale della sfida in famiglia. Da una parte la coppia Arma-Mendy, dall’altra Marconi-Meloni. Le reti però, una per parte, sono arrivate da centrocampisti: nella fattispecie da Iacopo Fortunato (bello il suo destro a giro a infilare Capecchi) e da Paolo Rossi, agevolato da un intervento non proprio impeccabile di Teodorani. La formazione anti-Benevento presumibilmente non contemplerà grandi novità. Probabile la conferma del 4141 o 451 che dir si voglia e in seconda battuta un ritorno, difficilmente dal primo minuto, al 442. Con l’assenza di Pambianchi in difesa rimangono alte le quotazioni di Beduschi, mentre a centrocampo sembra scontata la conferma del blocco centrale Agnelli-Migliorini, con Melara e Laurenti sulle corsie laterali. Ballottaggio aperto tra i pali: Teodorani ha svolto l’intera seduta dimostrando di stare bene, ma a sensazione pare che Capecchi vada verso un’ulteriore conferma con la maglia numero uno. A meno che tra i due non si infili un terzo anomalo incomodo come… Beppe Meloni. L’attaccante sardo, apparso in discreta condizione, a fine allenamento si è infilato i guantoni e ha sfidato Teodorani, Arma e Canzian a batterlo con dei tiri dal limite dell’area, cavandosela più che bene. Una scenetta che ha trasmesso un pizzico di serenità e che ha dimostrato che la voglia di divertirsi ai ragazzi di questa Spal non manca di certo.
Dopo il lavoro in palestra e la dovuta doccia, in sala stampa si è presentato Cristian Agnelli. Il centrocampista ha voluto fare il punto della situazione: “Non ci sono dubbi che questo sia un momento difficilissimo, di certo non ci aspettavamo questa serie di sconfitte pesanti. Però c’è voglia di rivincita e il morale nello spogliatoio è quello di chi vuole risalire provandoci fino in fondo”. Poi una battuta sul Benevento: “Vengono anche loro da un periodo problematico, ma è sempre una squadra forte che ha recuperato velocemente i punti di penalizzazione. Però noi sappiamo di aver fatto una buona prestazione a Vercelli e dobbiamo ripartire da lì, con serenità e con la voglia di dare tutto fino al fischio finale”.  Sulla situazione societaria ci scappa il no-comment, anche se il compagno Nicola Canzian fa sapere: “Il nostro atteggiamento è quello di sempre, diamo tutto e cerchiamo di tenere i problemi fuori dal campo. Andiamo avanti partita per partita, poi a Natale ognuno farà le sue valutazioni”.



 

Cose che cambiano, cose che non cambiano, ci si ritrova a far la lista con l’avanzare dell’autunno: è cambiata l’ora, di conseguenza è cambiato l’orario di inizio della partitella per far fronte al buio che ora arriva rapido. Il fischio finale della sfida in famiglia arriva con mezz’ora d’anticipo rispetto al solito. Non cambiano le modalità dell’allenamento del giovedì: tecnica, tattica e il gran finale a tutto campo. Difficile parlare della partitella vista la modalità camaleontica con cui è andata in scena: Stefano Vecchi prova in tutto sei Spal differenti con continui cambi di casacche. L’esito: due gol di Melara, segnati con due squadre diverse. Plausibile comunque che la formazione che andrà ad affrontare la Ternana domenica possa essere abbastanza somigliante a quella che ha vestito le pettorine color arancio nell’ultimo quarto d’ora della seduta. Con Teodorani quasi sicuramente fuori per via di un ginocchio malconcio, sarà Luca Capecchi a difendere la porta per la prima volta in stagione. Un particolare che apre i dubbi sull’impiego degli under: Vecchi si giocherà uno dei bonus disponibili, vista anche la forza dell’avversario? L’interrogativo rimane aperto, anche se la bilancia delle probabilità tende verso la risposta negativa. Oltre a quella del portiere romagnolo, altre tre le assenze in partitella: Zamboni (a parte, ma non in dubbio), Migliorini (bloccato da un principio d’influenza) e Marconi (fuori per una caviglia dolorante). Al termine dell’allenamento in sala stampa si è presentato proprio Capecchi, pronto per l’ennesimo esordio della sua carriera: “Sarà stimolante essere in campo nel caso Teo non ce la faccia a recuperare. Di queste partite ne ho giocate tante, ma c’è sempre un pizzico di emozione, visti anche l’avversario e l’attesa che c’è attorno. Speriamo che ci sia un richiamo di pubblico importante, nonostante negli ultimi tempi siano mancate le vittorie. Credo però che a parte Monza la squadra abbia sempre disputato partite fatte di grande impegno, con momenti di buon calcio”. Non è solo la capigliatura brizzolata a tradire l’esperienza del portiere spallino, ma anche le metafore che usa: “Periodi un po’ difficili erano in preventivo, un po’ come quando hai un figlio e metti in preventivo che possa finire per terra quando impara a camminare. Sapevamo che non sarebbero mancati momenti duri, chiaro che uno spera sempre che non accada. Con un po’ più di fortuna, che va anche cercata, ci si possono togliere diverse soddisfazioni da qui a fine stagione”.

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