Pomeriggio molto movimentato al Centro di via Copparo nel giorno della ripresa degli allenamenti, vigilia del match di Coppa Italia con la Reggiana. Stefano Vecchi ha svelato la formazione che intende schierare contro i granata domani al Paolo Mazza, dove potrà contare sul rientrante Pambianchi, che partirà dalla panchina come Meloni, alla prima convocazione stagionale. Tra i pali si rivede Teodorani, mentre la linea difensiva sarà composta da Cosner, A. Vecchi, Beduschi e G. Rossi. A centrocampo Castiglia e Fortunato giostreranno centralmente, con Paolo Rossi e Taraschi larghi sulle fasce. In attacco spazio al tandem Mendy-Marconi. Questo l’elenco dei diciotto convocati: Beduschi, Capecchi, Casalnuovo, Castiglia, Cosner, Ghiringhelli, Fortunato, Laurenti, Marconi, Meloni, Mendy, Pambianchi, Piras, G. Rossi, P. Rossi, Taraschi, Teodorani, A. Vecchi.
A tenere banco è stato però il Presidente Cesare Butelli, presente al Centro per parlare ai giocatori e allo staff tecnico e poi anche con una delegazione di tifosi.
«Non sono abituato a fare polemica – ha affermato il presidente della Spal – ma penso che la campagna intrapresa in città contro la società sia esagerata. Siamo al lavoro per risolvere i problemi, ragionando su tempi e metodi, ma posso annunciare che tra il 12 e il 15 dicembre ci saranno importanti novità per quanto riguarda i finanziamenti del fotovoltaico».
Teme che i migliori giocatori chiederanno di lasciare la Spal a gennaio?
«Ricorderò ai ragazzi che non è solo la Spal a essere in crisi, ma l’azienda Italia nel complesso. Confido nel buonsenso di tutti, fermo restando che tante società sono in difficoltà e non penso ci sia la fila dietro ai giocatori di una squadra in piena zona playout».
Riuscirà a ripianare i debiti della società, e a pagare gli arretrati ai giocatori?
«A parte la questione fotovoltaico, che fa storia a sé, ho reperito 50mila euro per far fronte alle scadenze imminenti».
Si riferisce alla somma che Canetto ha promesso per aiutare la Spal?
«No, è una risorsa diversa. Canetto non lo conosco personalmente, ne ho sentito parlare in questi giorni dai miei collaboratori che lo hanno incontrato e se vuole sostenere la Spal ben venga».
Pensa di cedere totalmente la società o di restare al timone con il sostegno di qualche altro soggetto?
«Sono combattuto tra le due soluzioni. Lasciare sarebbe un fallimento più umano che professionale, anche se soprattutto la stampa mi ha trattato in modo non proprio corretto. La soluzione ideale sarebbe continuare con la compagnia che finora non ho avuto. Mi conforta avere il conforto di buona parte della tifoseria, che mi ha sempre sostenuto nonostante tutto. Alla fine deciderò emotivamente».