SPAL-TARANTO 3-0 (9 novembre 1975). Marcatori: Paina, Pezzato, Cascella
Personaggio: Ciro Pezzella
Nacque in una zona, Ercolano, dove il calcio era pane quotidiano per tantissimi ragazzi e Ciro, ultimo di otto figli, non poteva, certamente, sfuggire a questa regola. La passione infatti lo “aggredì” da subito, già durante le Elementari il tempo lo passava più correndo dietro un pallone che impegnandosi a capire i verbi o a fare i conti. Durante il triennio delle Medie il padre fu costretto a “marcarlo” con severità per impedirgli di assentarsi per andare a giocare qualche interminabile partita fra coetanei. Liberatosi della scuola il suo primo impegno fu di lavorare in una panetteria, cosa che gli permetteva libertà d’azione pomeridiana per essere presente, immancabilmente, agli allenamenti delle Giovanili dell’Ercolanese, squadra in cui entrò a far parte.
Distintosi subito nei tornei giovanili, appena sedicenne, esordì in prima squadra con i granata dell’Ercolanese, militanti nel duro e impegnativo campionato della Promozione campana. Le sue gare venivano seguite con grande interesse, infatti nell’estate del ‘72, venne prelevato dal Teramo, militante in serie D. Sia il presidente biancorosso Francesco Lombardi sia l’allenatore Feliciano Orazi erano convinti di aver fatto un buon affare e le loro impressioni non andarono deluse. Tanto che nella sua prima stagione in Abruzzo contribuì validamente a far posizionare il Teramo nelle parti alte della classifica e, nella stagione successiva, il Teramo vinse il campionato approdando in serie C. Pur essendo esordiente, il suo primo torneo nella terza serie fu disputato con grande impegno e temperamento e i suoi sacrifici vennero riconosciuti e premiati. Il Commendatore Paolo Mazza lo fece seguire con attenzione e in accordo con l’allenatore Petagna, nella campagna acquisti del 1975 lo portò a Ferrara, in serie B, facendoli fare un meritato salto di categoria. Non aveva un ruolo specifico, chiaro ma la sua voglia di giocare, il suo temperamento, la sua esemplare serietà professionale furono sufficienti a farlo tenere in grandissima considerazione. In campo si sentiva sempre la sua presenza, il gioco di testa e la sua prestanza fisica riuscivano ad annullare le difficoltà tattiche di utilizzo, non a caso, in quel suo campionato spallino, riuscì a totalizzare ventotto presenze, distinguendosi sempre per impegno e sacrificio. Di Pezzella e del suo modo di stare in campo, si resero conto subito i vari Romanzini, Gori, Giovannone, Turini, uomini di spicco del Taranto. Il resto della carriera di Ciro fu degno di nota fino a quando un tragico evento spezzò la vita di questo bravo ragazzo e ottimo giocatore.