STORIA, RICORDI E RINGRAZIAMENTI DI TONOZZI, ENNESIMO NUMERO UNO MADE IN SPAL. DAL VIVAIO DI VIA COPPARO ALLA PRIMAVERA DEL NOVARA

Sono da poco finite le feste natalizie. Come le hai passate?
“A casa anche se per poco, il mister ci ha concesso solo cinque giorni di vacanza. A dirti la verità speravo di rimanere un po’ più tempo con la mia famiglia ma è anche vero che, per arrivare alla ripresa di un campionato come quello della Primavera belli carichi, è meglio non perdere il ritmo. Comunque i pochi giorni che ho trascorso a casa sono stati molto belli, mi sono divertito tantissimo con i miei parenti e gli amici di sempre”.

Nato nelle provincia ferrarese, immagino che tu abbia masticato Spal fino da piccolo…

“Ho iniziato ad appassionarmi alla Spal quando mio cugino, Paolo Macchia, ha fatto il salto di qualità passando dalle giovanili alla Prima squadra sotto la guida di mister Allegri. Mio nonno, che lo seguiva sempre, mi coinvolgeva in tutto, dalle partite al tifo, facendomi diventare a mia volta un grande sostenitore della Spal. E’ nata così la mia passione per questo sport. Ti rivelo una chicca: non ho mai guardato le partite della Spal allo stadio perché l’altro mio nonno abitava in Corso Piave e così, quando si giocava in casa, salivamo tutti sul tetto ad ammirare lo spettacolo”.

Hai fatto la tua bella gavetta nella Berretti per poi approdare finalmente in Prima Squadra.
“Ho iniziato con i Giovanissimi Nazionali per poi passare attraverso tutte le categorie del settore giovanile fino alla Berretti. Quando è arrivata la chiamata in Prima squadra non ci credevo, mi sembrava un sogno. Sono andato in ritiro a Cavalese diventando un po’ alla volta la mascotte del gruppo. Ti confesso che fare tutta la trafila dal settore giovanile alla prima squadra è stata una mia piccola vittoria personale”.

I portieri senior della Spal ti sono stati d’aiuto, ti hanno dato dei consigli?
“Posso dirti che fin dal primo allenamento Capecchi è stato per me come un padre, mi ha seguito sempre in ogni minimo dettaglio. Ravaglia invece mi ha aiutato ad avere l’atteggiamento giusto in campo, ad essere sereno e professionale. Non potevo avere due insegnanti migliori visto che Luca gioca da titolare e Ravaglia è il portiere del Cesena in serie A”.

Tu hai giocato con Laurenti che, un po’ alla volta, è riuscito a trovare il suo spazio in campo. E’ così difficile riuscire a fare il grande salto?
“Con Laurenti ho incominciato a giocare l’anno scorso quando veniva nella Berretti per darci un supporto. L’ho sempre reputato un ottimo giocatore ma soprattutto un bravissimo ragazzo, ha sempre dimostrato grandi qualità e forza di volontà. Per noi giovani è sempre difficile emergere, far capire le nostre capacità. Quando giochi con calciatori esperti che hanno calcato i campi della serie A è dura farsi spazio in campo”.

Fai parte di una serie di “numeri uno” made in Spal: Costantino, Gollini, Anselmi, tutti ragazzi che, come te, hanno iniziato nelle giovanili per poi approdare alla Primavera di grandi club. Che rapporto hai con questi ragazzi?
“Mi è capitato di allenarmi con Costantino perché, quando ero nei Giovanissimi, Tonino Ferroni mi faceva palleggiare insieme alla Prima squadra. Gollini è quello che conosco più di tutti perché ci frequentiamo anche fuori dal campo, un ragazzo davvero simpaticissimo. Di Anselmi invece so poco o niente perché è molto più piccolo di me e quindi non ci incrociamo mai”.

Ci parli del Settore giovanile della Spal, che a quanto pare, sforna ottimi elementi?
“La caratteristica principale del settore giovanile della Spal è quella di avere a disposizione un ottimo personale che segue con grande attenzione e professionalità i ragazzi. Sono tutti bravissimi, dai magazzinieri ai massaggiatori fino ad arrivare al mister. Se mi permetti vorrei fare un grosso in bocca al lupo a Notaristefano e a Lazzarini che, anche se non facevano parte del settore giovanile, mi hanno sempre dato tantissimo sia dentro che fuori dal campo”.

Adesso giochi nella Primavera del Novara, club che milita in serie A. Un bel salto in avanti!
“Quando il mio procuratore mi ha accennato la possibilità di andare a giocare in un campionato Primavera, prima sono mezzo morto dall’emozione e poi non ci ho pensato su due volte e ho colto l’occasione al volo!”.

Raccontaci questa tua esperienza così importante…
“Ci sto mettendo il cuore, lavoro sodo e cerco di ricordandomi quello che mi hanno sempre insegnato i miei allenatori. La convocazione in Prima squadra è stata la ciliegina sulla torta, la più grande soddisfazione della mia vita. Non mi sarei mai aspettato di iniziare un’avventura così importante in poco tempo. Voglio che questa esperienza sia uno stimolo a migliorare e ad arrivare dove ho sempre desiderato”.

Cosa deve avere o deve fare un portiere per essere un vero number one?

“Sono ancora molto giovane e sinceramente non sono in grado di rispondere a questa domanda ma penso che ci voglia grande volontà, grande dedizione ma soprattutto una grande passione che deve uscire da tutti i pori”.

E tu diventerai un numero uno ad alti livelli?
“(Grande risata) Vorrei tanto diventare un grande portiere e mi sto impegnando moltissimo per coronare il mio sogno. La società ha molta fiducia in me e mi segue con grandissima attenzione”.

Magari nella Spal?
“Non sarebbe male giocare in serie A la maglia biancazzurra addosso, sarebbe per me un grandissimo onore”.

Ti va di salutare i lettori de LoSpallino.com e quindi i tifosi spallini?

“Certamente. Anche se un po’ in ritardo, faccio gli auguri di buon anno a tutti i lettori de LoSpallino.com. E ovviamente forza Spal!”.

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