LA PAROLA AL CAPITANO. MARCO ZAMBONI DICE TUTTO: ERRORI NE SONO STATI FATTI MA ADESSO E’ ORA DI PENSARE SOLTANTO A SALVARE LA SPAL PERCHE’ SIAMO TUTTI, GIOCATORI, DIPENDENTI, TIFOSI E ANCHE SOCIETA’ PREOCCUPATI

Quando tutto va male, anzi peggio, quando l’aria che tira è pesante, anzi peggio, quando siamo qui a parlare di possibilità concrete di fallimento, ecco che le parole del capitano che, non solo in campo, non si tira mai indietro. Parole dette come sempre senza filtri. Parole anche forti. Parole che fanno e faranno rumore. Soprattutto a spenderle è appunto Zambo, il Capitano e anche, non è certo un mistero, uno dei giocatori più vicini alla dirigenza spallina.

Cominciamo dall’attualità stretta alla luce della situiazione sempre più drammatica. Siete preoccupati anche voi giocatori immagino…
“Sì, almeno io, ma credo valga per tutti i ragazzi e non solo. Perché il tempo passa e la situazione peggiora”.

Si sono fatte tante ipotesi in questi giorni e c’è stato addirittura un preaccordo. Varesini, romani, ferraresi… ma ancora c’è nulla di concreto e come dicevi giustamente tu il tempo passa e la situazione peggiora…
“Sì, appunto, il tempo passa e il 22 ci sarà l’udienza sul fallimento, quello sarà il giorno del giudizio. Se non si sistema tutto prima sarà una catastrofe. Speriamo che chi parla oggi non parli a vanvera e abbia a cuore le sorti della Spal. Ho sentito troppi discorsi inutili e spesso si dimentica che oltre ai tifosi i primi a rimetterci siamo noi, giocatori, dipendenti, tutti. Quanto si è detto, romani o no, che non ho conosciuto perché ero a Verona, alla fine è stata una perdita di tempo e si vede da come è finita. Magari se fosse possibile parlare meno di cose campate in aria sarebbe meglio anche perché lasceremmo tranquilli quelli che stanno lavorando per il salvataggio della Spal”.

La società ha sempre escluso con forza l’ipotesi di un fallimento. Per questo, ma non solo, i tifosi si sentono traditi. E voi?
“Ma guarda, io penso a tutti questi mesi e dico che se si è arrivati a questo punto è perché il Presidente Butelli aspettava soldi che per vari motivi non sono arrivati. Dall’ingresso di Turra poi saltato agli anticipi del fotovoltaico ecc. Non mi dimentico, almeno io, che c’è anche una fidejussione di cinquecentomila euro depositata in una banca e pure i crediti in Lega. Ma la situazione dell’Italia e delle banche non la scopro certo io. Dico che comunque anche se il Presidente e tutta la società hanno sbagliato sono gli unici che insieme con il Sindaco lavorano per sistemare tutto in fretta”.

In mezzo a tante versioni, ad altrettante verità ma anche a bugie, uno dei vari misteri è legato ai cosiddetti varesini…
“Boh… Pozzi sa chi sono e anche qui mi risulta che si stia ancora lavorando. Ma, ripeto, mancano soltanto otto giorni veri per fare tutto e perché tutto non siano ancora chiacchiere ma fatti. So che si parlava di una proposta bassa. Se c’è, però, la si valuti”.

Intanto arriverà la terza penalizzazione in un campionato. E ora sarà addittura di quattro punti quindi per salvarvi dovete non arrivare ultimi e giocarvela ai playout.
“Arrivati a questo punto, e lo dice uno che vede sempre il bicchiere mezzo pieno, è vero. Nulla è impossibile ma bisogna vedere lo spirito e la concentrazione che avremo visto che per l’ennesima volta ci è venuto a mancare il pavimento sotto i piedi”.

Se ti avessero detto a inizio stagione che saremo arrivati a questo punto?
“Non ci avrei creduto! Io sono rimasto volentieri e controcorrente perché una parte della tifoseria non mi voleva, mi sono tolto dei bei soldi perché per fortuna non ne avevo tutto questo bisogno e pensavo che avendo meno spese si riuscisse a condurre un campionato tranquillo. Lo pensavo io, lo pensava la società, lo pensavate anche voi giornalisti”.

Però così non è stato. Hai un rapporto stretto con il Presidente Butelli che da settimane non parla con nessuno o quasi. Tu lo senti e che cosa dice?
“Io ci parlo ogni giorno. Anche ieri sera e pure poco fa via sms. Sapete tutti che rapporto ho con lui. Spera e lavora perché tutto si sistemi perché nonostante le critiche anche comprensibili alla Spal ci tiene, eccome. Anche sei mesi fa aveva fatto un pubblico appello per dichiarare le difficoltà che c’erano chiedendo di dargli una mano”.

Nel frattempo, tanto per non farci mancare nulla, anche la squadra si è indebolita con la partenza di Melara e gli attaccanti sono contati…
“Non sono d’accordo. Fabrizio è un buonissimo giocatore ma Marchini è bravo e difficilmente  Melara, anche se gli auguro di fare benissimo, riuscirà a fare la carriera di Marchini. Fabrizio, lo dico scherzando, ne deve mandare di amatriciana prima di fare come Davide. Voleva la serie B ed era giusto accontentarlo. Gli attaccanti, dicevi… Sì, i problemi ci sono e i problemi sono palesi altrimenti non saremo qui a parlare di tutto sto casino ma la conferma di Arma è fondamentale e mi fa particolarmente piacere”.

Oggi vi ritroverete per la ripresa degli allenamenti. Che cosa dirai ai tuoi compagni?
“Dirò le cose che sto dicendo a te. Ci sarà anche Pozzi e speriamo porti notizie postive Noi dobbiamo andare avanti a testa bassa, almeno chi ce la fa, perché può essere che ci sia chi non ha la mente libera. Altro non possiamo davvero fare”.

La popolarità della proprietà attuale è ai minimi storici. Te lo chiede uno che da sempre sostiene Butelli & C.: credi che a questo punto sia ancora difendibile?
“La società è colpevole da quando ha cominciato a non pagare e sa di esserlo. Io, però, credo che non siano stati aiutati”.

E chi doveva aiutare la società?
“Quelli che dicevo prima. Da Turra a chi doveva fare avere un anticipo sul fotovoltaico fino a tutti quelli che hanno parlato e parlato facendo poco. Poi è ovvio che le colpe ci siano perché sono evidenti”.

Però siamo a un passo dal fallimento…
“L’unica cosa che posso dire è che la trattativa o pseudo trattativa con i romani è servita almeno a rinviare il tutto al 22. Poi io penso che se uno si prende un impegno deve portarlo a termine e mi riferisco a entrambe le parti perché c’erano commercialisti e professionisti capaci di vedere, verificare e valutare tutte le carte in tavola. Riguardo all’istanza di fallimento vorrei anche aggiungere diverse cose su Schena ma non voglio parlare io di Renato. Secondo me non si è comportato bene, è andato via di notte senza salutare nessuno e mi fermo qui perché c’è dell’altro ma non sono io che devo dirlo anche se mi risulta abbia combinato qualcosa di grosso e sempre secondo me non ha dimostrato di voler bene alla Spal ma ha voluto fare un dispetto”.

Vuoi dire qualcosa ai tifosi che sono ovviamente preoccupatissimi ma mai come quest’anno, nonostante tutto, vi sono sempre stati vicini e non hanno mai fatto mancare il loro sostegno alla squadra?
“Sì, volentieri. Sono stati grandissimi, ci sostengono sempre e questa situazione fa male e preoccupa loro forse anche più di noi. Siccome non mi fa di fare il ruffiano perché non lo sono ho soltanto un appunto da fare alla nostra tifoseria. Quello striscione per Schena: non lo meritava e i fatti lo dimostreranno”.

Vista l’aria che tira questa intervista dimostra la tua fedeltà al club, la tua sincerità, il tuo carattere ma attirerà anche diverse critiche…
“E allora mi ripeto. Non sto difendendo la società che ha sbagliato tre mesi fa e ora ed è indifendibile ma dico quello che penso. Sempre. E aggiungo che Butelli, Pozzi, tutti stanno cercando non da oggi di rimediare e ci mettono la faccia. Spero vivamente che ce la facciano ma loro non sono scappati di notte o di giorno che sia… Poi se volete criticarmi fate pure, ci sono abituato. Ma io alla Spal ci tengo veramente e l’ho già dimostrato con fatti concreti e continuerò a dimostrarlo in campo”.

Vuoi fare un appello?
“L’ho già fatto prima… Abbiamo (!) otto giorni veri per salvare la Spal. Meno si parla e meno si spala merda e meglio è proprio per la Spal perché ne abbiamo fin sopra i capelli di merda. Così, magari, saranno più tranquilli quelli che stanno lavorando per sistemare questa complicata situazione a guardare le carte senza avere altre preoccupazioni”.

 

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