L’ultima speranza. Si può riassumere così la situazione della Spal aggrappata, appunto, a una sola, vera, concreta possibilità visto che per motivi diversi, che proveremo a spiegare, tutto il resto è noia oppure tentativi svariati, ormai conosciuti e scritti più volte che però difficilmente avranno un seguito.
L’ultima speranza si chiama Ferrara. E fin qui saremmo tutti contenti. Ferrara intesa come un gruppo di imprenditori locali che da settimane stanno lavorando per scongiurare il fallimento della Spal. Fra i protagonisti assoluti di questo tentativo reale un ruolo di spicco oltre a Zanardi, Presidente dell’Ente fiera, lo occupa Matteo Mazzoni, titolare di Top Secret, l’agenzia degli steward tra i principali creditori del club. Ferrarese, grande tifoso della Spal, non a caso strategicamente si è inserito all’ultimo nell’istanza di fallimento nonostante abbia un bel credito con la società e abbia accettato di buon grado (lui sì!) il rinvio al 22. Mazzoni, scusate il termine, si sta facendo un mazzo così e già con qualche risultato. Questo: ha trovato diversi imprenditori disposti ad affiancarlo tra i quali Luigi Moretti, assicuratore ferrarese, uomo di sport in passato legato anche al basket e non solo, spallino non della prima ora. Con loro ci sarebbe un altro imprenditore svizzero del quale non conosciamo ancora il nome. Mazzoni già prima di Natale aveva cominciato a muovere i suoi passi immaginando – e si può dire che ci aveva visto lungo – che la situazione della Spal sarebbe precipitata. Così si è messo al lavoro in gran silenzio e adesso la rete sta per essere raccolta sperando che alla fine ci siano i soldi necessari per compiere il miracolo. In questo senso va aggiunto che la differenza potrebbe farla il famoso Remo Turra interessato al fotovoltaico, ma non solo, e regolarmente in contatto grazie a un reciproco rapporto di fiducia con Gessi dai tempi dell’avvio del progetto fotovoltaico. Turra, infatti, ha ricontattato l’ex Consigliere e ora vedrà se unirsi ai ferraresi di cui sopra anche se non necessariamente prima della fatidica data del 22. Se Turra dicesse sì, beh allora saremmo un passo avanti.
Sconosciuti, almeno a noi e per ora, gli altri nomi degli imprenditori locali che parteciperanno alla partita ma continuiamo a escludere Tomasi alle prese con altre questioni e crediamo non interessato all’iniziativa. Per quanto riguarda idee e progetti di questa chiamiamola cordata, anche se il discorso è ovviamente prematuro, pensiamo che troverebbe il consenso dei tifosi perché a parte la tanto auspicata Spal ai ferraresi (che non sarebbe comunque poco) c’è la volontà e l’impegno di non fare il passo più lungo della gamba, di puntare veramente sul settore giovanile e di creare una gestione trasparente, ma trasparente davvero, rapportata alle possibilità economiche reali. Dignità, umiltà e spallinità, insomma.
Insieme con Mazzoni al lavoro c’è l’avvocato Ricciuti che anche confrontandosi e magari unendosi agli imprenditori locali contattati dal Presidente di Ente Fiera Zanardi, sta facendo di tutto per arrivare a una concretizzazione del pacchetto proprio prima del 22 in modo da esibire al giudice una cifra importante che possa dare garanzie per dimostrare la fattibilità dell’operazione.
Scrivevamo all’inizio che si tratta dell’ultima possibilità, l’unica veramente concreta, che scongiuri il fallimento vero e proprio, almeno secondo noi. Lo ribadiamo perché continuiamo a considerare i varesini dei fantasmi e in quanto tali il dubbio che siano interessati al business solamente a Spal morta, leggi fallimento, è più che lecito.
Capitolo a parte meritano Santarelli e soci, i cosiddetti romani, che nonostante la nuova offerta e alcuni fatti concreti, a guardare da quello che succede e a leggere le dichiarazioni delle parti in causa, continuano a non essere considerati, tanto che a oggi nessuno risulta abbia ancora risposto all’ultimo gioco al rialzo che abbiamo scritto ieri. Ma qui, e non solo, tutto dipende da Butelli. La scelta più facile e per lui più conveniente, almeno a giudicare dall’esterno, sarebbe quella di prendere subito i soldi di Santarelli. Ecco perché questo tentennamento fa pensare che questa pista sia da considerarsi chiusa.
Mercoledì, comunque e purtroppo, è molto vicino. Entro quella data, quindi entro due giorni veri considerando il week end ed escludendo il giorno dell’udienza, chi vuole realmente la Spal deve presentarsi davanti al giudice con un bel po’ di soldi. Soldi che il gruppo di imprenditori ferraresi interessati alla società sta mettendo insieme proprio per rilevare la Spal e per fornire al giudice le uniche vere e indispensabili garanzie per ottenere l’affidamento della società senza passare per il fallimento, seppur pilotato che sia, proprio per tutelare anche i creditori, altrimenti penalizzati e non poco, e per non fare la figura degli avvoltoi. Se ci riusciranno lo vedremo nei prossimi giorni. Le intenzioni, le idee e anche un po’ di soldi – ma non ancora sufficienti – ci sono. Quelle che, invece, non ci sono, per i motivi già scritti, sono le alternative. E allora restiamo qui ad aspettare e a sperare che la Spal non faccia la fine che tutti temono e ma in pochi cercano realmente di evitare anche se a oggi resta la possibilità più concreta.