Si può dire che sia stato un lieto mercoledì delle ceneri per la Spal, che però fortunatamente non esce incenerita dal tribunale di Ferrara: il giudice Stefano Giusberti ha sancito un ulteriore rinvio di un mese dell’udienza fallimentare che riguarda il sodalizio biancazzurro. Un epilogo prevedibile già nella giornata di ieri, quando è apparso chiaro che l’accordo di transizione tra Butelli e il tandem Mazzoni-Moretti poteva rappresentare una carta sufficiente per ottenere il consenso al rinvio da parte dei tanti creditori. Si va così al prossimo 28 di marzo: entro quella date Matteo Mazzoni e Luigi Moretti – assieme ad altri soci – dovranno sanare la situazione economica della squadra e avviare un percorso per una nuova gestione. Se così sarà effettivamente, o ci saranno segnali molto concreti, il giudice fisserà un termine di altri trenta giorni per le cosiddette istanze di desistenza dei creditori, ovvero l’intenzione di far cadere le richieste di fallimento.
Il tribunale di Ferrara si è trovato a fronteggiare un’altra invasione di persone coinvolte o anche solo interessate nelle sorti della Spal: avvocati, dirigenti, imprenditori, giornalisti, tifosi e semplici curiosi hanno affollato il corridoio di fronte all’ufficio fino a mezzogiorno, prima di venire informati dell’esito dell’udienza. Già attorno alle 10.30, prima ancora che il magistrato aprisse le porte ai suoi ospiti, si era comunque capito che il rinvio poteva essere soluzione gradita a quasi tutti: l’avvocato Ricciuti (rappresentante di Mazzoni) ha condotto una delicata opera di persuasione verso i diversi colleghi presenti, sottoponendo alla loro attenzione gli sviluppi degli ultimi giorni. I timori per un presunto ostracismo di Renato Schena a concedere il rinvio (come avvenne lo scorso 8 febbraio) sono stati fugati dal suo legale, l’avvocato Nazzi: “Oggi il mio cliente è stato il primo ad accettare la proposta di fronte al giudice”. All’uscita dall’udienza l’avvocato Ricciuti ha spiegato sommariamente le ragioni in grado di convincere Giusberti: “Oltre alla lettera di intenti sottoscritta da Butelli e Mazzoni il giudice ha preso in considerazione anche la lettera della Lega Calcio in cui si garantisce lo sblocco dei crediti con cui pagare i giocatori a fronte di un esito positivo dell’udienza e una e-mail ricevuta dallo studio del signor Turra in cui viene dichiarato l’interesse ad anticipare immediatamente una somma di centomila euro. Speriamo – ha aggiunto l’avvocato – che Turra intervenga in maniera ancora più cospicua, le premesse appaiono realmente diverse da quelle precedenti”. Il legale ha anche voluto sottolineare la sensibilità dimostrata dal magistrato: “Non si tratta di una cosa scontata perché quella di oggi non era una situazione semplice da valutare. Abbiamo però dimostrato che pronte a intervenire ci sono persone serie, competenti e tecnicamente esperte, insomma non portavamo aria fritta a sostegno delle nostre tesi”.
Ora la palla passa al duo Mazzoni-Moretti quindi a Ferrara che da sempre, almeno a parole, si dice interessata alla Spal: i due imprenditori avranno il compito di riunire attorno a sé un numero sufficiente di soggetti in grado di garantire prima la sopravvivenza della Spal nel presente e successivamente porre le basi per un futuro quantomeno tranquillo. Un compito non facile, come ammette lo stesso Luigi Moretti: “Chiariamo fin da subito che io e Mazzoni non abbiamo preso la Spal per portarla avanti. L’abbiamo presa, si può dire tirata per i capelli, per evitare che morisse. E’ nostra volontà garantire un passaggio di proprietà a soggetti seri: sono stati contattati imprenditori ferraresi che hanno dimostrato una certa disponibilità in modo da mettere assieme un capitale. Se poi il capitale della città non esprime un valore tale per garantire la gestione, valuteremo chi ha le risorse per potercela fare. Pelliccioni è uno dei nostri interlocutori, ci ha fatto un’ottima impressione perché vuole fare calcio seriamente”. Considerazione analoga da parte di Matteo Mazzoni: “Il nostro scopo in una giornata come questa era proteggere la Spal, ottenere un rinvio per far sì che vada nelle mani giuste: potrebbero essere mani di ferraresi e lo auspichiamo, ma se non lo saranno potranno essere anche di persone esterne, o magari di entrambe le parti. E’ chiaro che il sogno è quello di formare una compagine ferrarese. Altrimenti a farsi carico della Spal dovrà essere qualcuno con i soldi per prenderla e gestirla: ma deve essere gente seria, con soldi alla mano e non chiacchiere. Riguardo a presunti organigrammi già scritti e annunciati voglio specificare che si tratta di cose non vere anche perché non saremmo seri se pensassimo già a eventuali cariche prima di riuscire a completare l’operazione. Ripeto: ora siamo al punto di partenza”.
Da parte sua Moretti ci ha tenuto a fare chiarezza sulle tante voci riguardante i soggetti in gioco: “La trattativa di ieri ci ha visti impegnati per dodici ore consecutive, con Nicola Zanardi a guidarci passo dopo passo nell’operazione: abbiamo dovuto parlare con tante persone, da Remo Turra allo svizzero. A tempo debito faremo nomi e cognomi, ma lo svizzero esiste. Ora però la città si deve svegliare: presto concorderemo una conferenza stampa congiunta alla presenza del Sindaco perché serve un segnale forte. Vogliamo coinvolgere chi può dare un contributo, che non è un investimento ma una scommessa: un contributo vero e proprio nel salvare una cosa che appertiene alla città, che ha una storia, al pari del castello e del duomo. Gli imprenditori non devono spaventarsi, non ci si rovina: la Spal verrà gestita in maniera corretta, come una azienda sana. Credo di aver investito tempo e impegno in quest’opera, continuerò ancora nei prossimi giorni, ma non vorrei essere costretto a dire che la città non ci vuole”.
C’è poi un’ulteriore dettaglio a far capire che il fallimento dovrebbe essere scongiurato: l’avvocato Polizzi (rappresentante di alcuni locatari di immobili) ha infatti dato conto dell’esistenza di un’ulteriore scrittura privata tra il presidente Butelli e un gruppo di investitori toscani, disposti a rilevare la società per una cifra pari a 4,5 milioni di euro nel caso il tentativo di Mazzoni e Moretti non andasse a buon fine. Una sorta di paracadute, quindi, con tanto di garanzie già messe nero su bianco, che al suo interno comprende anche il parco fotovoltaico di Casaglia. Butelli da parte sua non ha rilasciato alcun tipo di dichiarazione. A parlare di lui è stato di nuovo Luigi Moretti: “Il presidente ha avviato la trattativa con noi da ormai qualche settimana perché evidentemente c’è la sua fiducia sul fatto di avere di fronte dei ferraresi e degli spallini. Credo abbia fatto un grande gesto, perché poteva tranquillamente svendere il fotovoltaico, pagare i debiti, salutare e chiudere baracca. In questo modo invece ha dimostrato di voler lasciare qualcosa, anche se l’ho visto stanco e dispiaciuto”.
IN SERATA PUBBLICHEREMO UN ALTRO AGGIORNAMENTO PER FARE UN RIEPILOGO DELLA SITUAZIONE CON NOMI, COGNOMI E POSSIBILITA’ CONCRETE.