Ottantasei anni. Gibì Fabbri. La storia della Spal. L’allenatore biancazzurro di sempre. E poi divertimento, successi, gioie, promozioni ma anche umanità, serietà, capacità di sdrammatizzare, più di mezzo secolo all’avanguardia ma volando basso, gli amici e i giocatori scoperti, Roberto Baggio e Fabio Capello, il Real Vicenza, miracoli calcistici collezionati ovunque, il pallone sempre e comunque, risposte sul campo e con il sorriso a chi diceva, scriveva e sosteneva che le sue squadre sarebbero crollate perché Fabbri i giocatori non li fa allenare. E ancora: l’immancabile moglie, l’Elena che gioca a bocce ma nel frattempo si costruisce una carriera clamorosa, una famiglia bellissima che adora il suo Cincinnato quanto lui la sua terra e le sue bestiole, le cene a casa Fabbri, pane, vino e salame. In mezzo: massime non solo in dialetto che hanno alimentato il mito, “Paramat”, “tutti devono segnare”, “ma quali moduli e moduli” e… infiniti ricordi, aneddoti, racconti, prepartita massacranti vissuti con serenità zen, battute, allenamenti che nessun suo giocatore dimenticherà. Giovan Battista Fabbri, basta la parola, la carriera. La storia. Che la salute sia sempre con te, immenso Gibì. E davvero tanti auguri da tutta la redazione de LoSpallino.com.
Ps.: no, ma pensavate che stessimo qui a fare la solita sfilza di tutto quello che Fabbri ha fatto e vinto e ottenuto e conquistato in carriera? Sono tutte cose note che offenderebbero il protagonista di questo ennesimo compleanno. Per sapere chi è e che cosa ha fatto Giovan Battista Fabbri ci sono le enciclopedie, gli almanacchi, la storia del pallone. E chi ama la Spal dovrebbe sapere e conoscere senza nemmeno consultare. Punto.