BERRETTI, DAMIANO DUINA LANCIA I SUOI IN VISTA DEL DERBY: BATTERE LA GIACOMENSE PER RIMANERE IN ALTO, MA ANCHE PER RIAFFERMARE IL BLASONE DELLA SPAL

Quella che va chiudendosi è stata probabilmente la settimana più densa e importante nella stagione della Berretti: manca ancora un capitolo da scrivere, rappresentato dall’atteso derby di Portomaggiore con la Giacomense. Un passaggio chiave nella corsa alle finali nazionali. Ne è consapevole il preparatore Damiano Duina che abbiamo sentito come accade ormai da molte settimane a questa parte.

Siete reduci da due partite nello spazio di cinque giorni, con Spezia e Gavorrano, gare peraltro radicalmente diverse tra di loro.
“È vero, due incontri che in comune hanno avuto davvero poco. A La Spezia abbiamo fatto una signora partita contro un avversario molto forte. Alla fine ne è uscito un pareggio giusto, anche se per come è arrivato ci sono stati un po’ di rimpianti: il tempo non sembrava passare mai da quanto la partita era intensa, abbiamo assistito a tanti episodi. Penso a pali, traverse, gol annullati. Comunque ci siamo dimenticati in fretta di questi dettagli e siamo passati a concentrarci sul Gavorrano: nonostante un buon inizio ci siamo trovati sotto di due gol per via di due sbavature in difesa. Lì i ragazzi hanno tirato fuori il carattere e con un po’ di fortuna sono riusciti a portare a casa un risultato fondamentale”.

Il gol del sorpasso negli istanti finali ha contribuito ad accendere un po’ troppo gli animi dei giocatori, tanto che a fine partita c’è stato un discreto parapiglia. In questi giorni siete tornati sulla questione?
“Lo affronteremo proprio nell’allenamento di oggi. Ci sta che in partite molto tirate il nervosismo salga, in fondo abbiamo a che fare con ragazzi di diciassette, diciotto anni che in situazioni del genere possono lasciarsi un po’ andare. Il nostro compito è tenerli calmi e far sì che qualche parola di troppo non diventi spunto per creare problemi più grandi. Anche perché c’è da ammettere che se mercoledì ci fosse stato un arbitro più esperto ora staremmo a parlare di giocatori squalificati per quell’episodio”.

E adesso arriva il derby. All’andata (1-1) rappresentò la base di partenza per il riscatto nei mesi invernali, ora è una doppia opportunità: restare ai piani alti e di fatto spingere i grigiorossi fuori dalla corsa ai primi quattro posti.
“Il secondo è un aspetto che non consideriamo, mancano ancora tante partite e le distanze non sono ancora troppo marcate. Diciamo che guardiamo partita dopo partita. Però c’è senz’altro la volontà di vedere che abbiamo qualcosa in più, mantenendo comunque rispetto nei loro confronti. All’andata finì con un pareggio, ma già lì maturammo la consapevolezza di poter vincere e fare buone cose nel proseguo di stagione. Così è stato se si considera che in quel momento eravamo in ritardo di sei punti dalla Giacomense e ora ci ritroviamo sopra di otto. Insomma, andiamo in campo per fare punti e inseguire un piazzamento, ma anche per onorare il blasone della Spal e far valere la tradizione”.

L’abbiamo accennato in apertura: è stata una settimana dispendiosa e il turnover sarà d’obbligo. Pedriali potrà attingere anche dai ragazzi promossi ormai a tempo pieno dagli Allievi Nazionali, nonostante anche quest’ultima selezione sia in corsa per obiettivi importanti. Un fatto che ha creato qualche piccolo mal di pancia: tu come la vedi? È giusto che la Berretti sia considerata prioritaria a livello di risultati?
“È una questione abbastanza delicata, che va oltre ai compiti di un preparatore come me: la domanda andrebbe posta al direttore generale Lauricella o al responsabile tecnico Fabbri, perché sono scelte operate a livello societario di cui non devo – e non posso – entrare nel merito. Si è ritenuto di dover ‘impiantare’ alcuni giocatori in selezioni superiori per far sì che arrivino già pronti al passaggio nella prossima stagione ed è un meccanismo a catena adottato su tutti i livelli, quindi anche negli Allievi Nazionali che hanno potuto attingere dalla categoria Regionali. Non sta però a me dire se sia giusto o sbagliato, io devo guardare a quanto accade sul campo”.

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